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=== Principato ===
===== Déplacement du noyau militaire du Rhin au Danube =====
==== Annessione della Dacia ====
L'annessione del regno dacico potrebbe essere sembrata precipitosa e contraria alle abitudini romane che tradizionalmente la precedevano con l'istituzione prima di un [[regno cliente (storia romana)|regno cliente]] e poi di una [[provincia romana|provincia]]. Potrebbe essere stato quindi necessario stabilizzare il confine a nord del medio-basso corso del Danubio il più rapidamente possibile, di fronte alla minaccia barbarica. O forse più semplicemente Traiano volle prendere rapidamente il controllo delle ricche miniere d'oro e d'argento che questo territorio aveva in dote, oltre<ref>{{cita|Popescu 1998|p. 190}}.</ref> all'immenso tesoro che il regno aveva accumulato nei secoli precedenti. Sia come sia, questa nuova provincia portò all'imperatore importanti risorse che si esaurirono rapidamente sia nella preparazione delle future [[campagne partiche di Traiano|campagne partiche]] degli anni 114-117<ref name="Petit217"/> ma soprattutto nelle grandiose costruzioni che celebrarono la vittoria del ''princeps'' come il [[Foro di Traiano]] a [[Roma (città antica)|Roma]] sotto la direzione di [[Apollodoro di Damasco]], l'[[Arco di Traiano (Benevento)|arco di trionfo]] a [[Benevento]], [[Arco di Traiano (Ancona)|quello di Ancona]], o il ''[[Tropaeum Traiani]]'' eretto ad [[Adamclisi]] nel [[109]]. Su tutti questi monumenti appare infatti la scritta ''ex manubiis'' che letteralmente significava che erano stati finanziati "grazie al bottino dii guerra" dei Daci.<ref>{{cita|Zerbini 2018|p. 147}}.</ref> All'interno poi del grande foro di Traiano fu eretta la famosa [[colonna Traiana|colonna]], sulla quale si trova un fregio lungo 200 metri e che racconta le imprese militari dell'esercito romano durante la conquista della Dacia da parte del loro imperatore e dei suoi generali.<ref name="Bennett90"/>
 
Secondo le fonti antiche, sembra che la conquista della Dacia abbia effettivamente portato nelle casse statali romane un [[Bottino di guerra (storia romana)|bottino di guerra]] impressionante,<ref>{{cita|Cassio Dione|LXVIII, 14.4-5}}.</ref> con circa 50.000 prigionieri, 165 tonnellate d'oro e 331 d'argento.<ref>{{cita|Coarelli 1999|pp. 208-209}}; {{cita|Zerbini 2018|pp. 147-148}}</ref><ref name="Strobel211">{{cita|Strobel 1984|p. 211}}.</ref> Sembra che questo bottino sia stato quantificato in 2.700 milioni di [[sesterzio|sesterzi]] ed abbia condotto ad un grandioso trionfo con [[Spettacoli nell'antica Roma|spettacoli]] [[gladiatori]]i che videro scontrarsi combattenti in ben 5.000 duelli,<ref>{{cita|Eck 1997|p. 120}}.</ref> oltre a numerose [[Corsa dei carri|corse dei carri]] nel [[Circo massimo]].<ref name="Bennett90"/>
 
Traiano ricompensò i suoi più fedeli collaboratori militari che ebbero un ruolo da protagonista nelle guerre daciche come [[Lucio Licinio Sura]], a cui è concesso l'onore straordinario di un terzo consolato nel [[107]],<ref name="Plateaux304">{{cita|Des Boscs-Plateaux 2006|p. 304}}.</ref> oppure [[Quinto Sosio Senecione]] che ottenne il suo secondo consolato eponimo nel [[107]], e al quale furono concesse le decorazioni militari (''[[dona militaria]]''). Ricevette inoltre le insegne trionfali<ref>{{cita|Des Boscs-Plateaux 2006|pp. 301-302 e 430}}.</ref> e fu onroato in vita con una statua in bronzo posta nel [[Foro di Augusto]].<ref>{{cita|Cassio Dione|LXIX, 16}}.</ref> [[Gaio Giulio Quadrato Basso]] fu anch'egli premiato con gli ''[[ornamenta triumphalia]]'',<ref>Der Neue Pauly, Stuttgardiae, 1999, T. 6, c. 40.</ref> come pure [[Lusio Quieto]] che ottenne la [[pretore (storia romana)|pretura]] e gli fu permesso di accedere al [[senato romano|Senato]], grazie alle sue azioni militari determinanti della [[Cavalleria (storia romana)|cavalleria ausiliaria]] [[Mauritania (provincia romana)|maura]].<ref>{{cita|Cassio Dione|LXVIII, 32}}.</ref>
 
===== Déplacement du noyau militaire du Rhin au Danube =====
La [[guerres daciques de Trajan|conquête de la Dacie]] modifie profondément les données stratégiques de l’Empire romain, la plus forte concentration de légions romaines passant du [[Rhin|noyau rhénan]] aux [[Danube|rives danubiennes]] et à la [[Dacie romaine]].<ref name="LeRoux71">{{cita|Le Roux 1998|p. 71}}.</ref> En effet, il n'y a plus que quatre légions dans les provinces de Germanie contre huit au {{s-|I|er}}<ref group=r name=PR71/>, alors que les provinces danubiennes en ont dorénavant onze : trois en [[Pannonie supérieure]], une en [[Pannonie inférieure]]<ref group=r name=PR75/>, deux dans chacune des provinces de [[Mésie]]<ref>{{cita|Sartre 1997|pp. 235-236}}.</ref> et trois en [[Dacie romaine|Dacie]].<ref name="LeRoux75"/>