Un sacchetto di biglie: differenze tra le versioni

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Una sera sono chiamati da loro padre che raccontò loro la storia di come lui era fuggito dalla [[Russia zarista]], e quindi annuncia ai suoi due figli che devono iniziare un lungo viaggio attraverso tutta la Francia, per scappare dai nazisti raggiungendo la terra “libera”. Così dopo aver ricevuto molto denaro (cinquemila franchi a testa) e salutato i loro cari, partono.
 
La prima tappa del viaggio è la città di [[Dax]]: i due, dopo aver raggiunto la [[Gare d'Austerlitz|stazione d'Austerlitz]], salgono su un treno. Nel treno ci sono due SS che chiedono i documenti per attestare che i passeggeri non siano ebrei. Fortunatamente un prete che aveva i documenti legali prende sotto custodia i due ragazzi, che riescono così a superare i controlli. I due fratelli dopo una rocambolesca traversata accompagnati da una guida di nome Ferdinand riescono ad entrare in zona libera e a raggiungere [[Mentone]] dove hanno trovato rifugio i loro fratelli maggiori Henry e Albert che hanno trovato lavoro come parrucchieri. La vita sembra cominciare a tornare tranquilla e Joseph e Maurice trovano un lavoro. Il primo come aiuto di un contadino della zona e l'altro come panettiere ma poi vengono a sapere che i loro genitori mentre cercavano di passare nella zona libera sono stati arrestati e condotti in un campo in attesa della deportazione, così il loro fratello maggiore Harry decide di partire per andare a cercare di liberarli. Durante l'assenza di Henri, Albert iscrive alla scuola del paese i due ragazzi, lì si trovano bene: Joseph aveva una maestra giovane che riusciva ad insegnare bene, mentre Maurice aveva un insegnante molto anziano che era stato riassunto dalla sua pensione, che non riusciva a tenere il silenzio perciò in classe si lanciavano palline di carta, aeroplanini, ecc.
 
Henri, arrivato al campo di transito dove venivano messe le persone sospettate di essere ebrei, chiese un appuntamento con il capitano del campo che gli fu rifiutato, ma un poliziotto a cui tagliò i capelli in cambio intercedette per lui facendogli ottenere un appuntamento con il colonnello; il colonnello disse esplicitamente che se voleva salvare i propri genitori era a rischio la propria libertà, Henry disse che sua madre era russa ed imparentata con la famiglia imperiale dei [[Romanov]], mentre suo padre era francese e disse, visto che il colonnello non sembrava convinto, di chiamare la prefettura di Parigi per verificare. Dopo lunghi periodi di attesa il colonnello decise di liberarli, ora vivono in un appartamento a [[Nizza]].