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== Biografia e opere principali ==
Rachele Farina nacqueNata a [[La Spezia]] nel 1930, si laureò a [[Torino]] con il massimo dei voti e una tesi su "''[[Antonio Labriola]] – Il pensiero filosofico''" che ebbe la dignità di stampa e vinse il ''Premio Guzzo'' 1954 come miglior tesi dell'anno in storia della Filosofia. Durante gli studi universitari lavorò come telefonista alla [[STIPEL]], svolgendovi anche attività sindacale. Come rappresentante delle telefoniste [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]] prese parte a due contrattazioni nazionali di categoria.
 
Durante gli studi universitari Rachele Farina lavorò come telefonista alla [[STIPEL]], svolgendovi anche attività sindacale. Come rappresentante delle telefoniste [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]] prese parte a due contrattazioni nazionali di categoria.
 
Nel 1948 vinse il 2º premio del concorso indetto da una rivista allora molto famosa, [[Il Calendario del Popolo]], per un saggio sul tema "''1848-1849''".
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Nel 1978, sempre per la stessa Casa editrice, curò "''Un nocciolo di verità''", biografia di una dimenticata protocomunista torinese, [[Felicita Ferrero]], che conobbe il carcere sotto il [[Fascismo]], la vita dei [[fuoriusciti]] a Parigi, dove si era trasferita assieme a [[Velio Spano]] che avrebbe dovuto sposare, quindi la grande esperienza di vivere nella Russia dei [[Soviet]], come giornalista della [[Izvestija]] e della [[Pravda]], anche durante la guerra contro il Nazifascismo le cui truppe giunsero sino a pochi chilometri da Mosca.
 
Di nuovo a Milano, sempre nel 1978, Rachele Farina si dedicò ad un'altra forma di didattica, le grandi mostre storico-documentarie. Fu così responsabile, assieme a [[Giuseppe Pintorno]], del settore "''Vita sociale''" nella grande mostra "''1778-1978 Il bicentenario della [[Teatro alla Scala|Scala]]''", allestita a [[Palazzo Reale di Milano|Palazzo Reale]] per conto del Comune di Milano e con il coordinamento di [[Paolo Grassi]].
 
L'8 marzo 1981 organizzò alla [[Piccola Scala]] il concerto "''Musiche di donne lombarde''" e due anni dopo, sempre per il Comune di Milano, fu ideatrice e coordinatrice generale della mostra "''Esistere come donna''", allestita sempre a Palazzo Reale, che fu un'apprezzata rassegna della condizione storica della donna europea ed ebbe vari riconoscimenti, tra cui il ''Premio Europa'' 1983, e valse a Rachele Farina il cavalierato della Repubblica. La mostra presentò altre due rassegne retrospettive per ricordare le donne artiste: le rassegne personali di [[Käthe Kollwitz]] e [[Genni Mucchi]]. Numerose le collaboratrici/specialiste impegnate nell'avvenimento: mentre [[Anna Castelli Ferrieri]], assumeva l'incarico di architetto, lavorarono anche [[Anna Steiner|Anna]] e [[Lica Steiner]] quali grafiche della manifestazione e del catalogo, pubblicato da Gabriele Mazzotta.
 
Nel 1985 fu Presidente della Commissione cultura della Consulta Femminile della Regione Lombardia e, circa negli stessi anni, fu Presidente dell'[[Unione femminile nazionale]] di Milano, una delle più antiche associazioni femminili per l'emancipazione e il miglioramento della condizione femminile, ove aprì uno sportello gratuito per l'informazione e l'aiuto alle pensionate, organizzando anche una serie di conferenze sulla condizione delle donne americane e sulla storia delle donne lombarde ed altri argomenti. Ancora oggi molto attivo all'UFN lo Sportello Giuridico per la Donna organizzato da Rachele Farina frequentato da persone provenienti da tutta Italia ed anche da alcune trasferite all'estero.
 
Nel 1986 fondò il Centro di Studi storici "''Esistere come donna''" con sede alla [[Società umanitaria]] di Milano.