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=== Primo soggiorno oltreoceano ===
Nonostante stesse sviluppando la sua formazione con un insegnante americano e che, su consiglio dello stesso Grossman, avesse avuto un primo approccio col pianista e didatta Barry Harris frequentando il suo laboratorio strumentale<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=JazBo: se il bebop sale in cattedra |autore=Marcello Piras |rivista=Musica jazz|volume=XLVI |numero=4 |anno=1990 |mese=aprile |pp=22-23 |ISSN=0027-4542|url=http://centrostudi.sienajazz.it/musicaJazzDettaglio.asp?id=27258 |accesso=5 gennaio 2019 |abstract=X|citazione=Laboratorio strumentale tenuto da Art Taylor e Barry Harris}}</ref> tenuto
L'occasione gli arriva da un suo amico pianista ed insegnante alla [[Berklee College of Music|Berklee]], conosciuto a Bologna<ref>{{Cita news |lingua=EN |autore=Greg Thomas |wkautore=|url=http://www.nydailynews.com/|titolo=Antonio Ciacca and jazz: That's amore|pubblicazione=[[Daily News (New York)]]|città=New York|editore=Tronc|data=19 agosto 2012|p=|pp=|accesso=20 ottobre 2018 |formato=|cid=|citazione=His father, Dennis Burk, was an internationally active conductor and the son of Russian and Polish immigrants. Greg's mother, Giovanna Collonelli, was a singer and linguist who came to the U.S. in her 20's. In her native Italy, she was a trained opera singer and winner of a national competition to study at La Scala in Milan |urlarchivio=https://www.pressreader.com/usa/new-york-daily-news/20120819/282119223701194|dataarchivio=|urlmorto=}}</ref>, che lo invita a Detroit — guarda caso la città natale di Barry Harris — per un soggiorno di tre mesi<ref>{{Cita web | url=https://www.allaboutjazz.com/antonio-ciacca-bringing-people-together-through-swing-antonio-ciacca-by-john-barron.php | titolo=Antonio Ciacca: Bringing People Together Through Swing | autore=John Barron | wkautore=| sito=All About Jazz | editore=| data=9 giugno 2009 | lingua=EN| formato=| pagina=| pagine=| cid=| citazione=I met this guy in Bologna. His mother was actually from Bologna and his father was from Detroit. He's a brilliant pianist and a teacher at Berklee College of Music named Greg Burk. So he invited me to come to Detroit and I said, "Okay, sure, I'll come." I also had Steve Grossman telling me at the time that I had to go to the United States and play with the real cats. I wanted to learn everything about American musical culture—the American songbook, gospel, blues, everything that is a part of American music. So I went to Detroit for three months and met so many wonderful musicians. There were some great up-and-coming people there like James Carter, Karriem Riggins, Carlos McKinney. We were all in our early 20s back then | accesso=20 ottobre 2018 | urlarchivio=| dataarchivio=| urlmorto=}}</ref> durante il quale Ciacca approfondisce i suoi studi pianistici alla [[Wayne State University]] con [[Kenny Barron]]<ref>{{Cita web | url=http://magnatune.com/artists/antonio_ciacca/ | titolo=Antonio Ciacca Quartet: Jazz played with earthiness, fire and intellect | autore=| wkautore=| sito=Magnatune | editore=John Buckman | data=| lingua=EN| formato=| pagina=| pagine=| cid=| citazione=In 1993, he moved to Detroit to study at Wayne State University with Kenny Barron | accesso=20 ottobre 2018 | urlarchivio=| dataarchivio=| urlmorto=}}</ref>. Le serate passate nei jazz club e le partecipazioni alle jam session gli confermano le ragioni della sua passione per il jazz<ref>{{Cita news |lingua=EN |autore=Greg Thomas |wkautore=|url=http://www.nydailynews.com/|titolo=Antonio Ciacca and jazz: That's amore|pubblicazione=[[Daily News (New York)]]|città=New York|editore=Tronc|data=19 agosto 2012|p=|pp=|accesso=20 ottobre 2018 |formato=|cid=|citazione=Ciacca was shocked by the openness and sharing."So at that exact moment in Detroit," he says, "I understood why I liked jazz more than classical. Why I felt something that I never felt in any other kind of music." |urlarchivio=https://www.pressreader.com/usa/new-york-daily-news/20120819/282119223701194|dataarchivio=|urlmorto=}}</ref>; in particolare, l'incontro col sassofonista Larry Smith risulta decisivo per la sua carriera musicale<ref>{{Cita news |lingua=|autore=Lorenza Cerbini |wkautore=|url=http://www.oggi7.info/2009/05/12/2039-spettacolo-un-universo-musicale |titolo=Un universo musicale |pubblicazione=Oggi7 |città=[[Westwood (New Jersey)|Westwood]] |editore=|data=12 maggio 2009 |p=|pp=|accesso=20 ottobre 2018 |formato=|cid=|citazione=Detroit era ancora una potenza economica, la General Motors dava lavoro e la città era piena di locali. Lì ho imparato cosa sia la cultura afro-americana. Per tre mesi ho frequentavo i jazz club alla ricerca dei grandi maestri ancora in vita: Eddie Russ, Marcus Belgrave, Larry Smith. Per loro era molto strano essere approcciati dall'unico bianco del quartiere e commentavano: "Se è così pazzo da essere qui, ci sarà pure una ragione!" (…) Non posso dimenticare l'incontro con Larry Smith che mi ha davvero cambiato la vita. Sono salito sul palco per suonare un pezzo con lui. Il giorno dopo facevo parte del suo gruppo. Larry non esitò a licenziare il pianista per avermi. Rimasi senza parole. Col tempo mi sono reso conto che i grandi jazzisti non guardano al colore della pelle dei loro colleghi. Luis Armstrong, quando gli chiesero di non usare un batterista bianco per un concerto a New Orleans, si rifiutò. Cancellò il concerto e in quella città non ci tornò più|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=}}</ref>. La frequentazione di alcune chiese di varia liturgia lo avvicinano anche alla [[Gospel|musica gospel]], di cui subisce il fascino<ref>{{Cita pubblicazione |titolo=Antonio Ciacca’s Inclusive Vibration |autore=Stephanie Jones |curatore= |wkautore=|rivista=Hot House Jazz Magazine |volume=|numero=10 |editore=Gwen Kelley |città=New York |data=|anno=2018 |mese=ottobre |p=19 |pp=|lingua=EN |ISSN=|doi=|PMID=|id=|cid=|url=https://www.hothousejazz.com/blog/antonio-ciacca |formato=|accesso=28 settembre 2018 |abstract=|citazione=Antonio has spent significant time in two of the music’s most fertile hubs: New York and Detroit. Beyond having the chance to study and play with certain architects of the music including Art Farmer, Kenny Barron, Jackie Byard and Lee Konitz, Antonio also took the opportunity to begin working within a denominational cross section of churches. “Lutheran, Catholic, Baptist, Methodist—this is all music that contributed to the birth of jazz. So, I want to absorb that firsthand,” he says |urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=}}</ref>. Tra le collaborazioni intraprese in questo campo, quella coi Detroit Gospel Singers<ref>{{Cita news |lingua=|autore=|wkautore=|url=http://www.musicclub.eu/artisti/detroit-gospel-singers |titolo=Scopri tutto su Detroit Gospel Singers |pubblicazione=Music Club |città=Fermo |editore=|data=2002 |p=|pp=|accesso=23 settembre 2018 |formato=|cid=|citazione=Nel 1993 il coro incontra il pianista-compositore Antonio Ciacca, che allora risiedeva a Detroit ed era un assiduo frequentatore della Chiesa of the New Covenant Baptist, dove il coro si esibiva. (...) La supervisione musicale di Antonio Ciacca ha portato i DGS ad includere nel loro repertorio brani di chiara ascendenza africana come Kum By Yah o del repertorio liturgico europeo come l’Adeste Fideles, comunque cantati nel perfetto stile di Detroit che ha prodotto giganti quali: Marvin Gaye, Aretha Franklin, Bobby Bluebland |urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=}}</ref> si consoliderà nel tempo.
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