Capro espiatorio: differenze tra le versioni
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Il '''capro espiatorio''' era un [[Caprinae|capro]] utilizzato anticamente durante i riti con cui gli [[giudaismo|ebrei]] chiedevano il perdono dei propri peccati nel [[Tempio di Gerusalemme]].
Il nome deriva dal [[rito]] ebraico compiuto nel giorno dell'espiazione (''[[Yom Kippur|kippūr]]''), quando il sommo sacerdote caricava tutti i peccati del popolo su un capro e poi lo mandava via nel deserto.
Il rito è descritto dalla ''[[Bibbia]]'' nel ''[[Levitico]
In senso figurato un capro espiatorio è chiunque o qualunque cosa (individuo, gruppo, organizzazione, etc.) eletto a responsabile di colpe collettive delle quali è totalmente o parzialmente innocente.
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Nel giorno di [[Yom Kippur]], cioè il "giorno dell'espiazione", la comunità degli [[Ebreo|israeliti]] offriva due capri, uguali fra loro, da [[Sacrificio|sacrificare]] nel [[Tempio di Gerusalemme]] in espiazione dei propri [[Peccato|peccati]].
Il [[sommo sacerdote]] compiva un'estrazione a sorte tra i due capri. Il primo era immolato nei pressi dell'altare dei sacrifici, posto all'ingresso dell'edificio del Tempio (il "Santo"). Il suo sangue era utilizzato per purificare il tempio e l'altare profanati dai peccati degli Israeliti (
Il sommo sacerdote, poi, poneva le sue mani sulla testa del secondo capro e confessava i peccati del [[popolo di Israele]]. Il capro veniva quindi condotto in un'area desertica a circa 12 chilometri da Gerusalemme, dove secondo la tradizione rabbinica veniva precipitato da una rupe ({{passo biblico|Lev. 16, 20-22}}). Si osservi che la bestia non viene offerta né a [[YHWH]] né ad [[Azazel]], proprio perché i peccati la rendono impura e perciò inadatta ad essere vittima sacrificale.
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== L'interpretazione cristiana di Barnaba ==
Nel settimo capitolo della ''[[Lettera di Barnaba]]'', un'autorevole scritto [[letteratura subapostolica|subapostolico]] successivo all'anno [[70]] e precedente il [[132]], il rito del capro espiatorio nel ''Levitico'' viene interpretato come una prefigurazione simbolica dell'auto-sacrificio di [[Gesù]]. Entrambi muoiono fuori della città di Gerusalemme per colpe accollate loro ingiustamente dal sommo sacerdote (cfr {{passo biblico|Lv 16,21}} con {{passo biblico|Gv 11,49-50}}).
La somiglianza, però, non si estende dal livello simbolico a quello teologico, infatti "il Nuovo Testamento non usa mai il rito del capro espiatorio per spiegare la [[passione di Gesù|passione di Cristo]]"<ref>L. Monloubou e F.M. Du Buit, ''Dizionario Biblico storico-critico,'' Borla, 1987, p. 183.</ref>.
== Senso figurato del termine ==
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La ricerca del capro espiatorio si applica anche alle organizzazioni. Ad esempio, grandi imprese o governi vengono visti da alcuni come responsabili di un numero esagerato di problemi sociali.
Nelle società industrializzate, l'uso dei tradizionali gruppi di minoranza come capri espiatori viene sempre più malvisto. Questa reazione può produrre delle regole sociali riguardanti il linguaggio, come nel caso del
È però importante ricordare che il capro espiatorio di biblica memoria era una vittima innocente. Nell'uso comune capita che molti colpevoli, una volta raggiunti dalla giustizia, o comunque dopo che sia stata acclarata la loro colpa, applichino a se stessi tale termine, con ciò significando di pagare da soli, al posto di tanti altri rei. Ma l'uso del termine da parte loro è e rimane assolutamente improprio.
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=== Il capro espiatorio nell'antropologia ===
[[File:Angoraziege-drawing.jpg|thumb|Disegno di una [[capra d'Angora]]]]
[[File:Jongen S216a Bouc émissaire- Scapegoat.jpg|thumb|''Capro espiatorio'', 2012, scultura in bronzo]]
Presso gli antropologi contemporanei, il concetto di capro espiatorio designa l'insieme dei riti di espiazione utilizzati da una comunità. Il primo ad aver utilizzato tale▼
concetto è stato [[James George Frazer]] ne
▲contemporanei, il concetto di capro espiatorio designa l'insieme dei riti di
▲concetto è stato [[James George Frazer]] ne «Il Capro espiatorio, studio comparato di storia delle religioni» (1913).<ref> Questo volume è il VI (''The Scapegoat'') della ''editio maior'' del [[Ramo d'oro]], pubblicato separatamente.</ref>
Nelle sue opere, l'antropologo francese [[René Girard]] ha sviluppato una teoria completa sul meccanismo di capro espiatorio, con implicazioni psicologiche, antropologiche, sociologiche, filosofiche e religiose.
L'opera
egli chiama il «triangolo mimetico»: formato da tre poli che sono gli individui A, B e il capro e il « bene oggetto», il triangolo mimetico descrive tale gioco simbolico e la
relazione reale tra A e B, nella quale B:
* dispone di un bene
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[[Benjamin Malaussène]], protagonista di un [[Ciclo di Malaussène|ciclo di romanzi]] di [[Daniel Pennac]], svolge il ruolo di capro espiatorio come [[professione]]. In alcune interviste, [[Daniel Pennac]] ha dichiarato di aver creato il personaggio di Malaussène-capro espiatorio dopo aver letto l'opera ''Il capro espiatorio'' di [[René Girard]].
[[Thomas Szasz]] Il mito della droga. Il capitolo sul drogato e lo spacciatore come capri espiatori, ha per titolo:
== Note ==
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