Utente:Felice Lacetera/Sandbox: differenze tra le versioni

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==== Il cinema ====
===== I cortometraggi e il muto =====
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“Merry go round of 1938” è un film musicale che , seconda la moda del tempo porta la data nel titolo, perché oltre a prolungarne la vita cinematografica di un anno, essendo stato girato nel 1937, lasciava aperta la possibilità che potesse avere dei “sequel” negli anni successivi, anche se ciò, poi, non si è avverato. Si è avverato invece per “Broadway Melody of 19xx” della [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]], “The Big Broadcast of 19xx” della [[Paramount Pictures|Paramount]], “Gold Diggers of 19xx’ della [[Warner Bros. Records|Warners]].
Al di là delle critiche, comunque molto positive per Jimmy, questo lungometraggio è importante perché in esso, vengono riproposte le esibizioni di vaudeville e di burlesque che lo resero famoso e non furono mai documentate e filmate altrove (come il famoso “[https://www.youtube.com/watch?v=mrYuUCRTy6M River, stay away from my door)].
Nel prospetto tutti i film di Jimmy Savo per cui esiste documentazione.
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==== il cabaret ====
Agli inizi degli anni ’40 Jimmy vive una profonda crisi professionale. Sullo sfondo della II guerra mondiale, Il mondo dello spettacolo sembra averlo dimenticato. Dopo il trionfale 1938, con due lungometraggi ed il musical di maggior successo, “'''The Boys from Syracuse'''” , viene trascurato da Hollywood e incappa in tre flop di fila a Broadway, addirittura sospensione dello spettacolo ed il carcere per il produttore di “Wine, Woman and Song”. In soccorso di Jimmy arriva un personaggio davvero unico, '''Barney Josephson''',che, dopo un giro in Europa, per un profondo amore per il jazz e il cabaret aveva aperto, il 28 dicembre 1938, in una seminterrato di Sheridan Square, nel Greenwich Village , a forma di L, Il “'''Café Society'''“, "''il posto sbagliato per il popolo giusto''".
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Una battuta d‘arresto nel settembre 1946,quando gli fu diagnosticato un tumore maligno ad una gamba. Ricoverato al Memorial Hospital subì l’amputazione dell’arto, sopra il ginocchio, ma si rimise presto in piedi e riprese il suo impegno grazie ad una protesi, abbastanza sofisticata per quell’epoca.
 
''“ Tutto andava a gonfie vele finché Leon Josephson, fratello diJ Barney non fu convocato dal Comitato per le Attività Antiamericane e poiché si rifiutò di rispondere, fu accusato di disprezzo per la corte. Si scatenò allora una campagna di stampa da parte dei giornalisti più retrivi che costrinse i fratelli Josephson a chiudere il locale nel 1947” (testimonianza di '''Lina Farina''', seconda moglie di Jimmy, in una nota al volume “I bow to the stones)'' <ref> Lina Farina, nota a “I bow to the Stones”</ref>
 
 
 
 
==== La tv ====
La “'''[[:en:CBS_Television_Workshop|CBS Television Workshop]]'''” mette in onda, nel gennaio del 1952, una serie televisiva su “'''Don Chisciotte'''” (''Don Quixote''). Nel Gennaio, in due puntate, accanto a ''[[Boris Karloff|Boriss Karloff]]'' nel ruolo di Don Chisciotte, appaiono '''Jimmy Savo''' nei panni di ''Sancho Panza'' e '''[[Grace Kelly]]''' nel ruolo di ''Dulcinea''
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=== La maturità e l’impegno ===
Nell’estate del 1938, infatti, Jimmy è in Italia, in Umbria, a [http://www.grupporicercafotografica.it/Guardea.htm Guardea], in provncia di Terni, deve recarsi su un [http://www.grupporicercafotografica.it/Poggio.htm poggio] su cui, sin dal medioevo, sorge un piccolo borgo, con 19 abitanti, stretti attorno ad un maestoso castello, regalo del papà della Farina alla figlia, in occasione del suo matrimonio con Jimmy. Così Jimmy torna in Italia ed ha modo di rendersi conto della triste realtà che attraversa il nostro paese, visitando i territori interessati dalla bonifica delle paludi pontine, peraltro esaltata della retorica e della propaganda fascista grazie ai documentari cinematografici dell’'''[[Istituto Luce]]''' come i documentari “[https://www.youtube.com/watch?v=LmiVuKCbEnk&t=5s ''Dall’acquitrino alle giornate di Littoria''”1933], “''Nell’agro pontino redento''” e al il primo grande film fascista, “''SoIe''”, per la regia di '''[[Alessandro Blasetti]]''' del 1929. Oltre a subire i sospetti della polizia italiana non è difficile immaginare che abbia ottenuto attenzioni particolari, in America, durante la “''caccia alle streghe''” se si tiene conto che, nell’ottobre del 1943, partecipa ad un simposio e pubblica un articolo denuncia, “''Il futuro dell’Italia''”, su ciò che aveva visto in Italia, sulla rivista “''[[The New Masses]]''” un giornale marxista statunitense, uscito regolarmente tra il 1926 e il 1948, e che, verso la fine degli anni trenta, sostenne il Fronte popolare del Partito Comunista degli Stati Uniti d'America come risposta all'avanzata del fascismo in Europa e, successivamente, alla Guerra civile spagnola.
 
''“So che gli italiani hanno bisogno di pane. So anche questo: che quando le Paludi Pon- tine furono prosciugate molti operai morirono di malaria. Loro avevano bisogno del lavoro, il iavoro li uccise”… “So che dove viveva Costantino c’era un ragazzo di 12 anni, Alfreduzzo, che in tutta la sua vita, aveva mangiato solo un uovo. E Alfreduzzo non aveva scarpe. Perciò non poteva andare a scuola. Per andare a scuola e imparare l’ABC, in Italia, un bambino deve avere le scarpe”''
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il 6 Aprile del1954 il NEW YORK TIMES titola “JIMMY SAVO PROGETTA IL SUO RITORNO ALLE SCENE”, un Musical basato sul suo romanzo, ‘Little World, Hello,’Questo progetto non sarà realizzato: Jimmy morirà a Guardea il 3 Settembre del 1960 e li sarà seppellito.
 
 
=== Riconoscimenti ===
Esattamente due anni dopo la morte di Jimmy, il 29 Settembre 1962, Lina Farina inaugura, presso il castello di Guardea, il "'''Jimmy Savo Art Center'''" che vede la partecipazione di ''John Ernest Steinbech'', scrittore, ''York Ignace McLemore'', musicista, ''Christian Glover'' filologo, ''John Brown'', addetto culturale dell'Ambasciata americana a Roma. Il mese successivo ''[[Peggy Wood]]'', presidente di Anta ([[American National Theatre and Academy]]) e ''Lloyd Gordom'' direttore del '''[[Whitney Museum of American Art|Whitney Museum]] di New York''' diventano preziosi consiglieri della Farina, nell'organizzazione di simposi, dibattiti, esibizioni, in tutti i settori delle arti contemporanee, che vedono la partecipazione degli artisti più apprezzati, nel mondo, in quagli anni.
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Jimmy Savo, su [https://jimmysavo.it/ jimmysavo.it] (news e produzione artistica).
 
 
=== Bibliografia ===
Jimmy savo- “I Bow to the Stones” di JIMMY SAVO, Memories of a New York childhood -HOWARD FRISCH - NEW YORK - 1963