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I [[pantheon]] di molte [[mitologia|mitologie]] annoverano divinità, o altre creature soprannaturali, capaci di assumere sembianze di animali o di mortali. Nella [[mitologia greca]], l'esempio per eccellenza è [[Proteo (mitologia)|Proteo]]<ref>[[Omero]], ''[[Odissea]]'', [[:s:Odissea/Libro IV|Libro IV]]</ref>, che poteva assumere qualunque aspetto a meno che non lo si immobilizzasse; ma anche gli dèi dell'[[Olimpo (Grecia)|Olimpo]] spesso si trasformavano in animali. Nella [[mitologia norrena]], la capacità di mutare forma è usata soprattutto da [[Loki (mitologia)|Loki]], dio dell'inganno (si trasforma per esempio in [[cavallo]], [[salmonidae|salmone]], [[pulce]]); ma lo stesso [[Odino]] spesso si mescola agli umani sotto mentite spoglie in una [[teofania]] pur mantenendo, di solito, il suo tratto distintivo, l'essere orbo di un occhio. Anche divinità minori come i [[nano (mitologia)|nani]] potevano mutare forma; per esempio, [[Fáfnir|Fafnir]] si trasformò in un [[drago]] per essere poi ucciso da [[Sigurd]]. Nelle leggende e nei miti del [[ciclo arturiano]] le metamorfosi hanno un ruolo importante; l'artefice di molte di esse (tra cui quella fatale grazie a cui si deve il concepimento di [[Re Artù]]) era il proteiforme [[Mago Merlino|Merlino]].
 
In tempi più recenti, figureracconti di metamorfosi appaiono, per esempio, in [[Robert Louis Stevenson|Stevenson]] e [[Franz Kafka|Kafka]].
 
== Folclore ==