Un sacchetto di biglie: differenze tra le versioni
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Una sera sono chiamati da loro padre che raccontò loro la storia di come lui era fuggito dalla [[Russia zarista]], e quindi annuncia ai suoi due figli che devono iniziare un lungo viaggio attraverso tutta la Francia, per scappare dai nazisti raggiungendo la terra “libera”. Così dopo aver ricevuto molto denaro (cinquemila franchi a testa) e salutato i loro cari, partono.
La prima tappa del viaggio è la città di [[Dax]]: i due, dopo aver raggiunto la [[Gare d'Austerlitz|stazione d'Austerlitz]], salgono su un treno. Nel treno ci sono due SS che chiedono i documenti per attestare che i passeggeri non siano ebrei. Fortunatamente un prete che aveva i documenti legali prende sotto custodia i due ragazzi, che riescono così a superare i controlli.
Henri, arrivato al campo di transito dove venivano messe le persone sospettate di essere ebrei, chiese un appuntamento con il capitano del campo che gli fu rifiutato, ma un poliziotto a cui tagliò i capelli in cambio intercedette per lui facendogli ottenere un appuntamento con il colonnello; il colonnello disse esplicitamente che se voleva salvare i propri genitori era a rischio la propria libertà, Henry disse che sua madre era russa ed imparentata con la famiglia imperiale dei [[Romanov]], mentre suo padre era francese e disse, visto che il colonnello non sembrava convinto, di chiamare la prefettura di Parigi per verificare. Dopo lunghi periodi di attesa il colonnello decise di liberarli, ora vivono in un appartamento a [[Nizza]].
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