Yakovlev Yak-9: differenze tra le versioni

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{{WIP open|Leo Pasini}}
{{Infobox aeromobile
|Aeromobile=aereo_militare
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|Ref = ''I dati sono tratti da'' "Encyclopedia of Russian Aircraft"<ref name= "Gunston p. 256."/>, ''tranne dove diversamente indicato''.
}}
[[File:YaK-9 MAAM.jpg|thumb|Yakovlev Yak-9 russo fotografato nel 2002.]]
[[File:Yakovlev Yak-9U Barbarossa at PCDM 2008 2.JPG|thumb|La vista frontale del Yak-9.]]
[[File:Yakovlev Yak-9U Barbarossa at PCDM 2008 1.JPG|thumb|Yak-9U "Barbarossa" fotografato nel 2008]]
Lo '''Yakovlev Yak-9''' (in {{Russo|Яковлев Як-9}}, [[nome in codice NATO]]: Frank) era un [[aereo da caccia|caccia]] monomotore ad [[Ala (aeronautica)|ala bassa]] progettato dall'[[OKB]] [[A. S. Yakovlev Design Bureau|115]] diretto da [[Aleksandr Sergeevič Jakovlev]]<ref group=N>La denominazione del "costruttore" risulta scritta in modo diverso da quella del "progettista" poiché nel secondo caso la [[traslitterazione]] del cognome è effettuata secondo il sistema della [[Traslitterazione scientifica del cirillico|traslitterazione scientifica]], impiegato come standard convenzionale nelle pagine di Wikipedia in lingua italiana.</ref> e sviluppato in [[Unione Sovietica]] negli [[anni 1940|anni quaranta]].
 
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Il risultato di questo sviluppo vide la luce nel maggio del 1942 e, denominato Yak-7D<ref group=N>In russo:«Дальний», traslitterato «Dal’nij» cioè «a lungo raggio»</ref>, abbinava alla [[fusoliera]] di uno Yak-7V (biposto, da [[aereo da addestramento|addestramento]]), elementi della variante Yak-7B (monoposto, [[aereo da caccia|da caccia]]); esteriormente l'aereo non si discostava dal predecessore, tuttavia le novità introdotte erano considerevoli sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, frutto dell'esperienza maturata nel corso della progettazione e realizzazione dei modelli precedenti (a partire dallo [[Yakovlev Yak-1|Yak-1]]) e dei riscontri ottenuti dalle unità combattenti che li impiegavano<ref name=GK61/>.
[[File:Yakolev Yak-9 (ID unknown) (38908911472).jpg|left|thumb|Yak99, esposto presso il Museo Vadim Zadorozhny di Arkhangelskoye, nei pressi di [[Mosca (Russia)|Mosca]].]]
 
La principale novità introdotta in questo [[prototipo]] era costituita dall'ampio uso di [[duralluminio]], ora disponibile in quantità in Unione Sovietica, che permise la sostanziale riduzione del peso della cellula e la conseguente possibilità di destinare il risparmio ottenuto all'utilizzo di maggiori quantità di equipaggiamenti, armamento o carburante<ref name=GK61/>. Particolare vantaggio dall'impiego del duralluminio fu ottenuto nella realizzazione della [[Ala (aeronautica)|struttura alare]], nella quale la lega metallica sostituì il legno dei [[Longherone (aeronautica)|longheroni]] e delle sei [[Centina (aeronautica)|centine]] interne (le due più esterne furono realizzate ancora in legno)<ref name=GK61/>; grazie al risparmio di peso, all'interno delle ali furono stipati [[Serbatoio autosigillante|serbatoi autostagnanti]] per un totale di {{M|833||l|nl=}} di carburante, che consentivano al velivolo valori di autonomia senza pari nella famiglia dei monomotori Yakovlev<ref name=GK62>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 62}}.</ref>. Alla novità strutturale, nelle ali si abbinò la realizzazione di rivestimento in [[compensato]] [[impiallacciatura|impiallacciato]] e impregnato di [[bachelite]]<ref name=GK61/>.
 
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''La descrizione tecnica è riferita alla prima variante prodotta in serie, denominata semplicemente Yak-9; per le altre varianti si faccia riferimento alla relativa sezione''.
=== Cellula ===
[[File:Yakovlev Yak-9 and Yak-9T side-view silhouettes.png|thumb|Confronto tra le silhouettes dell'iniziale Yak-9 e dello Yak-9T.]]
Lo Yakovlev Yak-9 nelle linee esteriori mostrava in modo evidente la discendenza dal progetto degli Yak-1 e Yak-7; la fusoliera aveva la parte posteriore ribassata già introdotta negli Yak-1B e negli Yak-7B con [[cabina di pilotaggio|abitacolo]] con [[cupolino (aeronautica)|cupolino]] a goccia. Sia le forme del muso, con il radiatore dell'olio disposto sotto l'[[motore aeronautico|unità motrice]] evidenziato dalla caratteristica [[presa d'aria]], che quelle dell'[[impennaggio]] erano sostanzialmente invariate. La fusoliera manteneva la struttura in traliccio d'[[acciaio]] con la parte anteriore rivestita in duralluminio e quella posteriore rivestita in legno.
 
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== Impiego operativo ==
I primi Yak-9 entrarono in azione nel corso della [[battaglia di Stalingrado]], nella seconda metà di dicembre del 1942, con il 434° IAP<ref group=N>«Истребительный Авиационный Полк», «Istrebitel'nyj Aviacionnyj Polk», cioè «Reggimento dell'Aviazione da Caccia»</ref>, mentre i velivoli assegnati più o meno in contemporanea alla 1^ Armata dell'Aria<ref group=N>«Воздушная Армия», «Vozdušnaja Armija»</ref>, furono costretti a terra dalle pessime condizioni meteorologiche<ref name=GK62/>. In ogni caso la maggior parte dei nuovi Yak-9 fu inizialmente utilizzato come riserva od assegnato ai centri di addestramento<ref name=GK62/>.
[[File:Operation frantic-b-17s-Ilyushin Il-2-Shturmovik.png|left|thumb|Un momento di pausa al campo di volo; in primo piano uno Yak-9 e sullo sfondo i [[Boeing B-17 Flying Fortress]]. La foto è scattata su un campo in Unione Sovietica nel corso delle missioni di bombardamento effettuate dalla 15<sup>th</sup> Air Force nell'ambito dell'Operazione ''Frantic'']]
 
Dopo pochi mesi, come successe per altri "Yak", insorsero problemi al rivestimento delle ali che in molti velivoli presentava vistose deformazioni o, in alcuni casi tragici, subì il completo distacco; le indagini svolte consentirono di stabilire che il fenomeno era dovuto principalmente a problemi di produzione, quali le violazioni dei protocolli nelle tecniche di incollaggio nella costruzione delle ali, l'uso di sostanze chimiche non sempre preparate a dovere e a considerevoli fluttuazioni della temperatura ambientale e dell'umidità nel giro delle ventiquattro ore. Il rivestimento fu rinforzato con successo nella maggior parte dei caccia entro luglio di quell'anno<ref name=GK63>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 63}}.</ref>.
 
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Nel frattempo era stata messa in produzione la variante Yak-9D, che andava a colmare la mancanza di un caccia di scorta tra le linee dell'aviazione sovietica. Il suo impiego nelle operazioni risale alla seconda metà del 1943, quando il 18° ed il 20° GvIAP<ref group=N>«Гвардейский Истребительный Авиационный Полк», «Gvardejskij Istrebitel'nyj Aviacionnyj Polk», cioè «Reggimento delle Guardie dell'Aviazione da Caccia»</ref> entrarono in [[Battaglia di Kursk|azione]] nei cieli di Kursk fornendo copertura aerea ai reparti da bombardamento<ref name=GK67>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 67}}.</ref>. Secondo i sovietici, nel periodo compreso tra il 12 ed il 27 luglio i piloti del 18° GvIAP effettuarono 503 sortite ingaggiando 52 combattimenti, conclusi con l'abbattimento di 30 velivoli nemici a fronte di 4 aerei persi<ref name=GK67>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 67}}.</ref>.
[[File:Flight! Yakovlev Yak-9UM HB-RYA (8355282184).jpg|thumb|Uno Yak-9UM in una foto risalente al 2012.]]
 
In questo periodo gli Yak-9 furono forniti anche al reparto [[Francia|francese]] [[Normandie-Niémen]] che combatteva sul "fronte occidentale" sovietico<ref group=N>Corrispondente, all'incirca, al settore tra [[Smolensk]] e [[Brjansk]]</ref>; alla fine di agosto il gruppo da caccia della [[France libre]] contava tra il proprio materiale di volo tre Yak-9, sei Yak-9D e undici Yak-9T che progressivamente stavano sostituendo i precedenti Yak-1 e con questi velivoli ottenne una buona parte delle 273<ref name= "Gunston p. 255.">{{Cita|Gunston, 1984|p. 255}}</ref> vittorie aeree riconosciute nel corso della guerra.
 
Nella tarda primavera del 1944 furono disponibili le varianti "9K", "9M", "9DD" e "9U"; quest'ultima, che vedeva l'impiego del nuovo motore VK-107A, fu particolarmente condizionata dalla scarsa affidabilità del propulsore tanto che alle unità di prima linea fu raccomandato di non spingere il motore a velocità "da combattimento" perché in questo modo si riduceva la sua durata a due o tre voli soltanto. Nonostante ciò il 163° IAP, uno dei primi reparti ad impiegare in combattimento il "9U", nel corso di 398 sortite dichiarò l'abbattimento di 27 [[Focke-Wulf Fw 190|Focke-Wulf Fw 190A]] e un [[Messerschmitt Bf 109|Messerschmitt Bf 109G-2]], a fronte della perdita di due Yak in combattimenti aerei, uno abbattuto dalla [[FlaK]] e quattro per incidenti. Lo Yak-9U contribuì in modo determinante alla conquista della superiorità aerea da parte dei sovietici e i tedeschi impararono presto ad evitare di impegnarsi in combattimento con gli Yak "senza albero dell'antenna"<ref>{{Cita|Leonard, 2005|p. 125}}.</ref>.
[[File:Yak9dd in Foggia.jpg|thumb|Gli Yak-9DD durante la loro missione in Italia.]]
 
Il valore della lunga autonomia degli Yak-9DD si rivelò chiaramente nel mese di agosto del 1944 quando una formazione di 12 aerei venne trasferita con un volo non-stop da [[Bălți]] (oggi in [[Moldavia]]) a [[Bari]], per successive operazioni a supporto dei [[Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia|partigiani iugoslavi]]<ref>{{Cita|Gunston, 1984|p. 256}}</ref><ref name=GK81>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 81}}.</ref>. Nel corso della loro permanenza sulla base [[Italia|italiana]] gli Yak-9DD effettuarono 155 sortite coprendo ogni volta tra i 400 ed i {{M|600|k|m|nl=X}}, senza far registrare alcun malfunzionamento.
 
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* '''Yak-9/M-106''': Prototipo, risalente al novembre del 1942. Monoposto da caccia, in configurazione equivalente a quella dello Yak-7DI. Equipaggiato con il motore [[Klimov VK-106|Klimov M-106]] dotato di [[compressore]] a comando meccanico con singola velocità; durante le prove di accettazione mise in mostra prestazioni molto simili (per velocità massima e rateo di salita in quota) a quelle dello Yak-9 dotato del motore M-105. L'abbandono dello sviluppo dell'unità motrice, ne determino l'analoga sorte come per il corrispondente Yak-1/M-106.
[[File:Yak-9T with 45mm prototype.png|thumb|Il prototipo dello Yak-9T.]]
 
* '''Yak-9T'''<ref group=N>«Як-9Т». La sigla indica «Танковый», da «Танк», traslitterato «Tank», cioè «Carro armato» ed era a significare «distruttore di carri armati».</ref>: Caccia monoposto, prodotto in non meno di {{formatnum:2748}} esemplari. Armato con un cannone [[Nudelman-Suranov NS-37]] (calibro {{M|37|m|m|nl=X}}, dotato di serbatoio con 32 proiettili) sparante dal mozzo dell'elica in sostituzione dello ShVAK, manteneva la mitragliatrice UBS ed il motore M-105PF. Per l'impiego del cannone di grosso calibro, la fusoliera risultò più lunga di {{M|15|c|m|nl=X}} e fu rinforzata strutturalmente, mentre la cabina di pilotaggio fu arretrata di {{M|40|c|m|nl=X}}<ref name=GG77/>. Pesante circa {{M|175|k|g|nl=X}} più dello Yak-9, aveva anch'esso due soli serbatoi e, conseguentemente, l'autonomia si riduceva da 660 a {{M|620|k|m|nl=X}}<ref name=GK137>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 137}}.</ref>. Dato il numero dei proiettili disponibili le procedure di puntamento dovevano essere particolarmente accurate e, anche in ragione della forza del [[rinculo]], il pilota non poteva sparare più di tre proiettili per volta<ref name=GG77/>. L'armamento si rivelò devastante contro gli aerei e consentì successi anche contro carri armati e navi di superficie<ref name=GG77/>.
 
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* '''Yak-9K'''<ref group=N>«Як-9К». «Крупнокалиберный», traslitterato «Krupnokalibern’īj» cioè «Grosso calibro».</ref>: Caccia monoposto, equipaggiato con un cannone Nudelman-Suranov NS-45, con nastro di 29 proiettili, ed una mitragliatrice Berezin UBS. Ne fu realizzato un lotto di 53<ref name=GG80>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 80}}.</ref> esemplari complessivi, consegnati tra aprile e luglio del 1944. Il cannone NS-45 generava un rinculo superiore del 40% a quello prodotto dall'NS-37 per cui fu dotato di un [[freno di bocca]] che riusciva ad assorbirne la maggior parte, tuttavia la struttura del velivolo era sottoposta a scuotimenti importanti che mettevano a dura prova la struttura dell'aereo, causando anche perdite di liquidi (rafrigeranti e lubrificanti) dalle guarnizioni dei rispettivi impianti. Questi elementi di criticità, uniti all'insufficiente affidabilità del cannone, furono la principale causa della limitata produzione della versione. Esteriormente i velivoli di questa versione erano facilmente riconoscibili per la canna del cannone che sporgeva ben oltre la fine dell'ogiva dell'elica.
[[File:Yakovlev Yak-9U Barbarossa at PCDM 20082009 2.JPG|thumb|LaLo vistaYak-9U frontale''Barbarossa'', delin Yak-9una foto scattata nel 2009.]]
 
* '''Yak-9U'''<ref group=N>«Як-9У». «Улучшенный», traslitterato «Ulučšenn’īj» cioè «Migliorato».</ref>: Caccia monoposto. La decisione di procedere con un nuovo passo nello sviluppo dello Yak-9 risale agli ultimi mesi del 1943: seguendo le indicazioni fornite dallo [[TsAGI]] in tema di aerodinamica, lo Yak-9M fu modificato in modo consistente: in particolare nelle forme esteriori con l'abbandono del grande radiatore dell'olio disposto centralmente sotto il muso (sostituito da due radiatori circolari disposti sotto l'abitacolo verso i quali l'aria era convogliata tramite due prese d'aria ricavate alla radice del bordo d'entrata delle ali) e nel rivestimento della fusoliera che vide l'impiego di pannelli di compensato in luogo del tessuto impiegato fino ad allora. In questa configurazione lo Yak-9 era pressoché irriconoscibile rispetto allo Yak-3, se non per la maggiore apertura alare e per i pannelli di chiusura dei vani del carrello d'atterraggio. L'armamento previsto constava di un cannone Volkov-Yartsev VYa-23, sparante dal mozzo dell'elica, e due mitragliatrici UBS sincronizzate, nel muso. Testato tra la fine del 1943 e i primi giorni del 1944 il nuovo prototipo mise in luce prestazioni di rilievo ma non fu ammesso alla produzione in serie, perchè il cannone VYa-23 fu considerato poco efficace e perché si puntava ad impiegare il più potente motore [[Klimov VK-107|VK-107]] per ottenere prestazioni ancora migliori<ref name=GG82>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 82}}.</ref>.
 
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:L'aereo fu comunque messo in produzione, dato che le autorità contavano che i problemi di surriscaldamento e di perdita dell'olio lubrificante sarebbero presto stati risolti. Dal mese di aprile del 1944 lo Yak-9U fu prodotto in tutti i tre stabilimenti che già realizzavano i modelli precedenti e malgrado il persistere delle difficoltà, il "9U" era in uso su larga scala già nella tarda estate del 1944 con risultati operativi soddisfacenti. Ne furono prodotti complessivamente circa {{formatnum:2500}} esemplari di cui circa 750 erano in servizio alla fine della guerra<ref group=N>Il numero rappresenta più del 10% di tutti i caccia in servizio con tutte le forze aeree sul fronte orientale.</ref>.
[[File:Yak-9M in flight.jpg|thumb|Yak-9M in volo.]]
 
* '''Yak-9M'''<ref group=N>«Як-9М». «Модернизированный», traslitterato «Modernizirovann’ij» cioè «Modernizzato».</ref>: Caccia monoposto a lungo raggio. Sostanzialmente era un aggiornamento della variante "9D" utilizzando la fusoliera del "9T" nella quale la diversa distribuzione dei pesi, dovuta allo spostamento della cabina, si era rivelata vantaggiosa dal punto di vista della manovrabilità e dell'agilita del caccia. La scelta permise anche di standardizzare la produzione, potendo completare un solo tipo di cellula senza più distinzioni tra le due varianti. La produzione, avviata dal maggio del 1944, totalizzò {{formatnum:4239}} esemplari. Alcuni di questi furono completati secondo lo standard definito '''Yak-9M/PVO''': destinati alla [[Vojska protivovozdušnoj oborony SSSR|Vojska PVO]] erano dotati di luce di ricerca notturna ed apparati di [[radionavigazione]] ognitempo. A partire da ottobre 1944 tutti gli aerei completati furono equipaggiati con motore VK-105PF2 da {{converti|1240|hp|kW|abbr=on|lk=off|0}}<ref name=GG81>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 81}}.</ref>.
 
* '''Yak-9DD'''<ref group=N>«Як-9ДД». «Данльнево Действия», traslitterato «Danl’nevo Dejstviâ» letteralmente «Operazioni Lontane».</ref>: Caccia a lungo raggio, monoposto; ricevette anche la denominazione di fabbrica '''Yak-9Yu'''. Sviluppata esasperando il concetto di lunga autonomia che già aveva portato alla nascita del modello Yak-9, questa versione fu realizzata dall'OKB-115 attraverso un ulteriore irrobustimento della struttura alare (in particolare le centine), all'interno della quale furono realizzati otto serbatoi metallici in grado di contenere complessivamente {{M|845| |l|nl=X}} di carburante. Per limitare, almeno in parte, l'incremento del peso complessivo l'armamento fu ridotto al solo cannone ShVAK (ma non tutte le fonti concordano su questo e alcuni<ref name=GG81/> indicano che l'armamento standard fosse rimasto invariato), mentre particolare attenzione fu dedicata alla strumentazione di radiocomunicazione (furono installate apparecchiature SCR-274N di origine [[Stati Uniti d'America|statunitense]]) e a quella di radionavigazione (l'aereo fu dotato di [[radiogoniometro]] RPK-10). Malgrado l'incremento del peso, ed il conseguente deterioramento delle caratteristiche di manovrabilità, il velivolo rimase in grado di operare da superfici impreparate e grazie alla sua autonomia, dichiarata in {{M|1325|k|m|nl=X}}, fu utilizzato sia per operazioni di scorta ai reparti da bombardamento che di contrasto degli aerei nemici oltre la linea del fronte. La variante fu messa in produzione a partire dal maggio del 1944 e complessivamente ne furono costruiti 399 esemplari.
[[File:Yakolev Yak-9U (c-n 1257) (25169332138).jpg|thumb|Lo Yak-9U esposto presso il [[Museo centrale della Federazione Russa delle aeronautiche militari]].]]
 
* '''Yak-9B'''<ref group=N>«Як-9Б». «Бомбардировщик», traslitterato «Bombardirovščik» cioè «Bombardiere».</ref>: [[Cacciabombardiere]] monoposto, derivato dalla variante "9D"; fu designato '''Yak-9L''' all'interno dell'OKB-115. Era caratterizzato dalla presenza, alle spalle dell'abitacolo, di un vano per quattro bombe FAB-100<ref group=N>«Фугасные Авиабомбы», traslitterato in «Fugasnye Aviabomby»: «bomba aeronautica ad alto potenziale»</ref> oppure quattro "[[Bomba a grappolo|bombe a grappolo]]" contenenti ciascuna trentadue submunizioni [[PTAB]] del peso di {{M|2,5|k|g|nl=X}} ciascuna (in entrambi i casi gli ordigni erano disposti con la testa in alto ed inclinazione di 15° verso prua). Utilizzabile anche come caccia puro, una volta stivate a bordo le bombe l'aereo raggiungeva il peso di circa {{M|3600|k|g|nl=X}} e il suo utilizzo in queste condizioni era riservato a piloti esperti. La produzione fu limitata a 109 esemplari consegnati a partire dall'autunno del 1944; inizialmente soggetto a incidenti di volo (causati in larga parte dalla scarsa qualità della manodopera), scontò anche difetti di funzionamento del munizionamento PTAB che, in alcune condizioni, tendeva ad esplodere al momento del rilascio procurando seri danni al velivolo stesso. Considerata anche la scarsa parazione dei piloti da caccia ad affrontare missioni di bombardamento, ogni ulteriore sviluppo fu abbandonato malgrado i risultati operativi ottenuti fossero incoraggianti.
 
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* '''Yak-9 ''Corriere'''''<ref group=N>In russo «Курьерский», «Kur’erskij»</ref>: Prototipo, realizzato sulla base dello Yak-9V con l'ala dello Yak-9DD. Destinato a ruoli di collegamento, in particolare per il trasporto di un passeggero a lunga distanza ed in zone pericolosamente vicine alle aree dei combattimenti. L'abitacolo era dotato di sedili confortevoli ed ognuno dei due occupanti aveva a disposizione anche un orinatoio. L'aereo non fu sottoposto nemmeno a prove valutative e non vi sono notizie circa il suo effettivo utilizzo.
[[File:Yakovlev Yak-9 Yakovlev Yak-9P Warsaw May98 3 (16531304973).jpg|thumb|Yak-9P con le insegne dell'[[Siły Powietrzne|aviazione polacca]].]]
 
* '''Yak-9P/VK-107A''': Caccia monoposto. La denominazione "9P", già utilizzata per un prototipo nel marzo del 1943, fu ripresa nel dopoguerra per identificare una nuova versione dello Yak-9, che sarà anche l'ultima realizzata. Si trattò di un velivolo con struttura interamente metallica richiesta dalle autrità nel giugno del 1946. I primi due prototipi furono portati in volo all'inizio dell'estate; il loro armamento era basato su un cannone centrale (il tipo poteva essere variato con facilità) e due nella parte superiore del muso. Furono realizzati alcuni esemplari in via sperimentale (venti con solo la struttura dell'ala metallica, dieci con l'impiego del duralluminio anche nella parte posteriore della fusoliera). La produzione di serie si orientò sul modello interamente realizzato in metallo e raggiunse i 772 esemplari complessivi, ultimata alla fine di marzo del 1948. Esportati in diversi paesi questi aerei furono gli ultimi Yak-9 a rimanere operativi e furono identificati dal [[nome in codice NATO]] "Frank"<ref>{{Cita|Parsch e Martynov|in "Designations of Soviet and Russian Military Aircraft and Missiles"|NATO}}.</ref> (secondo una fonte "Fang"<ref name=GG84>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 84}}.</ref><ref group=N>Il codice "Fang" risulta essere assegnato al [[Lavochkin La-11]]</ref>). Alcuni esemplari furono acquistati dall'aviazione nordcoreana ed impiegati durante la guerra di Corea<ref name= "Gunston p. 256."/>.