Comunità ebraica di Napoli: differenze tra le versioni
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====Tarda antichità====
Nel V secolo a Napoli esisteva una comunità ebraica di una certa entità come attestato da una serie di epigrafi sepolcrali rinvenute a Corso Malta (dove attualmente si immette la rampa per la tangenziale) nel 1913 <ref>G. A. Galante "Un sepolcreto giudaico recentemente scoperto in Napoli", in MemAccNapoli, 2 (1913), 231-245</ref> e soprattutto nel 1931 <ref>Elisabetta Serrao "Nuove iscrizioni da un sepolcreto giudaico di Napoli", in: Puteoli, Studi di Storia Antica, XII-XIII, 1988-1989, pagg. 103-117</ref> in occasione della costruzione della Caserma Mameli. Le lapidi sepolcrali in lingua latina, eccetto una in greco, presentano alla fine piccole parole in ebraico
Entro l'anno [[536]] la comunità napoletana era divenuta sufficientemente grande ed economicamente stabile per combattere con i [[Goti]], contribuendo all'inutile resistenza contro l'assedio portato alla città dal generale [[Bizantini|bizantino]] [[Belisario]]<ref name ="AMilano47">Attilio Milano, ''Storia degli ebrei in Italia'', 1992, ''op. cit.'', p. 47</ref>.
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