Giovanni Federico I di Sassonia: differenze tra le versioni

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[[Image:Tizian 064.jpg|thumb|200px|Ritratto eseguito dal [[Tiziano]], [[1550]]]]
[[Image:Lucas Cranach d. Ä. 044.jpg|thumb|200px|Ritratto di [[Lucas Cranach il Vecchio]], [[1531]].]]
'''Giovanni Federico I di Sassonia''' ([[Torgau]], [[30 giugnoGiugno]] [[1503]] – [[Weimar]], [[3 marzoMarzo]] [[1554]]), chiamatodetto '''Giovanni il Magnanimo''', fu un [[elettoreElettore di Sassonia]] e capoCapo della confederazioneConfederazione protestanteProtestante di GermaniaTedesca (la [[Lega di SmalcaldaSmalcaldica]]), "Campione della Riforma".
==Primi anni==
Giovanni Federico era il figlio maggiore di [[Giovanni di Sassonia]] e della sua prima moglie, [[Sofia di Mecleburgo-Schwerin]]. Sua madre morì quattordici giorni dopo la sua nascita, di parto, il [[12 Luglio]] [[1503]].
 
Egli ricevette la propria educazione da [[George Spalatin]], che tenne in grande considerazione durante tutta la sua vita. Spalatin era un amico di Martin Lutero e suo consigliere e, attraverso gli insegnamenti di Spalatin, Giovanni sviluppò una forte tendenza alle tesi di Martin Lutero. La sua conoscenza della storia era molto ampia e la sua biblioteca, che si estendeva in tutti i campi, era una delle più ricche di tutta la Germania.
 
Egli coltivò anche un'amicizia personale con [[Martin Lutero]], iniziata per corrispondenza nei giorni in cui venne emanata la bolla di scomunica nei confronti del riformatore tedesco, mostrandosi un fedele aderente al luteranesimo. Con vivido interesse, infatti, osservò gli sviluppi della riforma. Egli lesse tutti gli scritti di Lutero, facendo stampare (a Wittenberg) la prima edizione completa delle sue opere, e negli ultimi anni della sua vita fu uno dei promotori della proposizione dell'edizione di Jena. Al castello dell'elettore a Torgau, fece costruire una cappella esplicitamente progettata per essere un luogo di riunione luterano e vi invitò Martin Lutero stesso a presenziare all'inaugurazione con un sermone.
 
Il padre lo introdusse nella politica e nella diplomazia del suo tempo, ed egli negoziò personalmente un trattato con l'[[Assia]] a Kreuzburg e Friedewald.
 
Durante la seconda dieta imperiale, la [[Dieta di Spira]] ([[1529]]) egli assunse temporaneamente le redini del governo al posto del padre. Gli intrighi dell'[[Ferdinando I del Sacro Romano Impero|Arciduca Ferdinando]] lo indusse a decretare uno statuto per la Chiesa Evangelica. Egli partecipò alla successiva [[Dieta di Augsburg]] nel [[1530]], firmando con lui la [[Confessione di Augsburg]]. Le sue attitudini non rimasero comunque nell'ombra, e vinsero il disgusto dell'Imperatore.
 
==Elettore di Sassonia==
Nel [[1532]], Giovanni Federico succedette al padre come Elettore di Sassonia. All'inizio egli regnò con il fratellastro [[Giovanni Ernesto di Sassonia-Coburgo]], ma nel [[1542]] divenne il solo reggente.
 
Il Cancelliere Brück, che per anni aveva guidato le relazioni internazionali del paese con prudenza ed abilità, rimase come suo consigliere, ma il suo carattere lo fece desistere dall'incarico, lasciando in continuo pericolo il paese, specialmente dal momento che Giovanni Federico non era un politico accorto.
 
Giovanni Federico consolidò la chiesa di stato con l'istituzione di un concistorio elettorale ([[1542]]), prendendo aperte posizioni a favore della [[Lega di Smalcalda]], ma proprio a causa della sua fervida convinzione luterana entrò in conflitto con il Langravio d'Assia, che favoriva invece un unione tra le chiese evangeliche di Svizzera e di Strasburgo. Egli fu avverso alle proposte di [[Clemente VII]] e [[Paolo III]] di convocare un Conciglio Generale, dal momento che egli riteneva che questo fosse solo un pagliativo "per preservare il ruolo del Papa e della chiesa anti-luterana"; per evitare future incomprensioni anche nel mondo stesso della chiesa protestante luterana, Giovanni Federico chiese a Lutero di stilare i cosiddetti "Articoli Smalcaldici". Alla Dieta di [[Smalcalda]] nel [[1537]] il conciglio venne rifiutato e l'elettore rifiutò personalmente ogni proposta, sia da parte del legato papale, sia da parte di quello imperiale.
 
Egli seguì le proposte del conciglio di Regensburg del [[1541]], ma si rifiutò di accettare le proposte del legato pontificio [[Gasparo Contarini]]. La ricerca di un accordo fallì ancora una volta e l'elettore stesso contribuì non poco nell'ambito delle questioni ecclesiastiche anche in altri luoghi della Germania come ad [[Halle]] dove aiutò la riforma diffusa da [[Justus Jonas]].
 
Contro il consiglio dell'Imperatore, di Brück, e di Lutero stesso egli, arbitrariamente, promosse apertamente nel [[1541]] l'elezione di [[Julius von Pflug]] a reggente Naumburg, instituendo [[Nicolaus von Amsdorf]] come vescovo ed itroducando quindi anche qui la Riforma. Nel [[1542]] egli espulse il Duca Enrico di Brunswick-Wolfenbüttel dalle sue terre per proteggere le città evangeliche di [[Goslar]] e [[Brunswick]] e vi introdusse la riforma. L'Elettore apparve personalmente alla Dieta di [[Spira]] in [[1544]]. L'Imperatore riconobbe la dichiarazione di Regensburg del [[1541]] e le precedenti del [[1532]] e del [[1541]] dal momento che aveva bisogno anche dell'aiuto dei principi protestanti nella propria guerra contro la Francia. Giovanni Federico in questo momento pensò che la pace avrebbe sicuramente giovato alla propria patria ed alla causa protestante.
 
Quando scoppiò la [[Guerra Scamalcadica]] nel [[1546]], egli marciò verso sud alla testa delle proprie truppe, ma l'inaspettata invasione delle sue terre da parte del cugino [[Maurizio di Sassonia]] lo costrinse a ritornare. Egli vinse negli scontri e recuperò buona parte dei propri territori cacciando Maurizio, ma all'improvviso l'Imperatore intervenne da nord e sorprese Giovanni Federico. La Battaglia di [[Mühlberg]], il [[24 aprile]] [[1547]], lo costrinse ancora una volta a prendere il comando delle proprie armate. Egli ricevette un colpo di spada sulla guancia sinistra che lo lasciò con una cicatrice sul volto. Egli venne fatto prigioniero da Carlo V e venne inviato in esilio a Worms.
 
==La prigionia==
L'Imperatore [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] lo condannò a morte come ribelle riottoso; ma, per merito di Sibilla, moglie dell'elettore, egli non eseguì la sentenza, ma entrò in negoziati. Per proteggere la propria moglie ed i prorpi figli, e per evitare che Wittenberg fosse distrutta, Giovanni Federico concesse la Capitolazione di [[Wittenberg]], e, dopo essere stato costretto a cedere il governo delle proprie terre a [[Maurizio di Sassonia]], la sua condanna venne mutata nel carcere a vita.
 
Egli divenne ancoa più magnanimo nei giorni della prigionia, amntenendo una fitta corrispondenza anche con i propri figli, con la moglie e con i suoi consiglieri. Egli si rifiutò comunque di abiurare la fede protestante e di aderire all'[[Interim di Augsburg]], aggiungendo che se avesse accettato avrebbe compiuto "un peccato contro lo Spirito Santo, perché tutto ciò che era stato fatto contro il protestantesimo andava contro la parola di Dio". Molte furono le opportunità che gli vennero date di divenire libero con l'abiura, ma rifiutò categoricamente ogni volta.
 
==Ultimi giorni==
Un'attacco improvviso all'Imperatore da parte dell'Elettore Maurizio, decretò la fine della prigionia di Giovanni Federico, ed egli venne rilasciato il [[1 settembre]] [[1552]]. Tornato in patria, spostò la capitale da Weimar e riformò le condizioni del proprio paese, ma morì due anni dopo. Uno dei suoi più brillanti progetti fu l'istituzione dell'[[Università di Jena]], che pose a Wittenberg, che perse nel (1547). Morì a [[Weimar]].
 
A [[Torgau]], il [[9 Febbraio]] [[1527]], Giovanni Federico sposò [[Sibilla di Cleves]], da cui ebbe quattro figli.
 
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years=[[1547]] &ndash; [[1554]]}}
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[[Categoria:Protestanti]]