Alcmeone (Megacle): differenze tra le versioni

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completo racconto di Erodoto
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Figlio dell'arconte [[Megacle (arconte eponimo)|Megacle]], Alcmeone fu comandante dell'esercito di [[Atene]] durante la [[Prima guerra sacra]] (595 a.C. circa)<ref>Plutarco, ''Vita di Solone'', 11.</ref>.
 
Secondo Erodoto, Alcmeone aiutò i [[Lidia|Lidi]] che si erano recati presso l'oracolo di Delfi per conto del re [[Creso]]; questi, per ricambiare, lo invitò a [[Sardi (città)|Sardi]] e gli disse che avrebbe potuto prendere tutto l'oro che avrebbe potuto portare via in una sola volta sulla sua persona: Alcmeone allora prese con sé quanta più polvere d'oro poté, infilandone anche nelle calzature, tra i capelli e in bocca, al punto da provocare le risa del re<ref>{{cita|Erodoto|VI, 125}}.</ref>. Questo racconto è stato messo in dubbio dagli storici per ragioni cronologiche, poiché al tempo di Alcmeone il re dei Lidi era [[Aliatte II]] (dal 610 al 560 a.C. circa)<ref>{{cita|Scott|p. 415}}.</ref>. La storia potrebbe semplicemente essere un tentativo per spiegare la ricchezza accumulata dagli Alcmeonidi grazie a rapporti diretti con il re lidio o grazie ai commerci con la Lidia e potrebbe essere stata originata da un pagamento molto abbondante del re o da qualche donativo particolare<ref>{{cita|Scott|pp. 415-416}}; W. W. How, J. Wells, ''A Commentary on Herodotus'', [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0028%3Abook%3D6%3Achapter%3D125 VI, 125].</ref>.
 
Sempre secondo Erodoto, Alcomeone usò le ricchezze donategli dal re per allevare cavalli da quadriga e grazie ad essi riportò una vittoria ai [[Giochi olimpici antichi|Giochi olimpici]]<ref>{{cita|Erodoto|VI, 125, 5}}.</ref>: essa avvenne nel [[592 a.C.]] e fu la prima vittoria di un ateniese in questa gara ai giochi<ref>Isocrate, XVI, 25; {{cita|Scott|pp. 416-417}}.</ref>. Ad essa seguirono altre sette vittorie da parte degli Alcmeonidi ai [[Giochi pitici]] e [[Giochi istmici|istmici]]<ref>Pindaro, ''Pitiche'', VII, 10-12; {{cita|Scott|p. 417}}.</ref>.