Deng Xiaoping: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Deng Xiaoping
|immagine = Deng_Xiaoping_and_Jimmy_Carter_at_the_arrival_ceremony_for_the_Vice_Premier_of_China._-_NARA_-_183157-restored(cropped).jpg
|immagine = DengXiaoping.jpg|thumb|
|didascalia = Deng Xiaoping nel [[1979]]
|carica = Presidente della [[Commissione consultiva centrale]]
|mandatoinizio = 13 settembre [[1981]]
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|presidente8 = [[Hua Guofeng]] <br> [[Hu Yaobang]]
|partito = [[Partito Comunista Cinese]]
|firma = |thumb||
|alma_mater =
|religionealma_mater =
|firmareligione =
|}}
{{Infobox militare
|Nome =
|Immagine = 1937 Deng Xiaoping in NRA uniform.jpg
|Didascalia = Deng Xiaoping nel [[1937.]]
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 22 agosto [[1904]]
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}}
 
Ha ricoperto ruoli direttivi nel [[Partito Comunista Cinese]] (PCC) a più riprese nel corso dell'era di [[Mao Zedong]], diventando leader ''[[de facto]]'' della [[Cina]] dal [[1978]] al [[1992]].
 
È stato il pioniere della [[riforma economica cinese]] e l'artefice del "[[socialismo con caratteristiche cinesi]]", teoria che mirava a giustificare la transizione dall'[[economia pianificata]] a un'economia aperta al mercato, ma comunque supervisionata dallo stato nelle prospettive [[Macroeconomia|macroeconomiche]]. Nel decennio tra gli anni Ottanta e Novanta, da lui guidati, la Repubblica Popolare Cinese restaurò relazioni strategiche e geopolitiche con l'[[Unione Sovietica]],<ref>Cfr. ''Cina'', Kissinger Henry, Edizione Mondadori.</ref> abbandonando la "teoria dei tre mondi", antisovietica e di ascendenza maoista.
 
Deng fu il cuore della [[Generazioni della leadership cinese|seconda generazione]] dei ''leader'' del Partito Comunista Cinese. Sotto il suo controllo la Cina divenne una delle economie dalla crescita più rapida, senza che il partito perdesse il controllo del Paese.
 
== Inizi ==
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Dopo aver studiato in [[Francia]] e in [[Russia]], dove scoprì il [[marxismo]] e il [[leninismo]], ritornò nel [[1927]] in Cina. Due anni dopo guidò la sommossa della provincia di [[Guangxi]] contro il [[Governo nazionalista|governo del Kuomintang]]. Ben presto la rivolta fallì e Deng si spostò nell'area del ''soviet'' centrale nella provincia dello [[Jiangxi]]. Prese parte alla [[Lunga marcia]] ([[1934]]-[[1935]]), durante la quale servì come segretario generale del consiglio centrale del Partito Comunista. Da commissario politico sotto [[Liu Bocheng]] organizzò importanti campagne militari durante la [[Seconda guerra sino-giapponese]] contro il Kuomintang, nell'attesa della ripresa della [[Guerra civile cinese|guerra civile]] vera e propria.
 
Verso la fine del novembre [[1949]] nel Sichuan, sua terra d'origine, Deng guidò l'assalto finale contro l'[[Esercito Rivoluzionario Nazionale]], sotto il comando diretto di [[Chiang Kai-shek]]. Il 1º dicembre 1949 la città di [[Chongqing]] cadde nelle mani dell'[[Esercito di Liberazione Popolare]] e Deng fu immediatamente nominato sindaco e commissario politico, costringendo Chiang Kai-shek, che vi aveva trasferito il suo quartier generale, a fuggire a [[Chengdu]]. La città era l'ultimo baluardo del Kuomintang, definitivamente sconfitto il 10 dicembre del 1949 con la fuga di Chiang sull'[[Isola di Formosa]] (l'attuale [[Taiwan]]). Quando la Repubblica Popolare Cinese venne fondata nel 1949 Deng fu inviato a supervisionare i problemi nella regione sud-occidentale e lo fece in qualità di primo segretario. Ebbe un ruolo importante nel gestire i rapporti con i ''leader'' [[tibet]]ani.
 
== Ascesa ed epurazioni ==
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[[File:Mao, Soong and Deng at International Meetings of Communist and Workers.jpg|thumb|upright=0.7|left|Deng, [[Mao Zedong|Mao]] e [[Soong Ching-ling|Soong]] all'[[Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai]]]]
[[File:Dalai-dengxiaoping1954.jpg|thumb|Xiaoping con [[Tenzin Gyatso]], il XIV [[Dalai Lama]], [[1954]]]]
Essendo un sostenitore di [[Mao Zedong]], Deng fu incaricato dallo stesso Mao di ricoprire nel nuovo governo cariche importanti. Nel [[1957]], dopo aver appoggiato ufficialmente Mao nella sua campagna anti-conservatrice, divenne segretario generale del Partito Comunista Cinese dirigendo gli affari quotidiani del Paese assieme al presidente [[Liu Shaoqi]]. Al crescere del disincanto nei confronti del [[grande balzo in avanti]] di Mao, Deng e Liu, all'interno del PCC, acquisirono sempre più influenza e potere. Attuarono delle riforme economiche che rafforzarono il loro prestigio tra le file del partito e tra la popolazione. Deng e Liu collaborarono con tenacia per adottare una linea politica più concreta, in opposizione alle idee radicali di Mao.
 
Mao si rese conto che il prestigio ottenuto da Deng e Liu tramite questi sforzi poteva significare la sua riduzione a mera figura-simbolo. Per questo, oltre ad altri motivi, nel [[1966]] Mao lanciò la [[Grande rivoluzione culturale|rivoluzione culturale]], durante la quale Deng perse consensi e fu costretto a ritirarsi da tutte le sue cariche. Fu inviato nella regione dello [[Sinkiang]], nella provincia rurale dello [[Jiangxi]], a svolgere mansioni di un normale impiegato.
 
Quando il premier [[Zhou Enlai]] si ammalò di cancro Deng venne scelto da quest'ultimo come suo successore, riuscendo nel [[1973]] a convincere Mao a riportare in politica Deng come primo vicepremier. Tuttavia la rivoluzione culturale non era ancora finita e un gruppo politico radicale, conosciuto successivamente come la [[Banda dei Quattro]], concorreva nella lotta per il potere, all'interno del Partito Comunista. La Banda vide in Deng il suo grande avversario da battere. Dopo la morte di Zhou Enlai nel gennaio [[1976]] Deng perse il solido appoggio del partito e, dopo aver tenuto il suo elogio ufficiale ai funerali di stato di Zhou, fu ancora una volta vittima dell'epurazione. Deng fu costretto a lasciare tutte le sue funzioni dalla Banda dei Quattro, rimanendo comunque ancora membro del partito.