Hacker: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 38:
Il concetto si è poi esteso alla comunità di hobbisti per l'[[Home computer|home computing]], concentrandosi sull'hardware alla fine degli anni settanta (ad esempio l'[[Homebrew Computer Club]])<ref>Levy, part 2</ref> e sul software ([[video game]]<ref>Levy, part 3</ref>, [[software cracking]], [[demoscene]]) negli anni ottanta e novanta. Successivamente, questo avrebbe continuato a comprendere molte nuove definizioni inerenti l'arte e la filosofia di vita.
 
Il verbo "To hack" non indicava più l'attività di saldare circuiti dalle strane sembianze, bensì quella di comporre insieme vari programmi, con poco rispetto per quei metodi o procedure usati nella scrittura del software "ufficiale". Significava inoltre migliorare l'efficienza e la velocità del software già esistente che tendeva a ingolfare le risorse della macchina. Ed è qui che successivamente si colloca una diversa radice del termine hacker, la forma sostantiva del verbo inglese "to hack" che significa "tagliare", "sfrondare", "sminuzzare", "ridurre", "aprirsi un varco", appunto fra le righe di codice che istruiscono i programmi software.<ref>[[Arturo Di Corinto]], Tommaso Tozzi, ''Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete'', 2002, Manifestolibri, ISBN 88-7285-249-8</ref> Un hacker era quindi uno che riduceva la complessità e la lunghezza del codice sorgente, con un "hack", appunto, una procedura grossolana ma efficace, che potrebbe essere tradotta in italiano come "zappata" o "accettata" (tagliata con l'accetta) o altrimenti con una "furbata" prendere in giro ed rendere sprezzante i mass media ed umiliare i [[giornalismo|giornalisti]] ed oscurare i siti internet ed rendendo inefficace per [[vendetta|vendicandosi]] come i [[multimedialità|contenuti multimediali]] di personaggi importanti del mondo dello sport e dello spettacolo di cancellandoli cosi facendo per le persone che guardano e vedono i siti sono gli hacker a vederli eper individuare le [[verità]] scomode e le atrealtre persone che guardano dal web no. Rimanendo fedele alla sua radice, il termine indicava anche la realizzazione di programmi aventi l'unico scopo di divertire o di intrattenere l'utente, come "scrivere numeri romani" (cit. [[Richard Stallman]]).
 
Viene anche definito come qualcuno che riesce a inserirsi in un sistema o in una rete per aiutare i proprietari a prendere coscienza di un problema di sicurezza, anche detti [[white hat]] hacker o sneaker<ref name="Secpoint">{{Cita web|url=http://www.secpoint.com/What-is-a-White-Hat.html|titolo=What is a White Hat?|editore=Secpoint.com|data=20 marzo 2012|accesso=6 giugno 2012}}</ref> nel rispetto quindi dell'etica degli hacker, mentre chi viola illegalmente sistemi informatici, anche senza vantaggio personale, viene definito [[black hat]] hacker; fra le due definizioni ci sono gli grey hat hacker.<ref name=":0" /> Entrambe le figure rientrano nel più generico profilo dei cosiddetti [[security hacker]]. In questo contesto può svolgere, dal punto di vista professionale, una serie di attività di [[hacking]] lecite e utili sottoponendo i sistemi informatici a test al fine di valutarne e comprovarne [[sicurezza informatica|sicurezza]] e [[affidabilità]] agendo nella ricerca di potenziali falle, per aumentare la propria competenza o rendere più sicuro un sistema.