Maccheroni: differenze tra le versioni

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Secondo [[Giacomo Devoto]], ''maccherone'' è una doppia derivazione da ''macco'', "polenta di fave", che sarebbe un incrocio di ''makka'' (termine mediterraneo) con il [[lingua latina|latino]] ''maccus'', "dalla grossa mascella", a sua volta collegato a ''mala'', "mascella", da un arcaico *''maksla''<ref>{{cita libro | cognome=Devoto | nome=Giacomo | titolo=Avviamento all'etimologia italiana | editore=Mondadori | città=Milano | anno=1979}} L'ipotesi formulata da [[Giacomo Devoto|Devoto]] non è stata pienamente accolta nelle edizioni del ''[[Il Devoto-Oli|Devoto-Oli]]'' curate da [[Luca Serianni]] e [[Maurizio Trifone]], secondo cui ''maccherone'' è «voce di origine merid., der. di ''macco'' ‘cibo abbondante, polenta'».</ref>.
 
== Storia ==
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Assolutamente falsa ed anacronistica è la leggenda (nata in Nord America negli anni '30), seconda la quale i maccheroni sarebbero stati portati in Italia da [[Marco Polo]], di ritorno a [[Venezia]] dal lontano [[Catai]] (cioè dalla Cina), nel [[1292]]. Questa favola è stata da tempo confutata, in quanto tanto i maccheroni, come la pasta in generale, erano presenti e in uso in Italia già da molto tempo prima della stessa nascita di Polo, ampiamente documentati fin dall'alto Medioevo e a loro volta evolutisi dal laganum di epoca romana. Significativa è la testimonianza dello scrittore arabo [[Idrisi]]che, nel suo Libro di Ruggero II, ne attesta infatti la presenza in Sicilia e in particolare a [[Trabia]], dove venivano prodotti in grandi quantità per poi essere commercializzati in tutto il Mediterraneo, quasi due secoli prima del ritorno di Polo dall'Estremo Oriente.
 
 
 
== Riconoscimenti ==