Tommaso II Sanseverino: differenze tra le versioni
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Figlio di [[Ruggero II Sanseverino]] e di [[Teodora D'Aquino]], sorella di [[Tommaso d'Aquino|San Tommaso]], nacque nel [[1255]] circa.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcilento.altervista.org/sanseverino/sanseverino/index2.html|titolo=Sanseverino, i castelli organizzazione militare ed economica|autore=cilentano.it|sito=www.ilcilento.altervista.org|lingua=en|accesso=2018-09-24}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://gw.geneanet.org/azerty7?lang=en&n=sanseverino&oc=1&p=tommaso|titolo=Family tree of Tommaso II|sito=Geneanet|lingua=en|accesso=2018-09-24}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://gw.geneanet.org/azerty7?lang=en&pz=eloi&nz=lecomte&ocz=0&p=teodora&n=d+aquino|titolo=Family tree of Teodora d'AQUINO|sito=Geneanet|lingua=en|accesso=2018-09-24}}</ref> Succedette a suo padre, e fu nominato [[Contea di Tricarico|conte di Tricarico]] per [[matrimonio]], in seconde nozze, con Sveva D'Avezzano figlia ed erede di Grimaldo Signore di [[Tricarico]], vivente nel [[1308]], e vedova di [[Filippino Polliceno]]. Ebbe diverse mogli e figli fra cui spicca [[Enrico II Sanseverino]], avuto dal matrimonio con Margherita di Veldemonte (de Vaudemont) figlia del conte Enrico di Ariano, avvenuto nel [[1271]].
Divenne [[Contea di Marsico|conte di Marsico]], barone di Sanseverino, signore di [[Centola]], [[Polla]] e [[Cuccaro Vetere|Cuccaro]] dal [[1291]], signore di [[Atena Lucana|Atena]] dal [[1295]], signore di [[Postiglione (Italia)|Postiglione]] dal [[1295]] (ma rinuncia nel 1298), signore di [[Sanza]] dal [[1294]], signore di [[Mercato San Severino|San Severino]] di [[Camerota]], Casal Boni Ripari, Pantoliano, [[Castelluccio
Tommaso sentì molto l’influenza del [[santo]] zio, [[Tommaso d'Aquino|Tommaso d'Acquino]], che più di una volta aveva soggiornato al [[Castello di Arechi|castello di Sanseverino]] ove ebbe una delle sue [[estasi]], infatti si interessò attivamente per la [[glorificazione]] dello zio.<ref>{{Cita web|url=http://www.pizzocalabro.it/storia/il-regno-di-federico-ii-e-la-decimazione-dei-sanseverino--la-prima-congiura-dei-baroni..html|titolo=Il Regno di Federico II e la decimazione dei Sanseverino: la prima congiura dei Baroni.|autore=Giuseppe Pagnotta|sito=Pizzocalabro.it - Storia di Pizzo|lingua=it|citazione=Di Tommaso aggiungiamo che molto sentì l’influenza del santo zio Tommaso che più di una volta aveva soggiornato al castello di Sanseverino ove ebbe una delle sue estasi; si interessò attivamente per la glorificazione dello Zio.|accesso=2018-09-24}}</ref> Nel [[1284]] al padre Ruggero II fu affidata da Carlo, [[Principi di Salerno|principe di Salerno]] e, a quel tempo, [[Vicario generale|Vicario Generale]] di suo padre [[Carlo I d'Angiò|Carlo I d’Angiò]], la custodia e la difesa della città di [[Salerno]] dai ribelli (durante il periodo dei [[Vespri siciliani|Vespri Sicilian]]<nowiki/>i), mentre Tommaso, che dallo stesso principe venne nominato [[capitano]] di guerra, era stato spedito a difendere il [[Costa|litorale]] che da [[Salerno]] va a [[Policastro Bussentino|Policastro]].<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Lotierzo|titolo=Nell'Europa moderna: Marsicensi|edizione=Youcaprint|data=10 novembre 2017|ISBN=9788892692176}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Ebner Pietro|titolo=Chiesa, baroni e popolo nel Cilento|collana=Thesaurus Ecclesiarum Italiae (secoli XVIII-XX) (n°6)|dataoriginale=1979|editore=Edizioni Storia e Letteratura|volume=Vol.1-2|ISBN=9788863720204}}</ref>
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