Collegio Romano: differenze tra le versioni
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== Cenni storici ==
[[Ignazio di Loyola]], fondando nel [[1549]] il [[Collegio dei gesuiti (Messina)|collegio di Messina]], aveva aperto alla [[Compagnia di Gesù]] un nuovo campo d'apostolato: l'insegnamento, opera essenziale, soprattutto in quel periodo di [[Controriforma]]. <br>Il 18 febbraio [[1551]], per supplire alla carenza di scuole pubbliche a Roma e per provvedere a una migliore formazione del clero sia secolare che regolare fu fondato il Collegio Romano aperto soltanto ai maschi. Questo è stato realizzato grazie a una donazione fatta l'anno precedente, nel [[1550]], da [[Francesco Borgia]], Duca di Gandia, professo della Compagnia di Gesù fin dal [[1548]], ma che con dispensa papale, occultamente, conservava ancora il suo rango nell'attesa di sbrigare i suoi obblighi e di sistemare i figli. Nel [[1551]] il Collegio Romano era appena una piccola casa in affitto situata ai piedi del Campidoglio, in via di Nuova Capitolina attualmente piazza dell'Ara Coeli.
Secondo Polanco, si incominciarono subito le lezioni di latino e greco e poco dopo anche di ebraico: “vi si insegnava ancora la dottrina cristiana e sopra la porta delle scuole vi era scritto in una tabella: scuola di grammatica, d'umanità, e di dottrina cristiana, gratis” (riservata ai soli maschi). Primi alunni gesuiti furono [[Edmond Auger]], francese, Emmanuel Gomez, portoghese, Giovanni Egnazi, fiorentino, ed [[Emerio de Bonis]] mantovano. Ben presto però, diventando lo spazio esiguo per il notevole afflusso di studenti, Ignazio pensò di utilizzare un'altra abitazione più comoda e più adatta a ricevere un sempre maggior numero di alunni. Senza lasciare il centro di Roma, nel settembre [[1551]] prese in affitto una casa situata fra piazza del Gesù e la chiesa della Minerva, in una via ora detta del Gesù. Corrispondeva dietro l'attuale tribuna della chiesa di Santo Stefano del Cacco, costruita più tardi. Di fronte, come dice il Ms. “ ''Origini d. C. R.''”, al palazzo dei Signori Muti, passato poi in proprietà del Duca d'Acquasparta. Al tempo del compilatore del manoscritto (circa l'anno [[1770]]), questa seconda abitazione del Collegio Romano era detta casa dei Frangipani, perché Orazio, membro di questa famiglia, l'aveva comprata il 13 aprile [[1470]] dai signori Capocci. Nel [[1631]] ne divennero proprietari i Padri Silvestrini di S. Stefano del Cacco che la comprarono dalla signora Laura Frangipani per la somma di 9500 scudi. Il palazzo fu in seguito demolito. Questa fu quindi la seconda abitazione occupata dal Collegio Romano.
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