Moto Laverda: differenze tra le versioni
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|nome = Moto Laverda
|logo = Laverda 1000 3C 1974 Logo.JPG
|data fondazione = 1949
▲|tipo = Società per Azioni
|forza cat anno =
▲|luogo_fondazione = [[Breganze]]
|fondatori = Francesco Laverda
|
|causa chiusura =
|nazione = ITA
|sede = [[Breganze]]
|gruppo = [[Piaggio]]
|filiali =
|
|
|prodotti = [[Motocicletta|Motociclette]]
}}
La '''Moto Laverda''' (''Làverda'' {{IPA|/ˈlaverda/}}<ref>{{DOP|lemma=Laverda|id=43993}}</ref>) è stata una [[casa motociclistica]] [[italia]]na fondata a [[Breganze]] nel [[1949]]. È oggi un marchio del [[Piaggio|Gruppo Piaggio]],<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.piaggiogroup.com/it/gruppo/profilo|titolo=Profilo|pubblicazione=Gruppo Piaggio|data=2017-08-14|accesso=2018-03-06}}</ref>
==Storia==
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Vista la grande richiesta di veicoli per il trasporto personale, creatasi nel [[secondo dopoguerra]], nel [[1947]] pensò di realizzare un [[motociclo]] adatto alle esigenze dell'epoca.
Il lavoro di progettazione e sviluppo venne effettuato, nei ritagli di tempo libero, in coppia con il tecnico [[Luciano Zen]], riuscendo costruire il prototipo funzionante. Si trattava di una [[motoleggera]] con robusto telaio in lamiera stampata e [[motore a 4 tempi]], dotata di sospensione integrale e di un futuristico braccio metallico pressofuso cavo che forma la parte sinistra del [[forcellone]] oscillante e contiene il gruppo frizione-cambio-trasmissione. Il prototipo diede ottimi risultati, particolarmente nei consumi
Individuato lo standard tecnico definitivo della motoleggera, Francesco Laverda dovette superare l'iniziale ostilità dei fratelli
[[File:Laverda 75 Sport MT 1953.jpg|thumb|left|Laverda 75 Sport Milano-Taranto del 1953]]
Il primo modello fu la ''[[Laverda 75]]'', presentata nel [[1950]]. La 75 partecipò a numerose gare su svariati circuiti cittadini, nel 1951 con 4 moto di serie in versione sport partecipò ufficialmente alla [[Milano
Nel 1952 alla Milano Taranto (1.410 km)
Nel 1954 al Motogiro conquista i primi 10 posti della
[[File:Laverda 100 Sport Lusso.jpg|thumb|right|Laverda 100 Sport Lusso (1955-1960)]]
Nel 1957 furono abolite rispettivamente: la Milano Taranto, il Motogiro
Nel 1958 la moto Laverda presenta 4 modelli: due [[ciclomotore|ciclomotori]] (Turismo 94.000 lire e Sport 102.000 lire) e due moto
Nel 1959 fu presentato il Mini-Scooter da
Nel 1961 viene presentata la 200 Twin, moto con motore di 200
Nel 1964 presenta un piccolo ciclomotore a 2 tempi monomarcia, il Laverdino 49, dall'
[[File:Laverda mopet.JPG|thumb|left|Laverda Laverdino 49 del 1964]]
Nel 1965 al [[EICMA|Motosalone]] di Milano viene presentata una moto
Nel [[1964]] Massimo Laverda, figlio del fondatore Francesco, imprime una svolta importante alla gamma del marchio di Breganze
[[File:LAVERDA750SF1976.jpg|left|thumb|Una Laverda 750SF]]
[[File:LaverdaGT750ProtPerelli 1967Prova.jpg|thumb|La Laverda GT 750]]
È del [[1970]] la Laverda ''[[Laverda SF|SF 750]]'' che verrà prodotta fino al [[1975]] insieme alla versione Competizione denominata ''[[Laverda 750 SFC|750 SFC]]'', plurivittoriosa nelle gare riservate alle moto di serie e nelle gare di durata. Potenza
All'inizio degli anni 70 nasce anche una serie di [[maximoto]] di cilindrata 1000 [[centimetro cubo|cm³]] o 1200 cm³ che giungerà fino alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]]. Queste maxi moto tre cilindri anticiperanno la tendenza futura verso le grosse cubature. Saranno moto robuste, ma pesanti da condurre
Nel 1978 fu costruita la 500
Le ultime evoluzioni del tre cilindri di
Il modello RGS1000 (1982) si presenterà con un'estetica avveniristica per il periodo, con linee filanti e ben raccordate, e soluzioni originali come le pedane regolabili (dispositivi brevettato
Se inizialmente la Laverda RGS 1000 ebbe un buon successo commerciale, gli anni successivi, a causa di una concorrenza sempre più agguerrita e propositiva, videro invecchiare velocemente il modello e le varianti proposte. La causa principale era nel reale invecchiamento del suo progetto strutturale risalente alla fine degli anni '90 e quindi nella mancanza di adeguati investimenti atti al
▲All'inizio degli anni 70 nasce anche una serie di [[maximoto]] di cilindrata 1000 [[centimetro cubo|cm³]] o 1200 cm³ che giungerà fino alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]]. Queste maxi moto tre cilindri anticiperanno la tendenza futura verso le grosse cubature. Saranno moto robuste, ma pesanti da condurre, con prestazioni inizialmente molto performanti. Da segnalare le serie ''[[Laverda 1000 Jota|Jota]]'' (soprattutto nelle raffinate versioni bicolore) e ''3CL'' a tre cilindri.
▲Nel 1978 fu costruita la 500 formula 52cv 152 kg, fu organizzato un trofeo monomarca di 6 prove su varie piste, molto apprezzato; si disputò con moltissimi partecipanti per 4 anni fino al 1981.
▲Indimenticabile la [[Laverda 1000 V6|Laverda 6 cilindri]]: due soli esemplari prodotti, ma che in gara ha dimostrato prestazioni eccezionali, con soluzioni d'avanguardia derivate dalle vetture di formula uno: [[Motore a V|Motore]] 6 cilindri a V di 90° longitudinale 995,45 centimetri cubi, distribuzione comandata a catena con doppio albero a camme in testa quattro valvole per cilindro, lubrificazione a carter secco con doppia pompa e serbatoio dell'olio separato. Alimentazione per mezzo di sei carburatori monocorpo invertiti, raffreddamento a liquido, cambio a 5 marce trasmissione ad albero cardanico. progetto realizzato da [[Giulio Alfieri]], e portato in gara sperimentalmente da [[Nico Cereghini]] nel 1978. Telaio in traliccio al cromo molibdeno Potenza 140cv interasse 1470 peso 216 kg velocità oltre 270 km/h. Nel 1979 fu cambiato il regolamento e le moto con più di 4 cilindri non poterono più correre quindi non partecipò ad altre gare.
▲Le ultime evoluzioni del tre cilindri di 1000cc degli anni '80, avranno scelte estetiche nuove rispetto alle linee tradizionali e saranno rinnovati in alcuni dettagli importanti del motore, come la fasatura da 180° ai 120°.
▲Il modello RGS1000 (1982) si presenterà con un'estetica avveniristica per il periodo, con linee filanti e ben raccordate, e soluzioni originali come le pedane regolabili (dispositivi brevettato, ed il tappo del serbatoio nel cupolino). A questo modello si aggiungeranno le versioni RGA, Jota, Executive(dedicata al turismo) e soprattutto la SFC, modello dalle velleità più sportive.
▲Se inizialmente la Laverda RGS 1000 ebbe un buon successo commerciale, gli anni successivi, a causa di una concorrenza sempre più agguerrita e propositiva, videro invecchiare velocemente il modello e le varianti proposte. La causa principale era nel reale invecchiamento del suo progetto strutturale risalente alla fine degli anni '90 e quindi nella mancanza di adeguati investimenti atti al un rinnovamento tecnologico del modello e le richieste calarono avviando quel processo di difficoltà che, nella seconda metà degli anni '80, porterà la fabbrica alla chiusura.
Le versioni sportive delle moto Laverda sono state sempre contraddistinte dal colore arancio, divenuto nel tempo un marchio di fabbrica.
Le cilindrate inferiori di [[Laverda 350-500|350 cm³ e 500 cm³]] non vengono comunque abbandonate
Dopo una prima chiusura,
[[File:Laverda.jpg|right|thumb|Un motociclo Laverda]]
Nell'ottobre [[1993]] nasce la '''I.Mo.La. SpA''' (International Moto Laverda), che vede impegnate, in tempi diversi, tre famiglie imprenditoriali venete in tre settori diversi: Paolo e Valentino Brazzale, settore alimentare; Nadir e Roberto Spezzapria titolari della Forgital, settore meccanico, e Francesco Tognon, promotore dell'iniziativa, settore abbigliamento. Abbandonata la sede storica (ceduta nel frattempo al Gruppo [[Diesel_(azienda)|Diesel]]), la produzione viene riavviata in un piccolo opificio di 5.000 m², sito nel comune di [[Zanè]], mantenendo a Breganze solo la sezione ricambi. Nei primi due anni le nuove moto vennero vendute esclusivamente sui mercati esteri, tornando alla distribuzione sul mercato italiano nel [[1995]]. Il primo bilancio mostrava un fatturato di 200 milioni di lire, ma nel '95 salì a 9 miliardi, nel '96 a 18 miliardi e nel 1997 32 miliardi, con 1500 moto vendute all'estero<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/13/laverda-si-rimette-in-moto.html Laverda si rimette in moto]</ref>. Il 1998 è l'anno del ritorno nel mercato italiano, con modelli come la ''Ghost'' e la Ghost Strike, equipaggiati di motore bicilindrico frontemarcia raffreddato ad aria con una cilindrata 668 [[centimetro cubo|cm³]]
I suddetti modelli vengono affiancati da un più evoluto motore 750cc raffreddato a liquido. La Strike 750 e il modello 750 ''S'' equipaggiati di motore bicilindrico fronte marcia saranno dotate di telaio scatolato. A queste si aggiungeranno le versioni di 650cc ancor più esclusive, come la "Legend" la "Cafè racer" e la "Black strike", oltre al modello più stradale "Formula", il più sportivo in tutta la gamma (che partecipò anche a qualche gara in [[Inghilterra]] nella [[Superstock]] con il team Alto Performance Racing).▼
▲I suddetti modelli vengono affiancati da un più evoluto motore
Nonostante la componentistica di altissimo livello, come i freni [[Brembo (azienda)|Brembo]], cerchi forgiati Marchesini, sospensioni Paioli, e le ottime doti dinamiche, queste moto non riusciranno però a fare breccia nei cuori degli appassionati portando ad una nuova chiusura della produzione, schiacciata da quella nipponica e da quella sempre più emergente della [[Ducati]].▼
▲Nonostante la componentistica di
Nel [[2000]] è stata acquisita dall'[[Aprilia (azienda)|Aprilia]] entrando a far parte del gruppo che comprendeva anche [[Moto Guzzi]].
Nel 2000 è stata presentata la ''Lynx 650'', una naked con telaio misto tubi a traliccio in acciaio e piastre in alluminio
Al Motorshow 2002 è stata presentata la ''SFC1000'' (dotata del [[Motore a combustione interna|motore]] bicilindrico [[motore a V|a V]] di Aprilia)<ref>[http://www.motorsport.it/articolo/1397/laverda-sfc-1000.html Presentazione su Motorsport del prototipo della SFC1000, dicembre 2002] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090605170835/http://www.motorsport.it/articolo/1397/laverda-sfc-1000.html |data=5 giugno 2009 }}</ref>, per poi essere ripresentata in versione definitiva al Salone di Milano nel settembre del 2003. Era pronta per entrare in produzione in una
Massimo Laverda, uomo fondamentale per il marchio e per i suoi successi, è morto il 26 ottobre 2005 per arresto cardiaco.
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==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
*{{collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.laverdacorse.it|Sito gestito dai discendenti della dinastia Laverda}}
*{{cita web|http://www.motolaverda.net|Sito non ufficiale di appassionati italiani}}
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