Utente:Zanekost/Sandbox/Scuola (Venezia): differenze tra le versioni

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=== Scuole cosiddette "nazionali" ===
[[File:Chiesa di San Giorgio degli Schiavoni.jpg|thumb|La ''Scuola di san Giorgio e Trifone'' o ''Scuola degli Schiavoni'']]
Le scuole "nazionali" associavano cittadini di altre signorie o stati come i Lucchesi, i Fiorentini, i Genovesi, i Milanesi o gli Armeni<ref>Di questa scuola si conosce l'esistenza attraverso un riferimento esplicito nella ''Mariegola'' della Scuola degli Albanesi, cfr. {{Cita|Vio 2004}}, p. 437</ref> e i Greci<ref>La ''Scuola di San Nicolò dei Greci'' per la folta comunità greca residente a Venezia, indifferentemente se provenissero da possedimenti veneziani o meno, fu autorizzata nel 1498 prima presso la [[Chiesa di San Biagio (Venezia)|chiesa di San Biagio]] e una volta costruita presso la chiesa di rito greco di [[Chiesa di San Giorgio dei Greci|San Giorgio dei Greci]]. Cfr. Annalisa Perissa in {{Cita|Scuole grandi e piccole}} p. 101 e {{Cita|Vio 2004}} pp. 86-87</ref> ma anche ma provenienti da piccole aree come la ''Scuola dei'' ''Voltolini'' (riservata agli originari della [[Valtellina]])<ref>La Scuola di [[Elisabetta (madre del Battista)|Santa Maria Elisabetta]] (ma dedicata anche all Beata Vergine ed ai santi [[Gervasio e Protasio]]) fu fondata nel 1626 presso la [[chiesa di San Zulian]]. Riservata inizialmente agli originari di [[Bormio]], nel 1708, ridotti i ''Voltolini'' a solo 12 persone, accolse anche 8 originari di [[Chiavenna]], che provenivano anch'essi dalla stessa [[Diocesi di Como]]. Cfr. {{Cita|Vio 2004}}, pp. 433-434</ref> o la ''Scuola della Sedrina'' (originari di [[Sedrina]] nel [[Provincia di Como|comasco]])<ref>''Scuola della Sedrina'' dedicata all'Assunta preso la [[Chiesa di San Giacomo di Rialto|chiesa di San Giacometo]] {{Cita|Vio 2004}}, pp. 715-716</ref>. Esistevano inoltre scuole riservate ai sudditi veneziani provenienti dai domini dello [[Stato da Mar]] come gli [[Scuola di Santa Maria degli Albanesi|Albanesi]] e i [[Scuola di San Giorgio degli Schiavoni|Dalmati]] e dello [[Domini di Terraferma|Stato da Tera]] come i Friulani ed i Bergamaschi. Nel caso dei tedeschi, che già possedevano un proprio [[Fondaco dei Tedeschi|Fontego]] in cui incontrasi, si crearono alcune scuole di arte e mestiere specifiche come la ''Scuola dei Calegheri Tedeschi'' e quella dei ''Pistori tedeschi''.
 
La folta comunità tedesca, che già possedeva un proprio grande [[Fondaco dei Tedeschi|Fontego]] in cui incontrasi, fondò la ''Scuola dei tedeschi della'' ''"Zoia Restada"'' fusasi, dopo la pestilenza del 1577, con l'altra ''Scuola dei Tedeschi'' dedicata a ''Santa Maria del'Umiltà''. I tedeschi crearono anche diverse scuole di arte e mestiere particolarmente caratterizzate dalla nazionalità: ''Scuola dei Calegheri Tedeschi, Scuola dei'' ''Pistori tedeschi'' (panettieri), ''Scuola dei Fustagneri Tedeschi'' oltre che a due strettamente legate all'attività del Fontego quella dei ''Bastasi'' (facchini) e quella dei ''Ligadori'' (imballatori).
 
Esistevano inoltre scuole riservate ai sudditi veneziani provenienti dai domini dello [[Stato da Mar]] come gli [[Scuola di Santa Maria degli Albanesi|Albanesi]] e i [[Scuola di San Giorgio degli Schiavoni|Dalmati]] e dello [[Domini di Terraferma|Stato da Tera]] come i Friulani ed i Bergamaschi.
 
Un caso particolare per la microscopica provenienza geografica fu la ''Scuola dei Povegioti'' formata dai profughi dall'isola lagunare di [[Poveglia]] che avevano rifiutato di sottomettersi ai Genovesi durante la [[Guerra di Chioggia]]. Proseguita per diversi secoli dagli eredi fino alla caduta della Repubblica, mantenne diversi privilegi come l'incontro privato annuale con il Doge e la partecipazione con una propria barca alla festa dello ''[[Sposalizio del Mare|Sposalizio col Mare]]''<ref>La ''Scuola di [[Vitale di Milano|San Vidal]] dei Povegioti'' fu fondata nel 1410 presso la [[Chiesa di San Trovaso]], nel corso del Cinquecento si trasferì presso quella di [[Chiesa di Sant'Agnese (Venezia)|Sant'Agnese]] dove risideva l'''università dei povegioti'' principalmente attivi come ''compra e vendi pesc''e. Cfr. {{Cita|Vio 2004}}, p. 860 e pp.87-875</ref>.