Torpè: differenze tra le versioni
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==Storia==
L'area fu abitata già in epoca [[Sardegna prenuragica|prenuragica]], per la presenza sul territorio di alcune [[domus de janas]] e di [[tombe dei giganti]].
Nel territorio comunale sono presenti anche vari [[nuraghi]] risalenti all'[[età del bronzo]], fra cui il [[nuraghe San Pietro]].
Nella documentazione medioevale ([[XII secolo]]) l'abitato figurava come Torpè di Posada, facente parte del [[giudicato di Gallura]], [[curatoria]] di Posada.
In seguito alla [[Conquista aragonese della Sardegna|conquista aragonese]] assorbì gli abitanti dei villaggi vicini andati distrutti e fu incorporato nella baronia di Posada, di cui divise le sorti, finchè nel [[XVII secolo]] venne unito alla contea di Montalvo, feudo dei Masones Nin.
Il paese fu coinvolto successivamente, nel [[XVIII secolo]], dalla colonizzazione degli abitanti di [[Buddusò]], che si stabilirono nel suo territorio fondando le frazioni di ''Brunella'', ''Talavà'' e ''Su Cossu'' <ref>[http://www.unionesarda.it/collane/casalis/definizione_casalis.aspx?d=124722&p=1 Dizionario Angius-Casalis , Torpè]</ref>. Il paese venne riscattato all'ultimo feudatario, la marchesa Marianna Nin Zatrillas, nel [[1839]] con l'abolizione del sistema feudale, quando divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Il 18 novembre 2013 il paese è stato colpito da una violenta alluvione, dovuta al passaggio nella Sardegna nord-orientale del [[ciclone Cleopatra]], che ha causato la morte di una donna.
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