Venga a prendere il caffè... da noi: differenze tra le versioni

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La vicenda si svolge all'inizio degli [[anni settanta]]. Emerenziano Paronzini è un impiegato quarantenne del [[Ministero delle Finanze]], per il quale gira [[provincia di Varese|varesotto]] e [[provincia di Como|comasco]]. Alla fine è trasferito in qualità di vice-capufficio nell'[[Ufficio Imposte]] di [[Luino]], sul [[lago Maggiore]]. Ferito ai glutei da una scheggia di bomba sul [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco-albanese]] durante la [[seconda guerra mondiale]], è diviso tra l'etica del lavoro (si dimostra inflessibile con i raccomandati) e l'attrazione per le donne con qualche avventura a pagamento. A Luino si sente ormai "arrivato" e cerca di applicare alla propria vita i principi che ha tratto dalla ''[[Fisiologia del piacere]]'' dello scrittore e [[fisiologo]] [[Paolo Mantegazza]]. Cioè che "alla mia età un uomo, un uomo vero come me, ha bisogno dei famosi 3 C: carezze, caldo, comodo". Si mette quindi alla ricerca di una moglie con i tre requisiti: possibilmente non bella, che lo mantenga e che non possa, ma soprattutto non voglia, avere figli.
 
Una domenica a messa nota le tre sorelle Tettamanzi: Camilla, Fortunata e Tarsilla, bruttine e già sull'età, ma ereditiere di un bel gruzzoletto lasciato dal padre Mansueto, [[patrocinatore legale]] con la passione per la [[scienza]] e la [[biologia]]. Le tre donne sono state relegate dal padre in un’esistenza “casa e chiesa, chiesa e casa” e ormai rassegnate a restare zitelle. Paronzini le segue e si rende conto che da loro può trovare almeno due dei "3 C": caldo e comodo. Per entrare in contatto con le donne, Paronzini invia un cartella di [[accertamento tributario]] al loro indirizzo. Dopo qualche giorno incontra Tarsilla mentre entra nell'Ufficio Imposte per avere spiegazioni sulla pratica. Le fa capire di poter intervenire e la donna lo invita a prendere un caffè da loro. Paronzini accetta e, comincia a frequentare casa Tettamanzi. Decidee quindidecide di fidanzarsi con Fortunata. Tornato dal viaggio di nozze con la moglie, la cui salute ha risentito dei rapporti coniugali, con il passare del tempo inizia a frequentare anche le camere da letto delle cognate, prima Tarsilla e poi Camilla. La situazione perdura felicemente con il Paronzini nel ruolo di "trigamo" fin quando, dopo aver raggiunto il record di tutte e tre le sorelle in una notte, mentre cerca di concupire anche la giovane cameriera Caterina viene colpito da [[trombosi]] e finisce in carrozzella: muto e immobilizzato, ma servito e riverito dal suo [[harem]] personale. Da segnalare la metamorfosi delle sorelle durante il ménage à quatre con il cognato: grazie alle attenzioni non soltanto sessuali, ma anche culinarie del Paronzini (il cibo a questo punto potrebbe diventare il "quarto C"), si trasformano al punto che l'uomo durante un pranzo lo rileva in modo volgare come sua abitudine: "Però anche voi, che cambiamento! Sembrate tre p...!".
 
Parallela alla vicenda del Paronzini con Fortunata, nel film come nel romanzo, è quella della cognata Tarsilla. La donna, arrivata alla soglia dei quarant'anni senza aver mai avuto un uomo, vuole rifarsi. Per questo crea le condizioni per avviare una relazione con Paolino Mentasti, un giovane rigattiere dongiovanni e perditempo che ha il negozio davanti alla villa delle tre sorelle. Paolino seduce Tarsilla allo scopo di sposarla e vivere di rendita, ma viene battuto sul tempo dal Paronzini e quando chiede Tarsilla in matrimonio, la donna prende tempo. Per forzarle la mano il giovane invia una lettera anonima al parroco della chiesa chiusa al [[culto]] dove si incontrano di nascosto. Il sacerdote li sorprende sul fatto; Paolino gli dice di essere disposto a sposare Tarsilla, ma lei prende l'occasione per lasciarlo, anche perché nel frattempo ha iniziato la relazione con il cognato. A questo punto l'uomo, il cui negozio nel frattempo è fallito, per sfuggire ai creditori non ha altra soluzione che cercare di varcare di nascosto la frontiera con la [[Svizzera]]. Giunto di notte al confine, viene fermato da due guardie. Pensando di essere ancora in Italia, Paolino inveisce contro la Svizzera. Ma è sfortunato: le guardie erano elvetiche e lo arrestano per oltraggio.