Guido Andloviz: differenze tra le versioni

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Nel [[1927]] diventa direttore della produzione dedicandosi alla progettazione di manufatti caratterizzati da forme e decori intercambiabili per combinare così il design di alto livello con la produzione di serie.
Gli anni dal 1926 e il 1929 sono i più proficui della sua opera quando, vicino alle linee di pensiero di [[Giò Ponti]], alla fine degli anni ’20 opera una rivisitazione dei decori e delle forme del Settecento lombardo riproponendone versioni moderne, soprattutto dei lavori di Clerici, che ebbero immediato successo di pubblico e di critica.
[[File:Guido andlovitz per società ceramica italiana, servizio da tè, laveno 1933, 01.JPG|thumb|destra|G.Andlovitz <br> Servizio da tè, 1933]]
 
Tra gli anni Venti e gli anni Quaranta progetta per la SCI una serie di oggetti di grande innovazione stilistica e di notevole purezza formale i cui esempi migliori sono forse quelli privi di decorazione, tra cui possiamo certamente annoverare il famoso ''vaso globulare'' (denominato vaso 1316) messo in produzione nel [[1936]] e considerato un vero capolavoro dell'arte ceramica del Novecento europeo.