Francesco Maria Richini: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Francesco Maria
|Cognome = Richini
|PostCognome = |Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
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Capomastro del Duomo di Milano dall'anno 1605 e autore di numerose chiese e edifici in tutta la provincia di Milano, fu il più notevole esponente di una dinastia di ingegneri e architetti milanesi, iniziata dal padre [[Bernardo Richini|Bernardo]] (1549 circa - 1639) e conclusasi alla fine del [[Settecento]] con un tardo pronipote.<ref>{{Treccani|francesco-maria-richini|Richini, Francesco Maria|accesso=3 febbraio 2019}}</ref>
==Biografia==
Il Richini compì la sua educazione artistica a Roma, portando a Milano il gusto e la cultura barocca romana, fastosa, esuberante e scenografica, temperata dall'influenza palladiana e dal classicismo milanese del tardo Cinquecento<ref name=WT200/>. Con la [[chiesa di San Giuseppe (Milano)|chiesa di San Giuseppe]], sua prima opera affidatagli, determinò il superamento del manierismo accademico in voga in Lombardia fino ad allora e combinò due moduli a pianta centrale greca a formare una pianta longitudinale, creando un modello tra i più ripresi nei successivi secoli<ref>{{cita|Wittkower|p. 201}}.</ref>.
Autore di una produzione architettonica vastissima, per la maggior parte andata perduta, tra le sue opere in campo civile ci sono il cortile e la facciata della [[Ca' Granda]], il [[palazzo di Brera]] e il suo cortile con archi su doppie colonne, e il [[Collegio Elvetico]], tra i primi edifici barocchi a presentare una facciata concava. Fu tra i maggiori architetti del primo barocco italiano e sicuramente il più influente e celebre del Seicento lombardo e per trovare un'altra figura di tale spessore sulla scena lombarda, si dovrà attendere l'arrivo del [[Piermarini]]<ref>{{cita|Wittkower|p. 203}}.</ref>.
==Opere==
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