Lucio Battisti: differenze tra le versioni
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Nella seconda metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] comincia la collaborazione tra Lucio Battisti e [[Pasquale Panella]], l'ultima fase della carriera del musicista. In questo periodo pubblica cinque album musicalmente molto avanzati, che continuano l'esplorazione musicale iniziata con ''[[E già]]'' trattando generi musicali all'epoca emergenti nella scena musicale italiana (come la [[musica rap]], [[techno]]); i testi di Panella sono molto diversi da quelli scritti in precedenza da [[Mogol]]: di difficile comprensione, sono densi di [[Gioco di parole|giochi di parole]] e doppi sensi<ref>Gianluca Veltri, [http://www.nazioneindiana.com/2007/06/03/lo-sguazzo-dell%E2%80%99ardire-e-dell%E2%80%99osare/ Lo sguazzo dell’ardire e dell’osare - Nazione Indiana]</ref>. Per volere di Battisti gli album non vengono pubblicizzati in alcun modo nei mass media<ref>{{Cita|Gianfranco Salvatore (2000)|pagina 232}} ([http://books.google.it/books?id=jXvrs8peiiYC&pg=PA232 link])</ref>; saranno accolti dal pubblico con un successo via via calante e dalla critica con pareri estremamente discordi.
Nel marzo del 1986<ref>{{Cita web|url=http://www.luciobattisti.info/?page_id=6216|titolo=Don Giovanni|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=16 ottobre 2010}}</ref> Battisti torna sul mercato discografico con l'album ''[[Don Giovanni (album)|Don Giovanni]]''. Gli arrangiamenti sono meno elettronici rispetto al precedente ''[[E già]]'' e coniugano sonorità sintetiche con quelle tradizionali. La critica accoglie l'album con pareri molto contrastanti: per [[Francesco De Gregori]] «''Don Giovanni'' è una pietra miliare. D'ora in poi dovremo tutti fare i conti con un nuovo modo di scrivere la musica», [[Michele Serra]] scrive che «''Don Giovanni'' ridimensiona gran parte della musica leggera degli ultimi dieci anni»<ref>{{Cita|Tullio Lauro e Leo Turrini (1995)|pagine 116-117}}</ref>, mentre [[Gianfranco Manfredi]] dichiara senza mezzi termini che «il disco è una palla»<ref>{{Cita|Tullio Lauro e Leo Turrini (1995)|pagina 117}}</ref>. ''Don Giovanni'' comunque ottiene un buon successo commerciale: vende {{formatnum:350000}} copie<ref name="ansa re dei diritti">{{Cita news|url=http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756894261.html|titolo=È ancora tra i "re" dei diritti d'autore|pubblicazione=ANSA|data=31 agosto 1998|accesso=26 luglio 2009|dataarchivio=22
Nel 1987 Battisti concede in via eccezionale l'utilizzo delle sue canzoni per il film ''[[Il grande Blek (film)|Il grande Blek]]'', diretto da [[Giuseppe Piccioni]].<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/09/30/Spettacolo/BATTISTI-OMAGGIO-DEL-MUSIC-&-FILM-FESTIVAL-DI-SANREMO_172700.php|titolo=Battisti, omaggio del music & film festival di Sanremo|sito=adnkronos.comt|accesso=30 ottobre 2017}}</ref>
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Il 6 ottobre 1992<ref>{{Cita web|url=http://www.luciobattisti.info/?page_id=6222|titolo=Cosa succederà alla ragazza|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=16 ottobre 2010}}</ref> pubblica ''[[Cosa succederà alla ragazza]]'', stavolta sotto l'etichetta [[Columbia Records|Columbia]], nel quale esplora generi musicali nuovi come la [[musica rap]] e [[techno]]. Dal punto di vista commerciale rappresentò un ulteriore passo indietro piazzandosi al 57º posto nella classifica degli album più venduti, dove invece ottiene più successo una raccolta di vecchi brani scritti con Mogol, ''[[Le origini (Lucio Battisti)|Le origini]]'' (al 26º posto)<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1992.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1992|sito=www.hitparadeitalia.it|accesso=29 luglio 2009}}</ref>. Per quanto riguarda la critica [[Mario Luzzatto Fegiz]] scrisse che «''Cosa succederà alla ragazza'' è un disco senza amore, un incubo»<ref name="emozioni 123">{{Cita|Tullio Lauro e Leo Turrini (1995)|pagina 123}}</ref>; Alfredo Saitto parlò di «insulto al suo pubblico e alla sua stessa musica»<ref name="emozioni 123" />; Fabrizio Zampa dichiarò che «ricorda le sofferenze di [[Ugo Fantozzi|Fantozzi]] al [[Il secondo tragico Fantozzi#Il cineforum|cineclub]]»<ref name="emozioni 123" />; al contrario, Marco Mangiarotti scrisse che «''Cosa succederà alla ragazza'' è un altro capolavoro»<ref name="emozioni 123" />.
Per puro caso, nell'estate del 1993 Battisti incontra [[Adriano Celentano]]; da questo incontro nasce l'idea di realizzare un album a tre insieme a [[Mina (cantante)|Mina]] che si sarebbe dovuto chiamare ''H2O''. Celentano diede appuntamento a Battisti a casa sua per tre giorni dopo, per discutere i particolari, ma il molleggiato dimenticò l'appuntamento e da quel momento Battisti diventò irraggiungibile. Celentano riuscì a contattarlo di nuovo solo dopo circa venti giorni, quando Battisti disse di essere occupato e di non avere tempo e che avrebbe telefonato in caso avesse voluto partecipare; nonostante l'idea fosse stata approvata anche da Mina, la telefonata di Battisti non arrivò e il progetto sfumò<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/05/estate_con_Lucio_Battisti_quel_co_0_9810052297.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20120707103850/http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/05/estate_con_Lucio_Battisti_quel_co_0_9810052297.shtml|autore=Adriano Celentano|titolo=Un'estate con Lucio Battisti e quel sogno impossibile con Mina|pubblicazione=Corriere della Sera|data=5 ottobre 1998|accesso=28 agosto 2009|dataarchivio=7
Nel gennaio 1994, quando il suo nuovo disco è quasi pronto, Battisti decide di non rinnovare il contratto con la [[Sony]].<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/01/20/battisti-lascia-la-sony-chi-offre-di.html|titolo=Battisti lascia la Sony, chi offre di più?|pubblicazione=la Repubblica|data=20 gennaio 1994|accesso=15 giugno 2009}}</ref> L'album, intitolato ''[[Hegel (album)|Hegel]]'', viene pubblicato il 29 settembre di quell'anno<ref>{{Cita web|url=http://www.luciobattisti.info/?page_id=6224|titolo=Hegel|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=16 ottobre 2010}}</ref> per la [[Numero Uno (etichetta discografica)|Numero Uno]]; i testi contengono numerosi riferimenti al [[Filosofia|filosofo]] tedesco [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]]. Si piazzò al 68º posto della classifica degli album più venduti<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1994.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1994|sito=www.hitparadeitalia.it|accesso=29 luglio 2009}}</ref>. La critica, come al solito, fu estremamente discorde nel giudicare l'album: [[Sandro Veronesi]] dichiarò che «di ''Hegel'' si può anche guardare solo le figure […] e poi dire in coro che "Mogol-Battisti però era un'altra cosa", ma esaminato poco più attentamente […] finisce di farci vedere quanto è piccina, in confronto, l'attuale musica italiana»<ref name="emozioni 130-135">{{Cita|Tullio Lauro e Leo Turrini (1995)|pagine 130-135}}</ref> mentre Gigio Rancilio parlò della musica di Battisti come di «uno scandalo non più accettabile»<ref name="emozioni 130-135" />. Nel periodo della pubblicazione di ''Hegel'' Panella dichiara che non scriverà più testi per Battisti, «perché si rischiava la ripetizione»<ref>{{Cita news|titolo=Ecco l'uomo che ha licenziato Battisti|pubblicazione=Sette|autore=Patrizia Orpello|data=22 settembre 1994}} Consultabile anche su {{Cita|Francesco Mirenzi (1998)|pagina 260}}</ref>.
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