Eugenio di Savoia: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Casa Savoia}}
[[File:Godfrey Kneller Eugen von Savoyen 1712.jpg|thumb|left|Eugenio di Savoia in un ritratto del 1712]]
Eugenio era figlio del principe [[Eugenio Maurizio di Savoia-Soissons]] e di [[Olimpia Mancini]], una nipote del [[Giulio MazarinoMazzarino|cardinale MazarinoMazzarino]]. Nel [[1673]], all'età di dieci anni, rimase orfano di padre, e fu affidato dalla madre (la quale preferiva organizzare i divertimenti del re a [[Versailles]] e fu successivamente coinvolta nell<nowiki>'</nowiki>''[[Affare dei veleni|affaire des poisons]]'', che la indusse ad auto-esiliarsi a [[Bruxelles]] nel [[1680]] per sfuggire un processo che l'avrebbe vista verosimilmente perdente<ref>W. Oppenheimer, ''Eugenio di Savoia'', Milano 1981, p. 34. Beninteso, l'esilio fu l'unica soluzione che il re le concesse per evitare il processo.</ref>) alla zia [[Luisa Cristina di Savoia-Carignano|Luisa Cristina del Baden]] e in particolare alla severa nonna paterna [[Maria di Borbone-Soissons]], le quali peraltro erano troppo occupate con la vita di corte per badare ai figli di Olimpia, per cui fu di fatto allevato dal personale di servizio dell<nowiki>'</nowiki>''hôtel de Soissons'', il palazzo parigino di famiglia.
 
Furono pertanto anni dettati dal rigore e dalla carenza d'affetto, che determinarono il carattere del futuro condottiero, freddo e sicuro a un tempo. Nella prima adolescenza, Eugenio si ammalava frequentemente, soggetto a gravi febbri. Il suo aspetto fisico non era avvenente; aveva « un brutto naso camuso », cui si aggiunse molto presto una « andatura un po' sghemba, conseguenza di una leggera scoliosi ». Tra i precettori che si occuparono della sua educazione figura il matematico [[Joseph Sauveur|Sauveur]], destinato ad avere un'importante influenza sul giovane.<ref>Le due citazioni sono tratte da W. Oppenheimer, cit., p. 34</ref>