Stefano Bontate: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Stefano Bontate era figlio di [[Francesco Paolo Bontate]] considerato , l'autorevole capo della [[Famiglia Mafiosa di Santa Maria di Gesù]], meglio noto come "don Paolino Bontà". Il giovane Stefano frequentò il liceo Gonzaga presso i padri Gesuiti (dove imparò a parlare perfettamente inglese e francese) e insieme al fratello [[Giovanni Bontate|Giovanni]] venne affiliato alla ''cosca'' del padre, di cui divenne il vicecapo. Nel [[1960]], a soli vent'anni, Bontate ereditò le redini della ''cosca'' per via delle gravi condizioni di salute del padre, che aveva rinunciato alla funzione di capo lasciandogli in eredità tutte le sue ricchezze, insieme a quelle dello zio Mommino<ref>[http://www.viandante.it/sito24/work/00MAFIA/Anni%201960/Mafia%201960.php Il Viandante - Sicilia 1960<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Bontate iniziò ad operare nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti ortofrutticoli, che si rivelò una copertura per i suoi affari illeciti, ma venne coinvolto anche in alcune attività edilizie a [[Palermo]]<ref name=autogenerato1>{{Cita news|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Antimafia/02_rel_5.pdf|titolo=I conti economici - Documenti della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA}}</ref>.
Sposò Margherita Teresi, proveniente dall'alta borghesia siciliana, e instaurò saldi rapporti con personalità influenti come il conte Cassina, il principe Vanni Calvello di San Vincenzo e Marianello Gutierrez Spatafora. A Palermo frequenta con la moglie i salotti borghesi più ambiti, che lo accolgono come un uomo ricco e di piacevole conversazione. Alterna al lavoro viaggi di piacere in [[Svizzera]], in [[Francia]], ma anche a [[Roma]] e in [[Toscana]]. Importante per lui sarà l'iniziazione in una massoneria segreta detta "Loggia dei 300", che aveva al suo interno personaggi di rilievo nella Palermo degli anni sessanta e settanta con i quali Bontate intraprese collaborazioni e rapporti d'amicizia.
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