Donazione di Sutri: differenze tra le versioni

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Uno degli eventi successivi alla donazione di Sutri è anche la redazione del [[falso storico]] della [[Donazione di Costantino]] (in [[lingua latina|latino]] ''Constitutum Constantini''). Secondo il documento, retrodatato al [[321]], l'imperatore romano [[Costantino I]] avrebbe ceduto alla Chiesa di [[Papa Silvestro I]] la [[giurisdizione civile]] sulla città di Roma, sull'Italia e sull'[[Impero Romano d'Occidente]]<ref>Ambrogio Piazzoni, ''Storia delle elezioni pontificie'', ed. PIEMME, Casale Monferrato, 2005</ref>. Il documento fu redatto in forma di resoconto su [[pergamena]]<ref>Supporto scrittorio comparso in età medievale</ref> di precedenti editti costantiniani<ref>v. Jürgen Miethke, ''Costantino e il potere papale post-gregoriano'' in Enciclopedia Costantiniana, Ed. Treccani.</ref>.
 
L'autenticità della donazione costantiniana, così come descritta nel ''Constitutum'', venne molto dibattuta tra [[canonista|canonisti]] e legisti già nei primi secoli dopo il Mille e messa in discussione dai membri delle cancellerie germaniche e franche che, pur non potendo ancora mettere in dubbio l'autenticità del documento e d'altra parte non mettendo in discussione la supremazia spirituale del Papato sui sovrani occidentali, avevano tuttavia evidenziato sul piano del diritto l'incongruenza delle prerogative dell'esercizio della sovranità effettiva sui territori reclamate dalla Chiesa<ref>v. J. Miethke, ''Costantino e il potere papale... '' cit.</ref>. Tale argomento venne confermato nel [[XV secolo]] dall'[[Umanesimo|umanista]] [[Lorenzo Valla]], che ne dimostrò la falsità su base linguistica e [[filologia|filologica]]: la Donazione di Costantino sarebbe stata approntata oltre cinquecento anni dopo la morte dell'imperatore e sarebbe quindi da collocare tra l'VIII ed il IX secolo, più probabilmente durante il pontificato di [[papa Paolo I]]<ref>v. voce in Dizionario Biografico degli Italiani.</ref>.
 
Se si valuta il contesto storico in cui venne concepito (caratterizzato dall'incertezza sulla titolarità del potere giurisdizionale dei territori che la Santa Sede amministrava), si può affermare che il ''Constitutum Constantini'' rappresentasse una rivendicazione non del tutto arbitraria del ruolo acquisito fino a quel momento dalla Chiesa di Roma e dello status giuridico che essa intendeva mantenere, soprattutto riguardo a Roma. Una rivendicazione indirizzata in particolare ai nuovi rappresentanti del [[Sacro Romano Impero]], che poté nascere (nell'anno 800) solo grazie all'appoggio del pontefice romano<ref>Vedasi sull'argomento Girolamo Arnaldi, ''Le origini dello stato della Chiesa'', Torino Utet, 1987 e la recensione di Giovanni Tabacco in: Medievistica del Novecento: recensioni e note di lettura, Volume 1, pp.605-616.</ref>.