Regio III Lucania et Bruttii: differenze tra le versioni

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Il periodo d'oro delle [[poleis]] calabre - le antiche colonie della [[Magna Grecia]] - era in discesa, e per questo motivo, diversamente da altre ''Regiones'' nelle quali avveniva l'ascesa di nuove realtà, quella di ''Lucania et Bruttii'' riuscì ad esprimere in età imperiale poche città di grande rilievo.
 
Fra le città più importanti [[Reggio Calabria|Rhegium]], sede del ''Corrector'' (governatore) della ''Regio III Lucania et Bruttii'' per gran parte del tempo<ref name=corrector>Tra la fine del [[III secolo]] e il [[646]] ''Salernum'' (oggi [[Salerno]]) durante l'impero di Diocleziano fu centro amministrativo della provincia. Poi, quando i [[longobardi]] presero Salerno inglobandola nel [[ducato di Benevento]], Reggio tornò ad essere la sede del Corrector</ref>, altre importanti città erano per i Lucani [[Metaponto]] e soprattutto [[Eraclea (Magna Grecia)|Eraclea]] sul versante Ionico, [[Potenza (Italia)|Potentia]], [[Anzi|Anxia]], [[Grumentum]] e [[Acerenza|Acheruntia]] nell'interno, [[Elea-Velia]] e [[Paestum]] su quello Tirrenico; per i Bruttii [[Hipponion]] (attuale [[Vibo Valentia]]) e [[Locri Epizefiri]] (nei pressi dell'attuale [[Locri]]), [[Crotone]], Thurii e [[Sibari]] sullo Ionio e [[Cosenza|Consentia]], all'interno del territorio.<br/>
Alcune città del periodo greco pre-romano furono abbandonate sin dalla II guerra Punica, come Medma (oggi [[Rosarno]]), [[Terina]] e [[Kaulon]].
Per quanto riguarda lo sfruttamento delle campagne, non ci sono segni di flessione nel loro sfruttamento, anche se le modalità di occupazione del territorio mutarono significativamente rispetto all'età precedente: nacquero molte grandi villae intorno alle quali si svilupparono villaggi (vici) che curavano il territorio per conto del proprietario. Le colture più diffuse erano quelle cerealicole, olearie e viticole.