Antonio Pallante: differenze tra le versioni
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Deciso (apparentemente di propria iniziativa, senza concertarsi con altri) ad eliminare il pericolo rappresentato dal "Migliore" (il soprannome di Togliatti), comprò con pochi soldi (1.500 lire al mercato nero<ref name=bio/>) una vecchia pistola calibro 38 (precisamente un [[revolver (arma)|revolver]] a tamburo con cinque colpi<ref name=bio/>, di marca [[Hopkins & Allen]] o [[Smith & Wesson]] a seconda delle fonti<ref name=bio/><ref name=difetto/>), in buono stato<ref name=difetto/>, e cinque pallottole di tipo scadente e con una possibilità di penetrazione assai limitata. Proprio a tale "armamentario" inadeguato si deve probabilmente la sopravvivenza di Togliatti.<ref name=difetto>[http://www.ilgiornale.it/news/difetto-nel-proiettile-cos-togliatti-si-salv.html ''Un difetto nel proiettile: così Togliatti si salvò'']</ref>
[[File:S&W M&P Hand Ejector 1899 model.jpg|thumb|left|Una pistola rivoltella Smith & Wesson calibro 38 del 1899, simile a quella usata da Pallante nell'attentato.]]
Partì dalla Sicilia per Roma, raccontando alla famiglia che andava a dare degli esami all'Università di Catania, nella mattinata del 14 luglio [[1948]], e si appostò presso una uscita secondaria della [[Camera dei deputati]], in via della Missione, nei pressi di [[Palazzo Montecitorio|Montecitorio]], attendendo il suo obiettivo (dopo aver cercato di avvicinarlo in molti altri modi: inizialmente, Pallante spedì a Togliatti un biglietto con la richiesta di un appuntamento, ma non ebbe risposta); poi entrò in Parlamento per vedere Togliatti di persona, avendo ottenuto tre pass d'ingresso dall'onorevole [[Francesco Turnaturi]] di Randazzo, [[Democrazia Cristiana|democristiano]] e suo conoscente.<ref name=lettere/>
Quando vide Palmiro Togliatti che stava uscendo in compagnia di [[Nilde Iotti]], dopo aver esitato, esplose contro di lui quattro colpi da dietro<ref>Secondo AA.VV., ''Storia d<nowiki>'</nowiki>Italia'', DeAgostini 1991, Pallante esplose invece due colpi di rivoltella contro il segretario del PCI.</ref>, di cui tre colpirono il bersaglio, il quarto fu sparato, secondo la Iotti, quando il leader comunista era già riverso a terra e non lo colpì.<ref name=difetto/>
{{citazione|Mi stavo dirigendo verso il portone di via della Missione per chiedere da dove fosse uscito l'onorevole Togliatti, quando lo vidi venirmi incontro attraverso la porta a vetri. Avanzai per colpirlo di fronte, ma non feci in tempo ad estrarre la pistola e ad abbassare il grilletto. Ebbi l'impressione che il mio gesto fosse stato notato dallo stesso Togliatti, e per un momento rimasi perplesso e come intontito. In questo tempo mi passò innanzi e mi superò e io, superato il momentaneo smarrimento, lo seguii, estrassi l'
Come risulta dalla perizia medico-balistica, una delle pallottole sparate da Pallante colpì Togliatti alla nuca (all'epoca si disse che lo aveva solo sfiorato), ma non sfondò la calotta cranica, schiacciandosi sull'apofisi occipitale e rimbalzando sul selciato, poiché non era incamiciata con l'usuale lega di rame e zinco e perché in essa non era presente antimonio, utilizzato per indurire il piombo.<ref name=difetto/> Gli altri due colpi non furono letali poiché colpirono l'emitorace sinistro, scheggiando una costola del leader comunista e provocando lacerazioni nei polmoni, facilmente guaribili in un paio di mesi, come avverrà. Togliatti rischiò di morire dissanguato ma fu operato per estrarre i due proiettili e sopravvisse, forse evitando una possibile guerra civile o comunque aspri scontri.<ref name=difetto/> In seguito all'attentato vi furono disordini e morti in numerose città, con guerriglia tra comunisti, anticomunisti e forze dell'ordine.<ref name=lettere/> Pallante espresse dispiacere per i morti degli scontri, specie per i poliziotti rimasti uccisi nei tafferugli.<ref name=lettere/> L'appello di Togliatti dal letto d'ospedale e, secondo la leggenda, la vittoria di [[Gino Bartali]] al [[Tour de France 1948]] evitarono un'insurrezione. Già prima dell'attentato vi erano stati toni aspri sulla stampa comunista e anticomunista. Proprio il 14 luglio, il deputato [[Partito Socialista Democratico Italiano|socialdemocratico]] [[Carlo Andreoni]], in un editoriale del quotidiano [[L'Umanità]] aveva apostrofato Togliatti come "traditore" e aveva scritto che gli italiani avrebber dovuto avere il coraggio di «inchiodarlo al muro», «e non solo metaforicamente». Per questo sarà allontanato dal suo partito.<ref>[https://www.ilpost.it/2018/07/14/attentato-palmiro-togliatti-70-anni-fa/ L’attentato a Palmiro Togliatti, 70 anni fa]</ref>
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