Angiolo Gracci: differenze tra le versioni
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Nel [[1949]] si [[laurea]] in [[Giurisprudenza]]. Punito e trasferito più volte per le sue posizioni politiche, è costretto a lasciare l'uniforme nel 1956. Lavora a Roma alla [[Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue|Lega nazionale delle Cooperative]]. Riorganizza successivamente il servizio di assistenza legale alla Camera del Lavoro di Firenze. Dimessosi dal PCI nel 1966 e allontanato dall'ANPI l'anno seguente, è tra i fondatori nello stesso anno del [[Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista)]] fino a capeggiare, insieme a [[Walter Peruzzi]], la frazione della 'linea rossa' dello stesso partito scissosi nel 1968<ref>R. Niccolai, 1998</ref>. Nel 1967, aveva promosso il Fronte di liberazione antimperialista per allontanare dall'Italia la vasta rete di basi USA e [[NATO]].
Negli anni successivi svolge un'intensa attività, in veste di avvocato difensore, nei processi ai militanti della sinistra di classe e antagonista colpiti dalla repressione. Nel 1974, assieme ad altri partigiani (Sartori, Migale, Campanelli e Calamida), fonda il Movimento antifascista-antimperialista ‘La Resistenza continua',<ref>Philip Cooke, ''La Resistenza continua'' - ''Un movimento sociale degli anni Settanta'', [[Il Ponte (rivista)|Il Ponte]], nr.4/04: [http://www.lavoropolitico.it/cookegracci.htm saggio on line]</ref>, di cui dirige l'omonimo periodico; 'Il Partito-Linea rossa'<ref>[http://www.lavoropolitico.it Lavoropolitico.it]</ref> riprende la testata da lui animata dal 1968 al 1973. Meridionalista convinto (in senso gramsciano), nel 1978 fu attivo protagonista delle aspre lotte nella [[Piana del Sele]].
Dopo esser stato riammesso nell'ANPI, nel [[2000]] ricevette un rimprovero, da parte della sezione fiorentina dell'organizzazione partigiana per aver denunciato, durante una manifestazione per l'anniversario della liberazione di Firenze, la responsabilità di NATO e [[CIA]] nelle stragi impunite italiane<ref>[http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap22.htm Partigiani incazzati e tante altre storie]</ref>. Ha concluso la sua militanza politica in [[Rifondazione Comunista]], dedicandosi con particolare energia alla causa del rimpatrio di [[Silvia Baraldini]] dalle carceri USA e di comitati per la difesa della Costituzione. Tra i suoi scritti si annovera l'importante saggio storico-politico sulla [[Rivoluzione napoletana]] e sul "filo rosso" della ''Rivoluzione negata'' nella storia d'Italia, pubblicato nel bicentenario 1799-1999.
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