Ludi: differenze tra le versioni
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Un [[tribuno della plebe]] senza nome ha sostenuto gli sforzi per avere i ''ludi'' nel 61 a.C., ma il console [[Quinto Cecilio Metello Celere]] soppresse il tentativo.<ref>[[Cicerone]], ''In Pisonem'' 7.25–26; Tatum, ''Patrician Tribune'' p. 118.</ref> Nel 58 a.C., Publio Clodio Pulcro, che rinunciò al suo status di [[Patrizio (storia romana)|patrizio]] per diventare un tribuno del popolo, ripristinò il diritto di associazione, ma ancora prima che la sua legge diventasse effettiva, il suo aiutante Sesto Clelio aveva preparato un modo organizzando i ''ludi'' per ill nuovo anno. Il console [[Lucio Calpurnio Pisone Cesonino (console 58 a.C.)|Lucio Calpurnio Pisone]], [[suocero]] di Cesare, permise i giochi, sebbene le organizzazioni che li gestivano fossero ancora fuorilegge.<ref>Cynthia Damon, "Sex. Cloelius, ''Scriba''," ''Harvard Studies in Classical Philology'' 94 (1992), pp. 228 and 232.</ref> Cesare bandì nuovamente i ''collegia'' e i ''ludi'' nel 46 a.C.
Nel 7 a.C., Augusto riorganizzò Roma per motivi amministrativi in 265 distretti che continuavano comunque ad essere chiamati''vici''.<ref>Asconius 6–7; [[Suetonius]], ''Divus Julius'' 42.3 and ''Augustus'' 30.2 and 31.4; [[William Warde Fowler]], ''The Roman Festivals of the Period of the Republic'' (London, 1908), pp. 279–280. Costas Panayotakis, ''Decimus Laberius: The Fragments'' (Cambridge University Press, 2010), p. 208, non è convinto che i ''ludi scaenici'' facessero parte degli eventi per strada</ref> Un
==''Ludi circenses''==
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