Ya'qub ibn al-Layth al-Saffar: differenze tra le versioni

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D'origine modesta, tanto che alla sua professione di calderaio nell'est dell'[[Iran]] sembra riferirsi il suo ''[[laqab]]'' di "Ṣaffār" ({{arabo|صفار}}: "[[rame|ramaio, ottonaio]]").
 
Oscuri anche i suoi primi anni di attività da adulto, tanto che si pensa sia stato uno dei componenti delle bande di [[kharigiti]] che angariavano le popolazioni iraniche del [[Sistan|Sīstān]] (Sīgistān per gli [[Arabi]]), la cui più rilevante rivolta era da loro stata condotta sotto la guida di Ḥamza b. Ādharak (m. 828).
[[File:Saffarid soldier.jpg|thumb|left|Cavaliere saffaride]]
 
Sembra che l'esperienza fatta nell'uso delle armi e nella conduzione di uomini lo abbia poi convinto a organizzare una propria formazione armata in grado di offrire i suoi servizi di protezione ai cittadini e ai contadini nei confronti delle bande di cui egli stesso sembra avesse fatto parte.
 
Divenne una sorta di "signore della guerra" e assunse il controllo del Sīstān, all'incrocio delle attuali frontiere del [[Pakistan]], dell'[[Afghanistan]] e dell'[[Iran]], da cui mosse poi per conquistare la maggior parte dell'Iran, minacciando le regioni a est e a ovest.