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Alla metà del [[XVI secolo]], nella città di [[Nocera dei Pagani]] presero potere i napoletani duchi [[Carafa]], nella piazza del villaggio, l'attuale ''Piazza Amendola'', fecero erigere una chiesa, accanto ai ruderi della struttura medievale di San Pietro, insieme ad un maestoso convento, che fu terminato dal duca [[Alfonso Carafa (duca di Nocera)|Alfonso Carafa]] col nome di ''Sancta Maria ad Praesepe''. Nel [[1577]] fu affidato all'ordine degli agostiniani.
Il monastero presentava un portone che non permetteva l'ingresso delle carrozze. Procedendo attraverso di esso, il piano terreno era costituito da due lunghe stanze, un porticato e una scala che portava al piano superiore. Quest'ultimo aveva un lungo corridoio dove si affacciavano sette piccole stanze utilizzate per accogliere religiosi e gendarmi reali. Completava la struttura, un cortile con pozzo, un piccolo giardino e un quartino che sorgeva nella piazza, che ospitava diverse botteghe, un refettorio ed una cucina.
La chiesa era costituita da un altare maggiore, dai quattro altari laterali e dalla cappella della confraternita di [[Santa Monica]] (altro nome con cui è conosciuta oggi la chiesa).