Robert Lafont: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 17:
===La formazione e gli inizi della carriera===
Cresciuto a [[Nîmes]] dai nonni materni che, fra loro, parlavano unicamente [[Lingua occitana antica|provenzale]], ne eredita la lingua e, adolescente, ne scopre la dignità letteraria attraverso la lettura delle opere di [[Frédéric Mistral]]. Di qui la decisione di farsi scrittore in lingua d'oc. Compie gli studi liceali a Nîmes, poi si laurea alla Facoltà di Lettere di [[Montpellier]], dove incontra e sposa una compagna di studi da cui ha due figli, Suzanne e Michel. Nel 1945 partecipa con [[Jean Cassou]], [[Tristan Tzara]], [[Ismaël Girard]], [[René Nelli]], [[Max Rouquette]] e un gruppo di giovani occitanisti alla fondazione dell' I.E.O. ([[Institut d'Estudis Occitans]]), di cui è segretario generale dal 1950 al 1958, presidente dal 1959 al 1962. Con il militante bretone [[Armand Keravel]] lancia nel 1958 il "[[Mouvement laïque des cultures régionales]]" (MLCR), all'origine di un fronte unito delle [[Lingua minoritaria|lingue minoritarie]] (il cui riconoscimento negli anni Ottanta dovrà molto al suo attivismo). Intanto insegna lettere (francese, latino, greco) al liceo di Nîmes, successivamente è professore ( fino al 1984, poi professore emerito) all'Università Paul-Valéry di Montpellier, dove occupa la cattedra di "Linguistique romane: Langue et Littérature occitane", e crea tre équipes di ricerca: studi occitanici, [[linguistica]], [[sociolinguistica]]. NOTA
===L'impegno per la difesa della cultura occitanica===
Riga 24:
Firma ancora, con [[Emmanuel Maffre-Baugé]] e [[Jean-Pierre Chabrol]], il manifesto "''Mon pais escorjat'' " (''Il mio paese scorticato'',1977), sostiene le lotte dei minatori di [[Landrecht|Ladrecht]] (1980-1981), partecipa alla creazione a Liegi, nel 1981, dell' ''Association Internationale d'Etudes Occitanes'' (A.I.E.O., di cui sarà vice-presidente fra 1984 e il 1990), continua a intrattenere stretti rapporti con la cultura catalana, dal 1981 al 1986 è presidente del CAOC (''Cercle d'Afrairament Occitano Catalan''). Legato da anni a [[Fausta Garavini]], a partire dal 1984 divide la sua vita fra Montpellier e [[Firenze]], continuando a scrivere, a tenere conferenze, a partecipare a convegni in Francia, in Italia e in altri paesi europei. Dal maggio 2001 al marzo 2003 anima le diverse iniziative dell' ''Eurocongrès'' ''2000'' di cui è presidente. Nel 2003 partecipa al lancio del [[Movimento no-global|movimento altermondialista]] "''Gardarem la Tèrra''".
Morirà a Firenze nel giugno 2009, senza poter assistere al Colloquio organizzato da Gardarem la Tèrra: "Robert Lafont, la haute conscience d'une histoire"(Nîmes, settembre 2009), dove saranno analizzati i suoi cinquant'anni di azione e scritti politici. NOTA
==L'opera==
La sua opera consta di un centinaio di volumi e un migliaio di articoli, e comprende creazione letteraria, riflessione politica e storica, ricerca scientifica in linguistica e letteratura. A tale varia attività è sotteso un pensiero coerente il cui perno è la situazione occitanica nei suoi diversi aspetti e nel suo rapporto dialettico con la Francia e l'Europa. NOTA
===Poesia===
Riga 36:
La sua produzione saggistica è maggioritariamente in francese. In linguistica la sua analisi della Phrase occitane CHIARIRE (ispirata alla psicomeccanica del linguaggio di Gustave Guillaume riesaminata criticamente CHIARIRE O ELIMINARE PERCHE' TROPPO TECNICO) si svilupperà nella costruzione della ''praxématique'' (teoria che ricolloca il soggetto al centro del linguaggio, contro il [[Strutturalismo (linguistica)|formalismo strutturalista]] allora imperante CHIARIRE), attraverso i volumi ''Le Travail et la Langue'', ''Le Dire et le Faire'', ''Il y a quelqu'un''. Più tardi applicherà i principi della praxématique allo studio delle radici [[indoeuropee]] e del [[latino]] (''Schèmes et motivation:le lexique du latin classique ; Praxématique du latin classique''). In sociolinguistica indaga la situazione di [[diglossia]] della lingua d'oc nei confronti del francese (''Quarante ans de sociolinguistique à la périphérie''). NOTA
===
In letteratura scandaglia l'intera tradizione occitanica: apre prospettive sul medioevo [[Trovatore|trobadorico]] (''Le chevalier et son désir'') e sull'[[epica]] medievale francese di cui individua le fonti occitaniche (''La Geste de Roland''; ''La Source sur le Chemin''); riscopre il periodo [[rinascimentale]] (''Renaissance du Sud'') e [[barocco]] (''La Renaissance toulousaine de 1610''; ''Baroques occitans''); rivede l'interpretazione di Mistral e del felibrismo ottocentesco (Mistral ou l'illusion).
In ambito storico-politico-economico la sua analisi della formazione della nazione francese (Sur la France), così come i volumi La Révolution régionaliste, Décoloniser en France, basati sulla nozione di "colonialismo interno", e la sua successiva riflessione sulla costruzione dell'Europa (Nous, peuple européen; La Nation, l'Etat, les Régions) prospettano la posizione dello spazio occitanico in un'auspicata Europa delle regioni.
Inoltre Robert Lafont ha raccontato il proprio itinerario intellettuale in vari scritti a carattere autobiografico, in oc (La Confidéncia fantasiosa; Pecics de mièg-sègle) e in francese (Lettres de Vienne à un ami européen; Le Coq et l'Oc). Nei suoi saggi sul movimento occitanico (Lettre ouverte aux Français, d’un Occitan; La Revendication Occitane) traccia la storia di eventi di cui è stato protagonista.
Nel 1987 la Generalitat di Catalogna gli conferisce la [[Croce di Sant Jordi|Creu de Sant Jordi]]. Nel 1991 l'Università di Vienna gli conferisce il dottorato honoris causa. Nel 2007 riceve il ''Grand Prix Littéraire de Provence''.
Ha lasciato la
▲==Opere==
===Poesia===
Paraulas au vièlh silenci, I.E.O.Toulouse,1946.
Dire, I.E.O., Toulouse, 1957.
Pausa cerdana, Action poétique, Marseille, 1959. L'Ora, OC 1963. Aire Liure, P.J. Oswald, Paris, 1974.Lausa per un soleu mòrt e reviudat, Jorn, Nîmes, 1984.
La Gacha a la Cisterna, Jorn, Montpeyroux, 1998.
Cosmographia monspessulanensis, Jorn, Montpeyroux, 2000.
Riga 68 ⟶ 61:
===Teatro===
Lo Pescar de la Sépia, I.E.O., Toulouse, 1958.
La Loba, ò la Frucha dei Tres Aubas, Aubanel, Avignon, 1959.
|