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== Presentazione ==
Vincenzo Rocco Sava, in arte '''Jimmy Savo''' , nasce a New York il 31 luglio 1892 da Giuseppe Maria Sava, di 23 anni, di professione ciabattino, e Carmela Baione, di anni 21, filatrice, casalinga e anche proprietaria di qualche ettaro di terreno. Entrambi i genitori sono nativi di '''Stigliano''',in provincia di Matera, un paesino in cima ad un monte, il monte Serra, in Basilicata, ed emigrati in America nel 1888. Dal 1910 al 1960 si afferma in quasi tutti generi di spettacolo in voga a quel tempo: teatrale, cinematografico, musicale e televisivo nei quali si esibisce, amato dal pubblico e dalla critica come mimo, clown, attore drammatico e comico, giocoliere, cantante e ballerino . Muore in Italia, a '''Guardea''', in provincia di Terni il 3 settembre del 1960.
 
''“Ho conosciuti pochi uomini durante la mia vita, la cui arte dovrebbe essere ricordata per sempre. Jimmy Savo è stato davvero un grande contributo al mondo dello spettacolo e uno dei clown più importanti al mondo. Con il suo volto da folletto poteva fare più di ciò che molti comici avrebbero potuto fare con mille parole. Una volta visto, il grande Savo non poteva mai più essere dimenticato. Anche se piccolo di statura, è alto dieci piedi nella mia memoria “.''<ref> Eddie Cantor (attore, sceneggiatore, regista)</ref>
 
== Biografia ==
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Gli spettacoli di vaudeville erano popolati da musicisti, cantanti e ballerini, attori comici, mimi ed imitatori, maschi e femmine, addestratori di animali e uomini forzuti, maghi e prestigiatori, acrobati e giocolieri. Jimmy, oltre alla clownerie, aveva la capacità di percepire gli umori di chi assisteva ai suoi spettacoli e di modificare l’idea iniziale alla base della sua esibizione. Insomma se il gioco di prestigio funziona male ripiega sulla pantomima del prestigiatore imbranato e finisce, così, con l’ottenere un successo anche più caloroso.
Il passaggio dal vaudeville al burlesque è così giustificato da Jimmy:
 
''"… Ma costava molto viaggiare con un cavallo e uno struzzo (di cartapesta n.d.r.). Dovevo far fare delle gabbie per loro e pagare per l’eccesso di bagaglio sul treno. Decisi che il vaudeville era troppo costoso. Qualcuno mi suggerì di entrare in una compagnia dì burlesque perchè sarei stato parte dello spettacolo e loro avrebbero pagato tutte le mie spese di viaggio. Perciò feci un contratto con un direttore di burlesque..."''.
 
Il burlesque, con la marcata presenza femminile, introduce elementi trasgressivi, sia pur in modo prima ingenuo e scollacciato, poi sempre più orientato verso lo spogliarello e il cabaret. Jimmy giustifica l’abbandono del vaudeville ed il passaggio al burlesque, con motivazioni essenzialmente economiche e, come, ci racconta in “'''''I bow to the Stones'''''”, perché può finalmente abbandonare quei pantaloni corti che, per contratto, era stato costretto a portare! Ma è evidente che indossati i pantaloni lunghi e cioè, anche formalmente e ufficialmente, passato nella età delle pressanti pulsioni naturali, il correre dietro a 16 o 20 belle ragazze, tutte nude, non si limitasse alle quinte del palcoscenico, ma finisse, di rincorsa, anche nei camerini.
Ecco, ''infatti, la testimonianza del “direttore”:
“Ho un’idea”, lui disse; “questa sarà una cannonata finchè non escogitiamo un numero comico per te. Ascolta. Ti organizzo un numero equestre, come al circo. Ci metto sedici belle ragazze in abito da cavallerizza sul palcoscenico dietro di te e tu fai il tuo numero da giocoliere, quello che fai di solito. Ma finiamo in un modo straordinario. Tu tieni in equilibrio una delle ragazze seduta sul tuo cavallo di cartapesta e le altre ragazze si spogliano, sai, velocemente. Poi prima che uno se ne renda conto, tutto avviene all’istante. La ragazza e il cavallo vengono giù, le altre corrono all’impazzata fra le quinte”.''
 
“Ho“''Ho un’idea”, lui disse; “questa sarà una cannonata finchè non escogitiamo un numero comico per te. Ascolta. Ti organizzo un numero equestre, come al circo. Ci metto sedici belle ragazze in abito da cavallerizza sul palcoscenico dietro di te e tu fai il tuo numero da giocoliere, quello che fai di solito. Ma finiamo in un modo straordinario. Tu tieni in equilibrio una delle ragazze seduta sul tuo cavallo di cartapesta e le altre ragazze si spogliano, sai, velocemente. Poi prima che uno se ne renda conto, tutto avviene all’istante. La ragazza e il cavallo vengono giù, le altre corrono all’impazzata fra le quinte”.''
==== Il Musical ====
L'esordio a Broadway avviene con '''[https://www.ibdb.com/broadway-production/vogues-of-1924-9495 Vogue]''' nel 1924, dove recita assieme a ''[[Fred Allen]]'', con lui nel vaudeville, e molti altri attori famosi, tra iquali la moglie: è nei cartelloni di Broadway per 900 serate in 20 anni, con una decina di spettacoli. Sebbene manchino pellicole, nastri o altri supporti che possano documentare queste esibizioni, non mancano, tuttavia, i documenti cartacei, gli archivi delle case cinematografiche e televisive, le riviste specialistiche, le fanzine, o pubblicazioni , come "[[Variety (rivista)|Variety]]", "[[Esquire (periodico)|Esquire]]", "The Playbill" o “[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity fair]]”, in cui vengono, di volta in volta, annunciati, recensiti e criticati i suoi spettacoli e da cui sono tratte molte di queste informazioni.
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==== il cabaret ====
Agli inizi degli anni ’40 Jimmy vive una profonda crisi professionale. Sullo sfondo della II guerra mondiale, Il mondo dello spettacolo sembra averlo dimenticato. Dopo il trionfale 1938, con due lungometraggi ed il musical di maggior successo, “'''The Boys from Syracuse'''” , viene trascurato da Hollywood e incappa in tre flop di fila a Broadway, addirittura sospensione dello spettacolo ed il carcere per il produttore di “Wine, Woman and Song”. In soccorso di Jimmy arriva un personaggio davvero unico, '''Barney Josephson''',che, dopo un giro in Europa, per un profondo amore per il jazz e il cabaret aveva aperto, il 28 dicembre 1938, in una seminterrato di Sheridan Square, nel Greenwich Village , a forma di L, Il “'''Café Society'''“, "''il posto sbagliato per il popolo giusto''".
 
''"Volevo un club dove neri e bianchi lavorassero insieme dietro le luci della ribalta e sedessero insieme davanti”.'' (Barney Josephson)
 
Gli offrì un impegno di dieci settimane per $ 450, che, ben presto, grazie all’impetuoso successo diventano a $ 3.500 a settimana. Come ci viene raccontato ancora una volta da [[Edward Estlin Cummings|E. E. Cummings]], scrittore, drammaturgo e pittore, grande estimatore di Jimmy:
 
''“Una delle sue specialità era l’uso della mimica per illustrare le canzoni che stava cantando, come in “River Stay ‘way from My Door”, dove era in grado di provocare vere e proprie inondazioni, o in “”(You Get No Bread with) One Meat ball”, un drammatico scambio tra un povero affamato e un cameriere avaro''.
 
Una battuta d‘arresto nel settembre 1946,quando gli fu diagnosticato un tumore maligno ad una gamba. Ricoverato al Memorial Hospital subì l’amputazione dell’arto, sopra il ginocchio, ma si rimise presto in piedi e riprese il suo impegno grazie ad una protesi, abbastanza sofisticata per quell’epoca.
 
''“ Tutto andava a gonfie vele finché Leon Josephson, fratello diJ Barney non fu convocato dal Comitato per le Attività Antiamericane e poiché si rifiutò di rispondere, fu accusato di disprezzo per la corte. Si scatenò allora una campagna di stampa da parte dei giornalisti più retrivi che costrinse i fratelli Josephson a chiudere il locale nel 1947” (testimonianza di '''Lina Farina''', secobdaseconda moglie di Jimmy, in una nota al volume “I bow to the stones)''
 
 
 
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=== La maturità e l’impegno ===
Nell’estate del 1938, infatti, Jimmy è in Italia, in Umbria, a Guardea, in provncia di Terni, deve recarsi su un poggio su cui, sin dal medioevo, sorge un piccolo borgo, con 19 abitanti, stretti attorno ad un maestoso castello, regalo del papà della Farina alla figlia, in occasione del suo matrimonio con Jimmy. Così Jimmy torna in Italia ed ha modo di rendersi conto della triste realtà che attraversa il nostro paese, visitando i territori interessati dalla bonifica delle paludi pontine, peraltro esaltata della retorica e della propaganda fascista grazie ai documentari cinematografici dell’'''[[Istituto Luce]]''' come i documentari “[https://www.youtube.com/watch?v=LmiVuKCbEnk&t=5s ''Dall’acquitrino alle giornate di Littoria''”1933], “''Nell’agro pontino redento''” e al il primo grande film fascista, “''SoIe''”, per la regia di '''[[Alessandro Blasetti]]''' del 1929. Oltre a subire i sospetti della polizia italiana non è difficile immaginare che abbia ottenuto attenzioni particolari, in America, durante la “''caccia alle streghe''” se si tiene conto che, nell’ottobre del 1943, partecipa ad un simposio e pubblica un articolo denuncia, “''Il futuro dell’Italia''”, su ciò che aveva visto in Italia, sulla rivista “''[[The New Masses]]''” un giornale marxista statunitense, uscito regolarmente tra il 1926 e il 1948, e che, verso la fine degli anni trenta, sostenne il Fronte popolare del Partito Comunista degli Stati Uniti d'America come risposta all'avanzata del fascismo in Europa e, successivamente, alla Guerra civile spagnola.
 
''“So che gli italiani hanno bisogno di pane. So anche questo: che quando le Paludi Pon- tine furono prosciugate molti operai morirono di malaria. Loro avevano bisogno del lavoro, il iavoro li uccise”………………………………………………………………………………………………………………………………………“So che dove viveva Costantino c’era un ragazzo di 12 anni, Alfreduzzo, che in tutta la sua vita, aveva mangiato solo un uovo. E Alfreduzzo non aveva scarpe. Perciò non poteva andare a scuola. Per andare a scuola e imparare l’ABC, in Italia, un bambino deve avere le scarpe”''
 
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Questa ed altre storie sono raccontate in "'''Little World, Hello!'''" (“''Salve, piccolo mondo!''”), un libro scritto da Jimmy Savp sulla sua esperienza a Guardea. L’intenzione era di ripartire immediatamente per l’America ma ciò che trova in questo piccolo lo trasforma in agente di promozione sociale e civile, che valorizza, integra, apprezza l’umanità, dovunque la si trovi, cercando di realizzare una utopia comunistica e comunitaria: si fermeranno e cominceranno a risanare il luogo, dal tetto del castello che fragorosamente perde pezzi che si abbattono su stanze e cortili; ma non solo del castello, anche di tutte le case dei suoi abitanti. Comprerà altra terra, riorganizzerà la produzione agricola ed offrirà a tutti il suo vino e il suo aiuto.
 
''Glibert Seldes scrisse una volta di Savo: "Lui é sempre dolce, com’é dolce l'acqua fresca," È questo il sapore di 'Salve, piccolo mondo!".''
 
il 6 Aprile del1954 il NEW YORK TIMES titola “JIMMY SAVO PROGETTA IL SUO RITORNO ALLE SCENE”, un Musical basato sul suo romanzo, ‘Little World, Hello,’Questo progetto non sarà realizzato: Jimmy morirà a Guardea il 3 Settembre del 1960 e li sarà seppellito.
 
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L'importanza dello "Jimmy Savo Art Center" è ben descritta e puntualmente documentata nel volume di '''Felice Medori''' "'''Il castello del Poggio di Guardea - La sua storia ed il "Jimmy Savo Art Center'''", a cura di Girolamo Medori, Leoni Grafiche. La collaborazione con Loyd Gordon permise al [[Whitney Museum of American Art]] di esporre un lavoro di Adolf Dehn "Jimmy Savo and Rope" del 1944,
"Jimmy Savo's Shoes" di Loren MacIver del 1944 esposto al MOMA di New York, così pure i ritratti di [[Edward Estlin Cummings|E.E. Cummings]] "''a poet, painter, essayist, author, and playwright"''
 
''“…accanto ad un ex-bar di questo ex-paese abbandonato di Ameria ho conosciuto Jimmy Savo, all’inizio delle vacanze scolastiche estive, nel 1960, ad appena tre mesi dalla morte.”''
Da questo ricordo parte l’impegno di '''Franco Della Rosa''', l’architetto che si occuperà della ricostruzione del “Castello del Poggio” di Guardea, appassionato di manifestazioni artistiche espressive, per far conoscere, in ltalia, la grandezza di questo artista. Leggendo l’autobiografia di Jimmy realizza che l’origine stiglianese dei genitori, la permanenza a Stigliano nei primi anni di vita e la frequentazione della comunità stiglianese di New York hanno avuto una profonda influenza sull’artista se lo stesso titolo del suo libro autobiografico rende omaggio al padre e con lui alle sue origini. Franco Della Rosa approda così a Stigliano e, oltre alle pietre, trova la disponibilità della nostra gente e in particolare, l’attenzione di '''Rocco Derosa''' attento custode della storia stiglianese. Grazie al lavoro dei due gruppi, quello di Guardea e quello lucano, Stigliano ha potuto candidarsi al progetto “Capitale per un giorno”, all’interno delle celebrazioni di “[[Matera capitale europea della cultura|Matera, Capitale della cultura 2019”]], e questo grande artista potrà ricevere l’attenzione che merita.
 
Da questo ricordo parte l’impegno di '''Franco Della Rosa''', l’architetto che si occuperà della ricostruzione del “Castello“'''''Castello del Poggio”Poggio'''''” di '''''Guardea''''', appassionato di manifestazioni artistiche espressive, per far conoscere, in ltalia, la grandezza di questo artista. LeggendoOcupandosi l’autobiografiadell’[http://www.grupporicercafotografica.it/jimmysavo.htm autobiografia] di Jimmy realizza che l’origine stiglianese dei genitori, la permanenza a Stigliano nei primi anni di vita e la frequentazione della comunità stiglianese di New York hanno avuto una profonda influenza sull’artista se lo stesso titolo del suo libro autobiografico rende omaggio al padre e con lui alle sue origini. Franco Della Rosa approda così a '''''Stigliano''''' e, oltre alle pietre, trova la disponibilità della nostra gente e in particolare, l’attenzione di '''Rocco Derosa''' attento custode della storia stiglianese. Grazie al lavoro dei due gruppi, quello di ''Guardea'' e quello lucano, ''Stigliano'' ha potuto candidarsi al progetto '''“Capitale per un giorno”giorno'''”, all’interno delle celebrazioni di “[[Matera capitale europea della cultura|Matera, Capitale della cultura 2019”]], e questo grande artista potrà ricevere l’attenzione che merita.
 
=== Sitografia ===