Pittura: differenze tra le versioni

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== La questione pittorica ==
[[File:Raffael 058.jpg|miniatura|[[La scuola di Atene]], [[Raffaello Sanzio]], 1509-1511, Città del Vaticano, Musei Vaticani]]
 
 
 
La pittura intesa come forma artistica<ref>Escludendo il caso delle avanguardie novecentesche, dove sono entrati in gioco tutt'altri valori.</ref> non è una meccanica apposizione di colore a un disegno, ma è un'arte che pone dei problemi più complessi: la resa del [[colore]], le variazioni di tono, lo studio di luci ed ombre, l'illusione di spazi naturalistici, la ricchezza della tecnica (con [[smalto|smalti]], impasti, velature). Nelle civiltà più antiche non esisteva ancora l'accento su tali questioni, per cui si ebbero produzioni anche di grande raffinatezza, ma definibili solo come "disegno colorato" (si pensi ad esempio all'[[arte egiziana]])<ref>[[Ranuccio Bianchi Bandinelli]] e Mario Torelli, ''L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma'', Utet, Torino 1976, pag. 81.</ref>. Questi problemi poterono dirsi risolti solo dall'[[arte greca]] in poi, a partire dal V secolo a.C. con pieno sviluppo documentabile in tutto il IV secolo a.C. e da allora entrarono a far parte della cultura [[mediterraneo|mediterranea]] e [[Europa|europea]] con alterne vicende.