Farisei: differenze tra le versioni
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Le testimonianze più note sui farisei sono costituite dal [[Nuovo Testamento]] e dalle opere dello storico [[Flavio Giuseppe]] (37 – ca. 100 d.C.), egli stesso dichiaratosi fariseo.<ref>''[[Antichità giudaiche]]'', 18:11-15 [http://www.alateus.it/Antichitait.pdf]</ref> Poiché, tuttavia, l'[[ebraismo rabbinico]] o moderno (cfr. ''infra'') è essenzialmente derivato dal farisaismo, anch'esso ci attesta molti aspetti della dottrina e del pensiero di tale corrente spirituale. Giuseppe stimava la popolazione totale dei farisei prima della [[Assedio di Gerusalemme (70)|distruzione del Secondo tempio]] a circa 6 000 ("exakischilioi").<ref>''[[Antichità giudaiche]]'', 17:42 [http://www.alateus.it/Antichitait.pdf]</ref> Affermava inoltre che i farisei ricevevano il supporto del popolino, in contrasto apparentemente con la più elitaria corrente dei sadducei:
{{citazione|Per questi (insegnamenti) hanno un reale ed estremamente autorevole influsso presso il popolo; e tutte le preghiere e i sacri riti del culto divino sono eseguiti
I farisei si attribuivano autorità [[Mosè|mosaica]] nelle loro interpretazioni<ref>Ber. 48b; Shab. 14b; Yoma 80a; Yeb. 16a; Nazir 53a; Ḥul. 137b; ''et al.''</ref> delle [[Halakhah|Legge ebraiche]] (''[[Halakhah]]''), mentre i sadducei rappresentavano l'autorità dei privilegi [[kohen|sacerdotali]] e delle prerogative stabilite sin dai tempi di [[Salomone]], quando [[Zadok (sommo sacerdote)|Zadok]], loro avo, officiava come [[Kohen Gadol|Sommo Sacerdote]]. Il termine "popolo" usato da Flavio Giuseppe indica chiaramente che la maggioranza degli ebrei erano "semplicemente popolo ebraico", separandoli e rendendoli indipendenti dai principali gruppi liturgici (da lui descritti nel Libro XVIII ''supra''). Il [[Nuovo Testamento]] inoltre fa spesso riferimento alla gente comune, al ''popolo'', indicando che l'[[identità ebraica]] era indipendente e più forte di questi gruppi. Nella sua [[Lettera ai Filippesi]], [[Paolo di Tarso]] asserisce che dei cambiamenti si erano verificati nelle sette liturgiche della [[Diaspora ebraica|diaspora]], identificandosi tuttavia ancora come "giudeo" o "ebreo",
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