==Biografia==
Nato nel 1908 a Londra, Massimo fu il secondogenito dei tre figli del conte Guglielmo Salvadori Paleotti ([[Fermo]], 1880 - 11 febbraio 1953) e di Giacinta Galletti de Cadilhac, e l'unico maschio. Il padre Guglielmo<ref>Era nipote del conte Luigi Salvadori Paleotti (nato nel 1816), che sposò nel 1834 Ethelin Welby (nata in [[Inghilterra]] nel 1817), una delle cinque figlie del ricco commerciante inglese AdlerAdlard Welby (nato nel 1776 o 1777 a South Rauceby, nel [[Lincolnshire]]), trasferitosi nel 1833 assieme alla sua amante Martha Hutchinson ed alle loro cinque figlie femmine in Italia a [[Porto San Giorgio|Porto di Fermo]]. La sorella di Max, la scrittrice e poetessa [[Joyce Lussu]], rievocherà le storie della bisnonna paterna Ethelin e delle altre sorelle Welby nel suo volume ''Le inglesi in Italia'' del 1970. Guglielmo Salvadori Paleotti si era laureato a Firenze e a [[Lipsia]] e aveva conseguito la libera docenza in Filosofia del Diritto all'[[Università di Pisa]] e, più tardi, quella di Filosofia morale a [[Roma]]. Fece conoscere in Italia il filosofo e sociologo [[Herbert Spencer]], dal quale mutuò una fiera avversione per ogni forma di totalitarismo, tanto da indurlo, nel 1924, a firmare su due autorevoli giornali britannici articoli contro [[Benito Mussolini]] "corruttore della gioventù".</ref> era figlio del conte Salvadori Paleotti di Fermo e della sua cugina Adele Emiliani<ref>Adele era figlia di Giacomo Emiliani ([[Magliano di Tenna]] 27 giugno 1805, [[Rapagnano]] 17 marzo 1889) e di Casson Adelaide Welby (nata in [[Inghilterra]] nel 1812), sorella di Ethelin (moglie del conte Luigi Salvadori Paleotti di Fermo), trasferitasi con il marito da [[Porto San Giorgio|Porto di Fermo]] a [[Rapagnano]]. Anche di lei parla Joyce Lussu nel suo libro ''Le inglesi in Italia''. Giacomo Emiliani fu un musicista e compositore, protagonista nella vita mondana e culturale di Fermo, tanto che al Teatro dell'Aquila nel 1829 fu eseguita una sua Sinfonia. Intorno all'anno 1838 si stabilì con la moglie Adelaide a Rapagnano, dove condusse un'esistenza sobria ed appartata, senza tuttavia rinunciare a mantenere plurime relazioni col mondo artistico marchigiano e bolognese, e rapporti di amicizia e stima con i musicisti e la nobiltà di Fermo. Ebbe anche legami con il mondo artistico-culturale gravitante attorno alla scrittrice e pianista inglese Margaret Collier che, sposando il parlamentare Arturo Galletti de Cadilhac, era venuta ad abitare sul vicino colle di San Venanzo a [[Torre San Patrizio]]. A quel cenacolo cosmopolita di artisti, nobili ed intellettuali, Giacomo dedicò le sue ultime malinconiche pagine musicali, in particolare la sonata per pianoforte ''The last farewell'' (L'ultimo addio) dedicata a Margaret Collier.</ref>. La madre Giacinta Galletti era figlia del [[colonnello]] [[garibaldino]] romano [[Arturo Galletti de Cadilhac]] (1843 - 1912) e nipote del generale [[garibaldino]] romano Bartolomeo (Meo) Galletti (1812 - 1887), fra i difensori della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica romana del 1849]]<ref>Arturo Galletti de Cadilhac era figlio del generale garibaldino romano Bartolomeo (Meo) Galletti (1812 - 1887) e della nobildonna di origine francese Anna de Cadilhac Salandri-Magatti (Roma, 24 marzo 1825 - Napoli, 1896), detta "la bella di Roma". Colonnello di [[artiglieria]] del [[Regio Esercito]] italiano, dopo il congedo in concomitanza con il matrimonio, andò a vivere con la giovane moglie a [[Torre San Patrizio]], cittadina all'epoca in provincia di Ascoli Piceno, di cui fu sindaco. Fu poi deputato della circoscrizione per cinque legislature, dalla XVIII alla XXII (1892-1909). Gli è stato intitolato il teatro cittadino di Torre San Patrizio.</ref> e della [[scrittrice]] Margaret Collier (1846 - 1929), una nobile [[Inghilterra|inglese]]<ref>Margaret era figlia di Sir Robert Porret Collier, alto magistrato e Consigliere dell’Ammiragliato di "Gran Gabinetto", più tardi divenuto Lord Monkswell, il quale, prima di entrare nella [[Camera dei lord|Camera Alta]], era stato deputato alla [[Camera dei Comuni]] dal 1852 al 1871 per la città di [[Plymouth]], come suo padre prima di lui. Sua madre era Lady Isabel Rose, «una dama bella e colta, che riceveva con grazia le personalità dell’epoca, scriveva libri per bambini, dipingeva i suoi piatti di ceramica e disegnava i suoi gioielli».
«L’ambiente culturale dei Collier era quello liberale dei [[Charles Darwin|darwiniani]] e dei [[Whig (Regno Unito)|whigs]], che esaltava i movimenti risorgimentali italiani e preparò a [[Garibaldi]], quando andò a [[Londra]] nel 1864, la più clamorosa manifestazione popolare di entusiasmo mai vista in [[Inghilterra]]». La sua famiglia apparteneva all'ambiente non conformista della Londra vittoriana ed era solita ospitare nel proprio salotto intellettuali e politici progressisti, come il famoso scienziato [[Thomas Henry Huxley]] (le cui due figlie Ethel e Marion sposarono in successione John, il fratello maggiore di Margaret), [[Bertrand Russel]], [[Virginia Woolf]] e Sir Mountstuart Grant Duff, gentiluomo scozzese al servizio della Regina, con una lunga carriera politico-diplomatica (la cui figlia Lily, accesa femminista, sposò Robert, l'altro fratello di Margaret).
Il fratello maggiore di Margaret, John Maler Collier (1850 - 1934), membro dell'[[Ordine dell'Impero Britannico]], fu deputato al [[Parlamento inglese]], scrittore e noto pittore della [[confraternita dei preraffaelliti]] (un suo [[autoritratto]] si trova nella [[Galleria degli Uffizi]] a [[Firenze]]).
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