Face Value: differenze tra le versioni

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In una recensione retrospettiva dell'album, Tim Sendra di [[AllMusic]] ha descritto ''Face Value'' come il "lavoro più onesto e interessante di Collins", oltre che "uno dei momenti migliori del panorama musicale anni ottanta".<ref name="AM"/> Ha infine dato all'album un giudizio pieno di cinque stelle su cinque.<ref name="AM"/>
 
Nel 2016, Dorian Lynskey del ''[[The Guardian]]'' ha definito l'album "un debutto interessante, a metà strada tra [[art rock]] e [[soul]] popolare". Ha poi aggiunto che "la qualità più potente di ''Face Value'' è la sua trasparenza emotiva".<ref>{{cita web|lingua=en|url= https://www.theguardian.com/music/2016/feb/11/phil-collins-interview-take-a-look-at-me-now-remastered-albums-rerelease-2016|titolo= Phil Collins returns: ‘I got letters from nurses saying, "That’s it, I’m not buying your records"’|editore=''[[The Guardian]]''|città=Londra|autore=Dorian =Lynskey|data=11 febbraio 2016|accesso=29 dicembre 2016}}</ref>
 
All'epoca della sua uscita, Steve Pond di ''[[Rolling Stone]]'' fece notare come il disco si staccasse nettamente dal sound dei Genesis per abbracciare elementi tipici della musica pop e R&B.<ref name="RS"/> Questi definì l'intera opera "musica pop incentrata su turbolenze personali".<ref name="RS"/> Fece tuttavia notare che "a volte il cuore spezzato del cantante emerge fin troppo chiaramente nel prodotto, e abbondano i passaggi musicali a vuoto".<ref name="RS"/>