E un'altra cosa...: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: rimuovo parametro ridondante (valore uguale alla proprietà P50 su Wikidata)
m Bot: orfanizzo redirect Asgard
Riga 29:
''Praticamente innocuo'' non conclude la saga di [[Arthur Dent]] e del suo amico [[Ford Prefect]], poiché qualcuno ha qualcosa in serbo per i due, per i loro eterni compagni di viaggio [[Zaphod Beeblebrox]] e [[Tricia McMillan]], e per la figlia di Tricia, Random. Dopo che tutti tranne Zaphod, che è in viaggio per la galassia, si risvegliano in una dimensione virtuale e ne escono cinque minuti prima che i Grebulon, alieni pagati dai [[Vogon]], diano inizio alla distruzione della Terra, vengono salvati da Zaphod con la sua astronave, e, quando questa non riesce a scappare, sono aiutati da Wowbagger, un alieno verde reso immortale da un incidente causato da due elastici sacri. Visto che l'immortale vuole morire, per ringraziarlo Zaphod promette di farlo uccidere da [[Thor]].
 
Il dio vive sul pianeta di [[AsgardÁsgarðr]], dove Zaphod si fa scaricare, da solo per non mettere in pericolo gli amici. Arthur scopre che alcuni umani si sono salvati dalla distruzione della Terra scappando dal pianeta qualche tempo prima grazie all'aiuto di Zaphod e rifugiandosi sul piccolo e sperduto pianeta Nano, e fa recare Wowbagger verso la colonia. Purtroppo, anche i Vogon vengono a conoscenza della colonia e vi si dirigono per distruggerla di persona. Zaphod convince Thor ad uccidere l'immortale, che trova su Nano. Il dio rende Wowbagger mortale a legando gli elastici che avevano reso l'alieno immortale, ma non lo uccide. Wowbagger e Tricia scappano sull'astronave dell'alieno, per vivere insieme il resto delle loro vite.
 
Qualche tempo dopo, Random viene assunta come segretaria del capo del pianeta, Zaphod va a far visita al nuovo Presidente galattico, Ford resta su Nano per scrivere un articolo per la Guida Galattica, e Arthur parte per un viaggio, durante il quale però, a causa di un incidente durante un salto nell'iperspazio, viene sbalzato sulla spiaggia dove viveva nella realtà virtuale, concludendo così la sua epopea.