Matteo Angelo Galdi: differenze tra le versioni
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Per il colpo di Stato operato dall'ambasciatore francese [[François Rivaud du Vignaud]], inviato dal Direttorio nel 1798 con l'incarico di formare un governo cisalpino moderato, Galdi, con altri giacobini, fu improgionato al [[Castello Sforzesco]].
Altre sue opere di questo periodo: ''Dell'abolizione de' fedecommessi'', Milano 1797; ''Per lo stabilimento della Repubblica Italiana'', Milano 1797; ''Progetto di Costituzione elvetica con le riflessioni critiche'', Milano 1798; ''Delle vicende e della rigenerazione dei teatri'', Milano 1798.
[[File:BatavianRepublic1802.jpg|thumb|
=== Galdi ambasciatore ===
Liberato, Galdi fu nominato agente (cioè ambasciatore) della [[Repubblica Cisalpina]] presso la [[Repubblica Batava]], i cui confini corrispondevano circa all'Olanda. Vi rimase fino ad aprile 1808, mutato l'incarico in agente del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]].
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Tornato in Italia, a maggio 1808 ottenne a Milano una pensione annua. Con una lettera del re d'Olanda [[Luigi Bonaparte]] per il re di Napoli [[Gioacchino Murat]], tornò a Napoli, dove nel 1809 ebbe la presidenza dell'Istituto d'incoraggiamento alle scienze naturali, della [[Accademia Pontaniana|Società Pontiniana]] e divenne membro della Commissione di statistica e intendente della Provincia del [[Molise]].
Nel 1810, nominato intendente della Provincia di [[Calabria Citeriore]], adattò un territorio completamente abbandonato alla coltura intensiva del cotone. Nell'ottobre 1810 il re lo nominò commissario per la divisione delle terre demaniali di Calabria Citeriore.
[[File:La Calabria citeriore (5376032272).jpg|thumb|
S'interessò ancora di pedagogia: in ''Pensieri sull'istruzione pubblica, relativamente al Regno delle Due Sicilie'' (1809), diffondeva la certezza che una mentalità civica dipendesse da una moderna riorganizzazione del sistema scolastico. Riprendeva anche le idee riformatrici e antigesuitiche di Tanucci, battendosi contro le scuole private, che dovevano essere supervisionate dallo Stato. Affermava la libertà di culto e immaginava scuole primarie ed elementari gratuite e diffuse sul territorio. Per gli insegnamenti universitari e per le scuole speciali, egli indicava materie e programmi di studio e tecniche di didattica; sceglieva libri di testo, stabiliva numero e formazione dei docenti, orario e calendario scolastico, infine si occupava di edilizia scolastica e d'igiene nelle scuole. L'istruzione universitaria per lui doveva essere impartita in due sedi: a Palermo e a Napoli. Quattro le facoltà - lettere, filosofia, giurisprudenza, medicina - con ventisei cattedre. Tra gli insegnamenti, prevedeva anche lingue orientali, antiche e moderne, in linea con l'espansione dell'Italia nel Mediterraneo e contro il monopolio marittimo - politico e commerciale - dell'Inghilterra.
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