Open Space Technology: differenze tra le versioni

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L’'''Open Space Technology (OST)''' è una metodologia che permette, all'interno di qualsiasi tipo di [[organizzazione]], di creare [[gruppo di lavoro|gruppi di lavoro]] (''workshop'') e riunioni ([[meeting|''meeting'']]) particolarmente ispirati e produttivi.
È stato sperimentato negli ultimi vent'anni in differenti paesi del mondo, impiegato nella gestione di [[gruppo sociale|gruppi]] composti da un minimo di 5 a un massimo di 2000 persone, in conferenze della durata di una, due o anche tre giornate.
 
Si tratta di una metodologia innovativa poiché in tal modo le persone tendono a non annoiarsi e, anche grazie a un clima piacevole, in tempi relativamente brevi esse producono un documento riassuntivo di tutte le proposte/progetti elaborati dal gruppo, l’il ''instant report'' istantaneo. Documento che oltre alla sua utilità pratica diviene testimonianza di un lavoro fatto e garante degli impegni presi.
 
== Funzionamento ==
 
Harrison Owen, pioniere dell’''Open Space Technology'', ha notato nel corso della sua ''esperienza di organizzatore di conferenze''<ref>[http://www.ho-image.com/academic_cv.htm Academic CV<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> come le persone si confrontino con molto più entusiasmo durante ile ''coffeepause break''caffè che non nelle fasi di lavoro. È giunto quindi a considerare l'ipotesi di strutturare un'intera conferenza in modo che i partecipanti si sentano liberi di proporre gli argomenti e di discuterli solo se interessati ad essi.<br />
Se il [[gruppo di lavoro]] è unito da passione e interesse, allora sarà in grado di auto-organizzarsi e di raggiungere il suo scopo.
 
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Nella stanza centrale deve esserci una parete dove poter sistemare i cartelloni prodotti dal gruppo, che devono essere ben visibili e facilmente accessibili.
Una parte della stanza ospita la zona [[computer]]/[[fotocopiatrice]], adibita alla redazione dell’''instant report'', mentre un'altra sarà la zona dedicata alalla ''coffepausa break''caffè.
 
È importante che i partecipanti siano seduti in circolo su delle sedie e che le sedie si possano spostare con facilità; il centro del circolo deve essere vuoto, così che tutti si possano guardare negli occhi e sentire alla pari degli altri. In questo modo, già dal principio si viene a creare una sensazione di uguaglianza e partecipazione.
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ogni persona che pensa di avere un argomento di discussione sul tema deve scriverlo su di un cartoncino, poi alzarsi e presentarlo al gruppo, tenendo ben presente che chi ha proposto l'argomento sia certo di averlo particolarmente a cuore e che non pensi che qualcun altro debba occuparsene.
Quando i temi saranno esauriti ogni promotore dovrà attaccare alla bacheca il suo cartoncino, una volta terminata questa operazione tutti potranno osservare i vari argomenti emersi e decidere a quale gruppo intendono unirsi.
I gruppi formati saranno autogestiti e produrranno, una volta esauriti gli argomenti di discussione, un ''report''rapporto che unito a quelli degli altri gruppi andrà a formare l’''instantil report''rapporto istantaneo di fine lavori.
 
Al termine della giornata è prevista la sessione di chiusura, oppure sessione di aggiornamento dei lavori se l’''Open Space Technology'' e suddiviso in più giornate. Non necessita di particolari formalità, ci si mette nuovamente tutti in cerchio ed il facilitatore chiede se qualcuno abbia voglia di esprimere la sua opinione sul lavoro svolto e cosa abbia intenzione di fare alla luce dei fatti emersi.