Marte (astronomia): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Matitao (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Matitao (discussione | contributi)
m fix ripetizione parola
Riga 53:
'''Marte''' è il quarto [[pianeta]] del [[sistema solare]] in ordine di distanza dal [[Sole]]<ref name="inaf">{{cita web|url=http://archive.oapd.inaf.it/pianetav/L15_03S.html|titolo=Marte|accesso=11 maggio 2017}}</ref>; è visibile ad occhio nudo ed è l'ultimo dei [[pianeta terrestre|pianeti di tipo terrestre]] dopo [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]], [[Venere (astronomia)|Venere]] e la [[Terra]]. Chiamato il '''Pianeta rosso''' a causa del suo colore caratteristico dovuto alle grandi quantità di [[ossido di ferro]] che lo ricoprono<ref name="inaf" />, Marte prende il nome dall'[[Marte (divinità)|omonima divinità]] della [[mitologia romana]]<ref name="inaf" /> e il suo simbolo astronomico è la rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio ({{Simbolo|Mars symbol.svg|18}}; [[Unicode]]: ♂).
 
Pur presentando temperature medie superficiali piuttosto basse (tra {{M|−120||°C}} e {{M|−14||°C}})<ref name="inaf"/> e un'[[Atmosfera di Marte|atmosfera]] piuttostomolto rarefatta, è il pianeta più simile alla Terra tra quelli del sistema solare. Le sue dimensioni sono intermedie fra quelle del nostro pianeta e della [[Luna]], e presenta un'[[Inclinazione assiale|inclinazione dell'asse]] di rotazione e [[periodo di rotazione|durata del giorno]] simili a quelle terrestri. La sua [[superficie di Marte|superficie]] presenta [[vulcano|formazioni vulcaniche]], [[valle|valli]], calotte polari e [[Deserto|deserti sabbiosi]], e formazioni [[geologia|geologiche]] che vi suggeriscono la presenza di un'[[idrosfera]] in un lontano passato. La superficie del pianeta appare fortemente [[Cratere meteoritico|craterizzata]], a causa della quasi totale assenza di agenti erosivi (attività geologica, atmosferica e idrosferica, i principali) e dalla totale assenza di attività [[tettonica delle placche]] capace di formare e poi modellare le strutture tettoniche<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Joseph G.|cognome=O’Rourke|data=1º novembre 2012|titolo=Terrestrial planet evolution in the stagnant-lid regime: Size effects and the formation of self-destabilizing crust|rivista=Icarus|volume=221|numero=2|pp=1043–1060|accesso=15 maggio 2016|doi=10.1016/j.icarus.2012.10.015|url=http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0019103512004228|nome2=Jun|cognome2=Korenaga |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Teresa|cognome=Wong|data=2 luglio 2015|titolo=Towards scaling laws for subduction initiation on terrestrial planets: constraints from two-dimensional steady-state convection simulations|rivista=Progress in Earth and Planetary Science|volume=2|numero=1|lingua=En|accesso=15 maggio 2016|doi=10.1186/s40645-015-0041-x|url=http://progearthplanetsci.springeropen.com/articles/10.1186/s40645-015-0041-x|nome2=Viatcheslav S|cognome2=Solomatov}}</ref>. La bassissima [[densità]] dell'[[Atmosfera di Marte|atmosfera]] non è poi in grado di consumare buona parte dei [[meteoriti]], che pertanto raggiungono il suolo con maggior frequenza che non sulla Terra. Fra le formazioni geologiche più notevoli di Marte si segnalano l'[[Olympus Mons]] o monte Olimpo, il vulcano più grande del sistema solare (alto {{M|27||k|m}}); le [[Valles Marineris]], un lungo [[Gola (geografia)|canyon]] notevolmente più esteso di quelli terrestri e un enorme cratere sull'emisfero boreale ampio circa 40% dell'intera superficie marziana<ref name="impact">{{cita web|url=http://www.sciencenews.org/view/generic/id/33622/title/Impact_may_have_transformed_Mars_|autore=Ashley Yeager(19 luglio 2008).|titolo=Ashley Yeager "Impact May Have Transformed Mars". (19 luglio 2008).|accesso=26 novembre 2008 |lingua=en}}</ref><ref name="north-south">{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/science/2008/jun/26/mars.asteroid?gusrc=rss&feed=science|titolo=Cataclysmic impact created the north-south divide on Mars|autore=Ian Sample|accesso=26 novembre 2008 |lingua=en}}</ref>.
 
All'[[osservazione di Marte|osservazione]] diretta Marte presenta variazioni di colore, imputate storicamente alla presenza di vegetazione stagionale, che si modificano al variare dei periodi dell'anno. Successive osservazioni spettroscopiche dell'atmosfera hanno da tempo fatto abbandonare l'ipotesi che vi potessero essere mari, [[Canali di Marte|canali]] e fiumi oppure un'atmosfera sufficientemente densa. La smentita finale arrivò dalla missione [[Mariner 4]], che nel [[1965]] mostrò un pianeta desertico e arido, caratterizzato da [[tempesta di sabbia|tempeste di sabbia]] periodiche e particolarmente violente. Missioni più recenti hanno evidenziato presenza di acqua sotto forma di ghiaccio<ref>{{cita web|url=http://www.nasa.gov/mission_pages/phoenix/news/phoenix-20080731.html|titolo=NASA Spacecraft Confirms Martian Water, Mission Extended|autore=NASA|accesso=15 dicembre 2008 |lingua=en}}</ref>. Attorno al pianeta orbitano due [[satelliti naturali di Marte|satelliti naturali]], [[Fobos (astronomia)|Fobos]] e [[Deimos (astronomia)|Deimos]], di piccole dimensioni e dalla forma irregolare.