Canis lupus cristaldii: differenze tra le versioni
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==Descrizione e areale==
Il lupo siciliano era una sottospecie esile dagli arti brevi, caratterizzata da una pelliccia di color [[tenné]] chiaro. La striscia scura tipica degli avambracci del lupo appenninico era assente o poco definita. Gli esemplari adulti tassidermizzati conosciuti hanno una lunghezza media di 105.4 cm e una altezza media alla spalla di 54.6 cm.<ref name=rossi2018>Angelici, F. M. & Rossi, L., A new subspecies of grey wolf (Carnivora, Canidae), recently extinct, from Sicily, Italy, Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 42, 2018 Botanica Zoologia: 03-15</ref>
Viveva di norma da solo o in coppia nelle macchie delle valli montuose. Secondo [[Francesco Minà Palumbo]], non scavava le proprie tane, e cacciava soprattutto di sera, tranne quando la fame lo spingeva a cacciare di giorno. In tale caso, si spingeva presso i centri abitati, sebbene temesse il uomo. Palumbo lo descrisse inoltre come un animale poco astuto, ma feroce nel difendersi.<ref name=palumbo>[[Francesco Minà Palumbo|F. M. Palumbo]], ''Catalogo dei mammiferi della Sicilia'', Società messinese di Storia Patria, 1999, pp. 47-49. ISBN 88-87617-32-5</ref>
L'areale del lupo siciliano comprendeva tutta l'isola, in particolare la zona di [[Palermo]], i boschi attorno l'[[Etna]], i [[Peloritani]], i [[Nebrodi]], le [[Madonie]], i [[Monti Sicani]], e [[Ficuzza]]. Era anche presente più a sud, nei [[Monti Erei]] e [[Monti Iblei|Iblei]].<ref name=rossi2018/>
==Storia==
Il lupo siciliano probabilmente colonizzò la Sicilia attraverso un ponte continentale formatosi 21.500-20.000 di anni fa. Il suo declino iniziò durante il [[Regno di Sicilia#Tancredi e la fine della dinastia normanna di Sicilia|tardo periodo normanno]], quando si estinsero le sue prede [[Ungulati|ungulate]].<ref name=rossi2018/> Il botanista [[Francesco Minà Palumbo]] scrisse inoltre di esemplari anomali con pellicce biancastre o quasi nere, orecchie pendenti, peli lanuginosi e code sfioccate, tratti che egli ipotizzò furono il risultato d'ibridazione con i cani.<ref name=palumbo
Nel 2018, un esame dell'[[olotipo]] (un esemplare imbalsamato e il suo cranio, custoditi nel [[Museo di Storia Naturale di Firenze]]) e altri tre esemplari confermarono le peculiarità morfologiche del lupo siciliano, mentre un'analisi del [[DNA mitocondriale]] dimostrò che la sottospecie possedeva un [[aplotipo]] unico e diverso da quello del lupo appenninico.<ref name=rossi2018/>
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