Karl Marx: differenze tra le versioni
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Marx ritiene che la risposta di Bauer poggi su un equivoco in quanto questi pensa che l'emancipazione umana coincida con l'emancipazione politica, affermando che «noi rileviamo l'errore di Bauer nel fatto che egli sottopone a critica solo lo "Stato cristiano", non lo "Stato in sé", che non ricerca il rapporto tra l'emancipazione politica e l'emancipazione umana, e perciò pone condizioni che sono spiegabili soltanto con un'acritica confusione tra l'emancipazione politica e quella umana in generale»<ref>Karl Marx, ''Scritti politici giovanili'', p. 360.</ref>. Invece per Marx esistono tre possibili emancipazioni: religiosa, politica e umana. Bauer si è fermato alle prime due forme mentre Marx ritiene fondamentale giungere alla terza. L'emancipazione politica non è ancora quella umana e a suffragio di questa tesiporta l'esempio degli [[Stati Uniti d'America]] in cui nonostante esista uno stato laico nella vita reale esistono differenze colossali nei comportamenti a seconda che siano rivolti a un [[protestantesimo|protestante]] o a un [[ateismo|ateo]]. Marx quindi ritiene che l'emancipazione politica non riguardi l'uomo reale o terreno, bensì un uomo astratto con pari diritti e dignità, celando invece le enormi sperequazioni esistenti realmente: «Il limite dell'emancipazione politica appare immediatamente nel fatto che lo Stato può liberarsi da un limite senza che l'uomo ne sia realmente libero, che lo Stato può essere un libero Stato senza che l'uomo sia un uomo libero [...] e la stragrande maggioranza non cessa di essere religiosa per il fatto di essere religiosa ''privatim''. [...] Ma il comportamento dello Stato verso la religione, e particolarmente dello Stato libero, non è tuttavia altro che il comportamento degli uomini che formano lo Stato, verso la religione. Ne consegue che l'uomo per mezzo dello Stato, politicamente, si libera di un limite, innalzandosi oltre tale limite, in contrasto con sé stesso, in un modo astratto e limitato, in un modo parziale»<ref>Karl Marx, cit., pp. 353-364.</ref>.
Lo Stato con le sue leggi riguardanti l'uomo (costruito sorvolando sugli elementi particolari per poter costruire un'universalità) scinde l'essere umano tra il cielo delle leggi, lo Stato politico e la terra, la realtà e la società civile. Sdoppia quindi la vita dell'uomo tra il ''citoyen'', il cittadino soggetto politico con diritti e doveri; e il ''bourgeois'', il borghese membro della società civile avente i propri interessi privati: «Il conflitto nel quale si trova l'uomo come seguace di una religione particolare, con sé stesso in quanto cittadino, con gli altri uomini in quanto membri della comunità, si riduce alla scissione mondana tra lo Stato politico e la società civile. La contraddizione nella quale si trova l'uomo religioso con l'uomo politico, è la medesima contraddizione nella quale si trova il ''bourgeois'' con il ''citoyen'', nella quale si trova il membro della società civile con il suo travestimento politico»<ref>Karl Marx, cit., p. 367.</ref>. La critica di Marx si sposta così ai diritti dell'uomo, che sono il prodotto storico della [[Guerra d'indipendenza americana|
[[File:Arnold Ruge Schriftsteller.jpg|thumb|upright=0.7|[[Arnold Ruge]]]]
Nel ''Vorwärts!'' (''Avanti!''), giornale degli emigrati tedeschi a [[Parigi]], [[Arnold Ruge]] pubblica ''Il [[Federico Guglielmo IV di Prussia|re di Prussia]] e la riforma sociale'', giudicando negativamente una sommossa di tessitori della [[Slesia]] nel giugno [[1844]] perché la considera senza prospettive politiche concrete. Marx risponde con l'articolo ''Osservazioni critiche a margine'' considerando l'insurrezione del [[proletariato]] slesiano il segno che anche nell'arretrata
===== ''Critica alla filosofia hegeliana del diritto pubblico'' =====
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Questa relazione che si configura come opposizione si risolve con la sintesi (in sé e per sé), la conciliazione rappresentata dall'eticità (''Sittlichkeit''), unità vivente, cioè superamento e conservazione (''Aufhebung'') delle unilateralità del diritto e della moralità. L'eticità dunque si realizza dialetticamente in istituzioni storiche come la famiglia, la società civile e lo Stato. Quest'ultimo come sostanza etica sussume come sintesi gli altri momenti e l'individuo ha il compito di riconoscersi completamente in esso poiché solo nello [[Stato etico]] l'individuo acquista «realtà, verità ed oggettività». Pur apprezzando la distinzione hegeliana tra società civile e stato, Marx critica lo Stato hegeliano perché non è affatto etico in quanto in realtà è fondato sulla «religione della proprietà privata»<ref>[http://www.loescher.it/librionline/risorse_ilpensieroplurale/download/Stato.pdf ''Stato e società nella filosofia dell’800'', p.9]</ref>. Marx privilegia invece la società civile, che anche in Hegel aveva già un ruolo importante, come momento dell'antitesi e del negativo (per sé), rendendo possibile per la prima volta uno studio scientifico della società stessa dove secondo Marx agiscono le classi che originate dalla divisione fra possidenti e non possidenti sono in lotta tra loro.
Contro il [[conservatorismo]] di Hegel, che giustificava in [[Prussia]] la [[monarchia ereditaria]], i grandi [[proprietari terrieri]] e il [[Diritto di maggiorasco|maggiorascato]], Marx invece prospetta una [[democrazia]] egualitaria fondata sul [[suffragio universale]], influenzato dal concetto di volontà generale di Rousseau. In seguito con la scoperta del proletariato come classe rivoluzionaria Marx passa da questa posizione democratica egualitaria, il cui scopo ultimo era costituito dal suffragio universale, a una concezione rivoluzionaria. Con il proletariato che diventa classe dominante si ha l'abolizione della proprietà privata e la nascita di una società senza classi, arrivando anche al superamento dello Stato. La critica alla filosofia del diritto di Hegel rappresenta il momento in cui l'analisi marxiana matura in analisi del movimento storico-concreto nel quale spicca il confronto tra il regno della libertà e il regno della necessità. La critica allo Stato etico è il conseguimento del nuovo punto di vista dal quale si osserva la storia e l'organizzazione della società civile<ref>Guglielmo Rinzivillo, Karl Marx dialettica e memoria, Roma, Armando 2013</ref>.
====== Religione e Ludwig Feuerbach ======
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