Getuli: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Mauretania et Numidia.jpg|thumb|upright=1.8|Le provincie di [[Mauretania]] e [[Numidia]], con i territori meridionali di Mauri, '''Getuli''' e [[Musulami]].]]
 
Troviamo infatti il nome dei Getuli utilizzato dagli scrittori romani per riferirsi alle tribù nomadi che popolavano le pendici meridionali del ''Mons Aurasius'' (il massiccio dell'[[Aurès]]) e della [[Atlante (catena montuosa)|catena dell'Atlante]] fino all'[[Oceano Atlantico]], nonché le oasi della parte nord del Sahara. Essi erano sempre ben distinti dagli Africani neri delle regioni subsahariane, e quasi certamente appartenevano alla stessa popolazione [[berberi|berbera]] che costituiva la base degli abitanti della [[Numidia]] e della [[Mauretania]]. È possibile che le tribù che oggi si trovano su quei territori siano dello stesso gruppo etnico e mantengano le stesse abitudini nomadiche; ed è anche possibile che in alcuni luoghi essi mantengano tuttora il nome dei loro antenati Getuli (a detta di Vivien-St.-Martin, ''Le Nord de l'Afrique'', 1863). A commistioni con le popolazioni nere del Sahara sembra rimandare l'accenno di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] ai ''Melanogaetuli'' (IV. 6. 5.). Erano rinomati per l'allevamento dei cavalli, e secondo [[Strabone]] avrebbero avuto 100,000 puledri in un solo anno. Vestivano di pelli, vivevano di carne e di latte e il solo prodotto artigianale connesso col loro nome è un colorante color porpora che divenne di moda a partire dall'epoca di [[Augusto]], e veniva prodotta dalla conchiglia purpurea ''[[Murex|Murex brandaris]]'' che si trova sulla costa sia delle Sirti sia dell'Atlantico. [http://www.unc.edu/courses/rometech/public/content/survival/Alison_Austin/dyeing.html La tintura nell'antica Roma (in inglese)]
 
==Storia==