Lingue retoromanze: differenze tra le versioni
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L'inclusione delle aree alpine nel [[regno franco|regno dei Franchi]] e poi nell'[[impero carolingio]] cambiò ulteriormente l'assetto politico e sociale della regione. Il potere politico venne centralizzato e dato in feudo ad aristocratici di origine germanica<ref>Billigmeier 1983, pp. 48-49.</ref>. Cominciò così un lento processo di assimilazione che porterà, attraverso i secoli, ad una graduale riduzione dell'area retoromanza.
Nel territorio dell'odierno Alto Adige l'uso delle lingue germaniche si espanse dal primo medioevo in poi, a partire dalle valli principali, giungendo a una sostanziale compattezza linguistica germanofona sin dal [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]].<ref>Josef Riedmann, ''Geschichte des Landes Tirol: Mittelalter'', 2ª ediz., Bolzano, Athesia, 1990, pp. 223ss. ISBN 88-7014-390-2</ref> Ancora nel [[XVII secolo]] però alcune zone periferiche, come una parte dell'Alta Val Venosta, confinante con i [[Grigioni]], risultano solo parzialmente germanizzate.<ref>Guntram Plangg, ''Ladinisch um 1630 in Tirol'', in «Zeitschrift für romanische Philologie», 101, 1985, pp. 90-99.</ref> L'idioma romanzo sopravvisse nelle valli ladine. La prevalenza della lingua tedesca non escluse continui contatti e presenze di persone e piccoli gruppi di lingua neolatina
Nei primi secoli dopo il 1000 l'area retoromanza viene ulteriormente ridotta dall'avanzata delle lingue neolatine dell'Italia peninsulare. La parlata [[dialetto trentino|trentina]]/[[lingua lombarda|lombardo]]/[[lingua veneta|veneta]] si espanse verso nord, a danno delle parlata ladina lungo la [[val di Fiemme]], mentre la [[lingua veneta]] si afferma nel [[provincia di Belluno|Bellunese]] e fa sentire i suoi influssi fin nel [[cadore|cadorino]], [[Cortina d'Ampezzo|ampezzano]] e nell'alto [[Cordevole]].<ref>Belardi 2003, pp. 32-33.</ref>
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