Unità 100: differenze tra le versioni

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In particolare, lo scopo principale di questa unità era quello di condurre ricerche circa le malattie derivanti dagli animali. Poiché infatti la maggior parte degli eserciti era ancora in gran parte dipendente dai cavalli, l'esercito giapponese sperava di trovare un modo sia di uccidere gli animali stessi sia di usare questi ultimi come veicolo per infettare sia i soldati sia la popolazione civile nemica. Come dichiarato da alcuni ex appartenenti a quest'unità, infatti, molte sperimentazioni furono condotte su esseri umani.<ref name="trial3" />
 
In pratica, mentre l'[[Unità 731]] era il reparto dedicato allo sviluppo di armi biologiche aventi un bersaglio prettamente umano, l'Unità 100, che era una delle sue nove unità satellite, era principalmente dedicata agli animali. Sebbene più piccola della sopraccitata Unità 731, all'Unità 100 furono comunque destinate vaste risorse con l'obbiettivo di raggiungere una capacità produttiva annuale di 1.000&nbsp;kg di [[antrace]], 500&nbsp;kg di [[morva]] e 100&nbsp;kg di [[Uredinales|ruggini]]. A causa del taglio dei fondi subito dall'unità man mano che la guerra procedeva, tale obbiettivo non fu mai raggiunto, ma l'Unità 100 fu comunque altamente produttiva. Si è, ad esempio, a conoscenza di un progetto relativo all'utilizzo di armi biologiche contro città sovietiche. A tale scopo da Ping Fang, il campo principale dell'Unità 731, presso la città di [[HarbilHarbin]], furono inviate all’Unità 100 sei grandi stufe per la coltivazione dei batteri del tifo e del [[paratifo]] unitamente a 75 tonnellate di [[agar-agar]], estratto di carne, [[Peptide#Peptoni|peptoni]] e sale da usare per la preparazione del mezzo di coltura. Furono inviati anche 200 bidoni da usare per l’allevamento delle pulci e dalla base dell'Unità 100, ogni mese, venivano rimandati a Ping Fang fino a 200 ratti e 200 topi bianchi utilizzati per la ricerca sulla [[peste]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Gli esperimenti su cavie umane effettuati dai giapponesi e l’utilizzo delle armi biologiche nel teatro di guerra cino-giapponese (1937-1945)
|formato=pdf|accesso=31 gennaio 2019|cognome=Sabbatani|nome=S.|rivista=Le Infezioni in Medicina|numero=3|pp=255-266|anno=2014|url=https://www.infezmed.it/media/journal/Vol_22_3_2014_13.pdf}}</ref>