Impero coloniale: differenze tra le versioni

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Un '''impero coloniale''' è una struttura geopolitica, non necessariamente monarchica, distinguibile dalle altre poichèpoiché tesa ad ampliare la propria influenza statale su regioni e province che non le competono secondo il principio dello [[Stato nazionale]], secondo il quale una nazione può comprendere solo i territori abitati da popolazioni appartenenti alla sua etnia.
 
Il principio di impero coloniale è probabilmente una reminescenza del concetto di ''impero universale'', radicato nelle memorie dell'[[Impero romano]], e che trovò la sua ultima tentata manifestazione con [[Carlo V]] e, parzialmente, con [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]].
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Nell'antichità non era ancora contemplato il concetto di impero coloniale, quanto più quello di [[colonialismo]] e [[colonizzazione]]. Questi fenomeni furono utilizzati nell'[[antica Grecia]], quando le varie ''polis'' riuscirono ad espandersi in [[Tracia]], [[Anatolia]], [[Nord Africa]] e perfino in Italia ([[Magna Grecia]]) e [[Provenza]].
 
L'Impero romano non è invece definibile coloniale a pieno titolo principalmente per due motivi: innanzitutto, poichèpoiché i suoi territori erano ovunque facilmente raggiungibili dalla capitale, Roma; poi, perché le terre conquistate erano abitate da popolazioni nomadi che non avevano maturato ancora culture "adulte" da contrapporre efficacemente alla romanizzazione.
 
==Il 1492: il [[Nuovo Mondo]]==
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===Il retaggio culturale===
 
La formazione degli imperi coloniali è una manifestazione del principio del più forte. Questo si intende anche in ambito culturale, poichèpoiché la quasi totalità dei popoli sottomessi fra il XVI ed il XX secolo ha perso la propria peculiarità nazionale. Un esempio è il fatto che in tutto il Sudamerica le lingue di gran lunga prevalenti sono lo [[spagnolo]] ed il [[portoghese]], mentre le lingue che una volta erano le più diffuse, come il [[Lingua guaraní|guaraní]], sono ristrette a poche morenti oasi linguistiche.
 
Oppure, si può pensare al fatto che una grande metropoli come [[Città del Capo]], lontana migliaia di chilometri dall'Europa, è quasi identica ad una qualsiasi grande città occidentale. Questi sono esempi di zone in cui il colonialismo ha distrutto qualsiasi unicità della zona.
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====Pro====
 
Alcune persone sostengono che il colonialismo abbia portato sviluppo, civiltà e progresso in tutti i popoli sottomessi. Questo è in parte vero, poichèpoiché, se prendiamo in esame le terre maghrebine del morente [[Impero Ottomano]], solo nel cinquantennio seguente alle occupazioni anglo-francesi nella zona, l'alfabetizzazione vi raddoppiò, come anche la popolazione urbana e la ricchezza media.
 
====Contro====