Chiesa di San Sisto (Pisa): differenze tra le versioni

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L'interno è diviso da colonnati con numerosi [[Capitello|capitelli]] romani di [[Reimpiego (architettura)|reimpiego]]; vi si trova una lastra tombale araba, la copia di una ''Madonna col Bambino'' del XIV secolo e il [[timone]] di una nave pisana (XIV-XV sec.).
 
L'altare maggiore, in marmo policromo, è stato realizzato da [[Giuseppe Vaccà]] nel [[1730]], e presenta cherubini ed allegorie di Fede e Carità. Nella chiesa sono custodite reliquie del passato pisano. Degne di nota un [[timone]] di una nave da trasporto del XIV secolo, la lapide mortuaria dell'emiro Al Murtada portata a Pisa dopo la [[Spedizione alle isole Baleari|conquista delle [[Baleari]] nel [[1115]] e una replica delle bandiere dei quartieri storici della [[Repubblica di Pisa]].
 
Dal [[1926]] era presente nei pressi della chiesa una statua raffigurante [[Giovanni Pisano]]. La notte del 6 gennaio del [[1945]] il monumento venne fatto saltare con una carica di esplosivo da ignoti.
 
== La devozione a san Sisto ==
[[Papa Sisto II|San Sisto]] era l'antico patrono di Pisa e veniva festeggiato il 6 agosto. Questo giorno era ritenuto propizio per la città in quanto anniversario di importanti vittorie riportate dalla [[Repubblica di Pisa]]. Il 6 agosto [[1284]] però, Pisa perse 12.000 uomini nella [[battaglia della Meloria]]: da allora San Sisto non fu più festeggiato.
 
Dal [[1958]] per volontà dell'Associazione degli Amici di Pisa il 6 agosto si è tornati a commemorare i defunti pisani di tutte le battaglie proprio nel giorno di San Sisto. In tale data si tiene una solenne cerimonia nella chiesa e viene posta una corona di alloro sulla lapide che ricorda i defunti alla presenza di militari. Al termine della Messa avviene la lettura del messaggio del Capo dello Stato.