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}}La nortriptilina è un farmaco appartenente alla classe degli [[Antidepressivi triciclici]] ([[Antidepressivi triciclici|TCA]]). La classe degli antidepressivi triciclici è stata la più utilizzata fino all'introduzione degli [[Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina|SSRI]] negli anni ottanta e novanta. Tutti gli antidepressivi triciclici hanno in comune nella struttura chimica il nucleo iminodibenzile (triciclico). L’effetto generale dei [[Antidepressivi triciclici|TCA]] è dato dall’inibizione del riassorbimento, a livello della terminazione presinaptica, di quelle che sono le ammine normalmente rilasciate durante la depolarizzazione del neurone noradrenergico, serotoninergico ed eventualmente dopaminergico.
 
La nortriptilina è il metabolita attivo della [[amitriptilina]] e differisce da essa solo per un gruppo metilico nella catena laterale. Infatti, l'amitriptilina è un'[[Ammine|ammina terziaria]], mentre la nortriptilina è un'[[Ammine|ammina secondaria]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Helena|cognome=Soni|data=2014-09-03|titolo=Martindale: The Complete Drug Reference Brayfield Alison (Ed) Martindale: The Complete Drug Reference £459 4,688pp Pharmaceutical Press 9780857111395 0857111396|rivista=Emergency Nurse|volume=22|numero=5|pp=12–12|accesso=2018-12-28|doi=10.7748/en.22.5.12.s13|url=http://dx.doi.org/10.7748/en.22.5.12.s13}}</ref> L'azione della nortriptilina consiste esclusivamente nell'inibizione della ricaptazione della [[noradrenalina]], un neurotrasmettitore del sistema nervoso. <ref>{{Cita pubblicazione|nome=Alberto M.|cognome=Borobia|data=2016-06-02|titolo=Implementación de la farmacogenética en la práctica clínica: hacia las estrategias de genotipado anticipado|rivista=IBJ Clinical Pharmacology|volume=1|numero=1|accesso=2018-12-28|doi=10.24217/2530-4984.16v1.00002|url=http://dx.doi.org/10.24217/2530-4984.16v1.00002|nome2=Antonio J.|cognome2=Carcas}}</ref>Come conseguenza si avrà una maggiore quantità di neurotrasmettitore, il quale persisterà più a lungo a livello della terminazione sinaptica, e potrà agire in modo più prolungato su quelli che sono i recettori post sinaptici quali i β1-adrenergici e i serotoninergici 5-HT2. Il primo effetto studiato, ovvero l’incremento del persistere dei neurotrasmettitori, coincide perfettamente con la vecchia teoria per la quale la depressione è descritta come una mancanza di neurotrasmettitori di tipo tonico-attivatori. La terapia con questo farmaco può richiedere tempo, infatti gli effetti desiderati compaiono dopo due-tre settimane dall’inizio del trattamento. L’esito antidepressivo è tardivo, mentre gli effetti indesiderati sono immediati.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Manfred E.|cognome=Wolff|data=1996-01|titolo=Principles of Medicinal Chemistry, 4th Edition Edited by William O. Foye, Thomas L. Lemke, and David A. Williams. Williams and Wilkins, Philadelphia, PA. 1995. xii + 995 pp. 22 × 28.5 cm. ISBN 0-683-03323-9. $70.00.|rivista=Journal of Medicinal Chemistry|volume=39|numero=7|pp=1567–1568|accesso=2018-12-28|doi=10.1021/jm960031y|url=http://dx.doi.org/10.1021/jm960031y}}</ref> Questo accade perché nel giro di due-tre settimane si ha una modulazione dell’assetto neuronale, con formazione di nuove sinapsi, per attivazione della risposta [[CREB]] del fattore neurotrofico cerebrale o per un processo di desensibilizzazione recettoriale (in particolare della [[noradrenalina]]). È probabile che ci sia una desensibilizzazione dei recettori presinaptici (autorecettori come [[5-ht|5-HT1]]), e questo potrebbe spiegare la comparsa ritardata dell’effetto antidepressivo.Questo farmaco viene utilizzato poco nel trattamento della depressione, la causa dell'abbandono come agente terapeutico risiede nella scarsa tollerabilità rispetto agli antidepressivi di nuova generazione, nella carente praticità e nell'alto rischio di morte in seguito a sovradosaggio. Altri usi clinici della nortriptilina sono il trattamento di sindromi dolorose come la fibromialgia, le neuropatie e la cefalea, viene poi impiegata per curare l'enuresi e l'insonnia.
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=== Farmacocinetica ===
 
La nortriptilina viene somministrata per via orale ed è facilmente e completamente assorbita dal tratto gastrointestinale. La sua [[biodisponibilità]] orale è del 45-80% per la presenza di un marcato effetto di primo passaggio. Una volta raggiunto il sangue si lega alle plasmaproteine per il 93-95% e ha un'[[Emivita (farmacologia)|emivita]] plasmatica di eliminazione di 18-93 h, più lunga dell'[[amitriptilina]]. Il picco plasmatico si manifesta dopo 7.5-8 h dalla somministrazione<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Dollery, Colin|cognome=T.|titolo=Therapeutic drugs|url=http://worldcat.org/oclc/40075944|accesso=2018-12-27|data=1999|editore=Churchill Livingstone|OCLC=40075944|ISBN=0443051488}}</ref>. Il suo metabolismo è per la maggior parte [[Fegato|epatico]]: si hanno inizilamente demetilazione ed idrossilazione, con successiva coniugazione con [[acido glucuronico]]. Il principale metabolita è la 10-idrossi-nortriptilina, ma a livello plasmatico è presente per lo più come nortriptilina immodificata.<ref name=":0" /> L'eliminazione avviene per via renale sotto forma del metabolita, coniugato e non, 10-idrossi-nortriptilina, per più del 50%. La rimanente percentuale viene eliminata con la [[bile]]. <ref>{{Cita web|url=https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/compound/4543|titolo=Nortriptyline|autore=Pubchem|sito=pubchem.ncbi.nlm.nih.gov|lingua=en|accesso=2018-12-28}}</ref>
 
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In seguito ad associazioni razionali le possibili interazioni della nortriptilina avvengono con:
 
- ''flufenazina'' : nelle forme depressivo-ansiose, nelle depressioni con elementi psicotici produttivi e nelle affezioni psicosomatiche soprattutto gastriche;<ref name=":1" />
 
- ''ipnoinducenti'' : casi di insonnia cronica;<ref name=":1" />
 
- [[Sedativi|''sedativi'']] : situazioni di ansia prolungata.<ref name=":1" />
 
=== Effetti indesiderati ===